Ritratto fotografico di un bambino di 5 anni, sguardo pensieroso rivolto leggermente di lato, leggero effetto sfocato sullo sfondo per simboleggiare la visione, obiettivo 35mm, profondità di campo ridotta, luce naturale morbida che illumina il viso, atmosfera riflessiva.

Occhi Aperti sulla Pandemia: Triplicata la Miopia nei Bambini di 5 Anni!

Ragazzi, la pandemia di COVID-19 ci ha lasciato un sacco di eredità strane, vero? Tra smart working forzato, lievito madre impazzito e serie TV divorate, abbiamo cambiato tante delle nostre abitudini. Ma c’è un effetto collaterale che forse non ci aspettavamo e che mi ha davvero colpito: riguarda la vista dei nostri bambini più piccoli. Ho letto uno studio israeliano che lancia un campanello d’allarme non da poco: sembra che la prevalenza della miopia non corretta nei bambini di 5 anni sia praticamente triplicata dopo i lockdown. Sì, avete capito bene, triplicata!

Un Balzo Inaspettato: I Dati dello Studio Israeliano

Vi racconto un po’ meglio. Questo non è uno studio piccolo, anzi. Hanno coinvolto la bellezza di 101.626 bambini di 5 anni, monitorati negli asili israeliani tra il 2013 e il 2023. Usando uno strumento chiamato foto-screening (nello specifico il PlusOptiX S12, per i più tecnici), hanno misurato la vista dei piccoli ogni anno, sempre con la stessa metodologia. Ebbene, i risultati parlano chiaro: prima della pandemia (nel periodo 2013-2020), la percentuale di bambini con miopia non corretta si aggirava intorno al 3,7%. Un dato abbastanza stabile per anni. Poi, arriva il 2023, dopo i periodi di restrizioni più dure, e questa percentuale schizza al 12,6%! In pratica, il rischio di sviluppare miopia nel 2023 è stato 2,72 volte maggiore rispetto agli anni immediatamente precedenti la pandemia (2018-2019). Pensate che l’equivalente sferico medio, un numerino che indica come vede l’occhio, è passato da 0.58 D (diottrie) prima della pandemia a 0.26 D nel 2023. Più basso è, più tende alla miopia.

Ma Perché Proprio Ora? Il Sospettato Numero Uno: Il Lockdown

La domanda sorge spontanea: cosa diavolo è successo? I ricercatori puntano il dito, con buone ragioni, sui cambiamenti drastici imposti dai lockdown. Ricordate? Scuole e asili chiusi, uscite limitate, niente più corse sfrenate al parco. I bambini si sono ritrovati chiusi in casa per periodi prolungati. E cosa si fa in casa? Si sta più tempo davanti a tablet, computer (per la didattica a distanza, ma anche per giocare), TV e libri. Insomma, tante attività da vicino (near work) e molta meno esposizione alla luce naturale all’aperto. E qui sta il punto cruciale. Ormai è abbastanza assodato che passare tempo all’aria aperta, alla luce del sole, sia un fattore protettivo contro l’insorgenza e la progressione della miopia. Al contrario, fissare a lungo oggetti vicini sembra stimolare l’occhio a “crescere” in modo sbagliato, diventando miope. Lo studio israeliano non è isolato: ricerche simili condotte in Asia Orientale durante la pandemia avevano già mostrato tendenze preoccupanti, con aumenti notevoli della miopia tra i bambini.

Fotografia realistica di bambini piccoli in una stanza durante il giorno, uno guarda un tablet con sguardo concentrato, un altro sfoglia un libro illustrato sul tappeto. La luce entra da una finestra vicina, illuminando la polvere nell'aria, ma l'atmosfera generale suggerisce confinamento domestico. Obiettivo 35mm, profondità di campo che isola leggermente i bambini dallo sfondo della stanza, luce naturale laterale.

Solo Colpa degli Schermi? Non Proprio…

Attenzione, però, a non dare tutta la colpa solo agli schermi. È vero che il tempo passato davanti ai dispositivi elettronici è aumentato a dismisura, ma la miopia era già in crescita a livello globale da ben prima che tablet e smartphone diventassero onnipresenti. Diciamo che la pandemia, con il suo mix di ridotta attività all’aperto e aumento del lavoro da vicino (schermi inclusi), potrebbe aver dato una bella accelerata a una tendenza già in atto. Diversi studi confermano che passare almeno un paio d’ore al giorno all’aperto può fare una differenza enorme nel ridurre il rischio.

Perché Preoccuparsi? Non Sono Solo Occhiali

Qualcuno potrebbe pensare: “Vabbè, al massimo metteranno gli occhiali”. Certo, la miopia si corregge, ma non è solo una questione di lenti. Una miopia elevata, soprattutto se insorge molto presto, aumenta significativamente il rischio di sviluppare problemi oculari ben più seri in età adulta. Parliamo di distacco della retina, glaucoma, degenerazione maculare miopica e cataratta precoce. Capire cosa scatena la miopia e come frenarla è fondamentale per la salute pubblica e per proteggere la vista futura dei nostri ragazzi. Esistono strategie, oltre agli occhiali tradizionali: colliri specifici (atropina a basso dosaggio), lenti a contatto particolari, cambiamenti nello stile di vita e persino nuove terapie con luce rossa a bassa intensità.

Guardando i Numeri Più da Vicino

Un dettaglio interessante emerso dallo studio israeliano è che, nonostante l’aumento generale della prevalenza, la proporzione tra miopia lieve, moderata e severa non è cambiata significativamente. Nel 2023, la maggior parte dei casi era di miopia lieve (7,84%), seguita da quella moderata (4,61%) e solo una piccola frazione era severa (0,14%). Questo suggerisce che il fattore “pandemia” ha aumentato il numero totale di bambini miopi, ma non ha (almeno per ora) reso la miopia mediamente più grave in questo gruppo d’età.

Onestà Intellettuale: I Limiti dello Studio

Come ogni ricerca scientifica, anche questa ha i suoi limiti, ed è giusto menzionarli. Innanzitutto, è uno studio trasversale, cioè fotografa la situazione in diversi momenti ma non segue gli stessi bambini nel tempo, quindi non può stabilire un rapporto di causa-effetto certo. Poi, la misurazione della vista è stata fatta senza usare le gocce per dilatare la pupilla (non-cicloplegica), il che potrebbe portare a sovrastimare leggermente la miopia (a volte i bambini “accomodano” troppo da vicino). Tuttavia, il metodo è stato lo stesso per tutti e per 10 anni, quindi l’aumento osservato rimane significativo. Mancano anche dati su alcune categorie di bambini (quelli già con occhiali, quelli i cui genitori non hanno dato il consenso, o quelli delle scuole ultra-ortodosse, dove si sa che la miopia è più diffusa) e non è stata misurata l’acutezza visiva.

E Adesso? Cosa Possiamo Fare?

Nonostante i limiti, il messaggio dello studio è forte e chiaro: qualcosa è cambiato dopo la pandemia, e la vista dei nostri bambini ne ha risentito. È un campanello d’allarme che ci invita a riflettere. Cosa possiamo fare? Sicuramente, incoraggiare i nostri figli a passare più tempo possibile all’aria aperta, alla luce naturale. Bilanciare il tempo dedicato alle attività da vicino, schermi o libri che siano, con pause frequenti e attività che richiedono di guardare lontano. E, ovviamente, non trascurare i controlli oculistici periodici, fin da piccoli. Individuare precocemente un difetto visivo permette di correggerlo al meglio e, in alcuni casi, di mettere in atto strategie per rallentarne la progressione. Insomma, teniamo gli occhi aperti… sulla salute degli occhi dei nostri bambini! Serviranno ulteriori ricerche per capire se questa tendenza si manterrà o se, tornando a una vita più “normale”, la situazione migliorerà. Staremo a vedere.

Fonte: Springer

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