Grasso Intorno ai Reni e Cancro: Una Connessione Inaspettata che Dobbiamo Conoscere!
Amici appassionati di scienza e scoperte mediche, oggi voglio parlarvi di qualcosa che mi ha davvero incuriosito e che, pensate un po’, riguarda un ospite spesso indesiderato del nostro corpo: il grasso. Ma non un grasso qualsiasi, bensì quello che si accumula attorno ai nostri reni, il cosiddetto grasso perirenale. E la domanda che ci siamo posti, insieme a un team di ricercatori, è stata: c’è forse un legame tra la quantità di questo grasso e i diversi tipi di tumore al rene, scientificamente noto come carcinoma a cellule renali (RCC)?
Vi anticipo subito che la risposta sembra essere un sonoro “sì”, e le implicazioni potrebbero essere davvero importanti per capire meglio questa patologia e, chissà, per affinare le strategie di trattamento. Ma andiamo con ordine!
Il Carcinoma Renale: Un Nemico Silenzioso e Multiforme
Prima di addentrarci nel cuore della nostra indagine, due parole sul carcinoma renale. È uno dei tumori più insidiosi del sistema urinario, e la sua incidenza, purtroppo, tende ad aumentare con l’età, colpendo maggiormente nei paesi sviluppati. Non è un tumore “tutto uguale”: esistono diversi sottotipi istologici. Il più comune, che rappresenta oltre il 70% dei casi, è il carcinoma a cellule chiare (ccRCC). Questo tipo è particolarmente temibile per la sua tendenza a dare metastasi e a recidivare. Pensate che la sopravvivenza a 5 anni per i pazienti con ccRCC in stadio precoce può arrivare al 96%, ma crolla a meno del 10% negli stadi avanzati. Capite bene, quindi, quanto sia cruciale distinguere clinicamente tra ccRCC e gli altri tipi (non-ccRCC) per poter formulare strategie terapeutiche sempre più mirate.
L’Obesità e il Grasso Viscerale: Indiziati Speciali
Sappiamo da tempo che l’obesità è un fattore di rischio per l’RCC. Ma quando parliamo di obesità, non intendiamo solo i chili sulla bilancia. Sempre più studi, inclusi alcuni miei precedenti lavori, hanno evidenziato come l’aumento del grasso viscerale (quello che si accumula attorno agli organi interni) giochi un ruolo significativo nello sviluppo e nella progressione dell’RCC. Il grasso perirenale è, a tutti gli effetti, parte di questo grasso viscerale, con la “particolarità” di essere fisicamente più vicino al tumore renale. Da qui è nata la nostra idea: e se l’area di questo grasso perirenale (che abbiamo chiamato PFA, dall’inglese Perirenal Fat Area) potesse dirci qualcosa sui diversi tipi patologici di RCC?
La Nostra Indagine: Come Abbiamo “Misurato” il Legame
Per scoprirlo, abbiamo condotto uno studio retrospettivo, analizzando i dati di 297 pazienti operati per RCC tra il 2016 e il 2020. Li abbiamo divisi in due gruppi: 236 con ccRCC e 61 con non-ccRCC. Come abbiamo misurato il PFA? Abbiamo utilizzato le immagini della Tomografia Computerizzata (TC), uno strumento diagnostico potentissimo, concentrandoci sul livello della vena renale, un punto di riferimento anatomico facile da individuare e costante. Con un software specifico (ImageJ), due radiologi esperti, all’oscuro dell’esito istologico dei pazienti, hanno delineato e misurato quest’area di grasso. Abbiamo raccolto anche tanti altri dati: età, sesso, localizzazione del tumore nel rene, dimensioni, peso, altezza, indice di massa corporea (BMI), e la presenza di ipertensione o diabete.
Le prime analisi ci hanno subito mostrato delle differenze interessanti: i pazienti con ccRCC avevano, in media, una PFA significativamente maggiore rispetto a quelli con non-ccRCC. E non solo! Anche la PFA controlaterale (cioè attorno al rene sano), il peso e il BMI erano più elevati nel gruppo ccRCC. Inoltre, il ccRCC era più frequente negli stadi patologici iniziali (T1), mentre il non-ccRCC negli stadi più avanzati (T2).

Abbiamo anche notato una correlazione lineare tra PFA e BMI: più alto il BMI, maggiore la PFA. E, cosa molto importante, la PFA era significativamente più alta quando il tumore si trovava in una posizione specifica del rene, ovvero al di fuori delle linee polari renali (OPLK). Immaginate il rene: le linee polari sono due linee parallele all’ilo renale; se più del 50% del tumore è al di fuori di queste linee, o interamente al di fuori, lo classifichiamo come OPLK.
La Scoperta Chiave: Grasso e Tipo di Tumore, Ma con delle “Condizioni”
Per capire meglio il legame tra PFA e i sottotipi di RCC, abbiamo usato un modello statistico un po’ complesso, la regressione logistica multivariata. Inizialmente, senza considerare altri fattori, ogni aumento di 1 cm² nella PFA corrispondeva a un aumento del 5% nella probabilità di avere un ccRCC. Interessante, vero? Tuttavia, quando abbiamo “aggiustato” il modello tenendo conto di altri possibili fattori confondenti (come BMI, lato del tumore, ipertensione, ecc.), questa associazione diretta non era più così netta.
Ma non ci siamo arresi! Abbiamo pensato: e se la localizzazione del tumore e lo stadio patologico giocassero un ruolo cruciale? Bingo! Abbiamo quindi stratificato i pazienti. E qui è emerso il dato più succoso:
- Nei pazienti con tumori localizzati OPLK (fuori dalle linee polari), per ogni aumento di 1 cm² nella PFA, la probabilità di sviluppare un ccRCC aumentava del 5%.
- E la cosa si faceva ancora più specifica: se consideravamo i pazienti con tumori OPLK e in stadio T1 (cioè tumori più piccoli e confinati al rene), per ogni aumento di 1 cm² nella PFA, la probabilità di avere un ccRCC schizzava addirittura al 6% in più! In un’analisi ancora più dettagliata, questo aumento di probabilità per i pazienti in stadio T1 con tumori OPLK è risultato essere del 20% per ogni cm² di PFA in più.
Questo ci suggerisce che, in determinate condizioni (tumore in posizione OPLK e in stadio T1), una maggiore quantità di grasso perirenale è fortemente correlata alla presenza del sottotipo ccRCC. Sembra proprio che il tessuto adiposo perirenale possa essere un fattore di rischio specifico per il ccRCC.
Perché il Grasso Perirenale Potrebbe Essere Così Importante?
Qualcuno potrebbe chiedersi: “Ma perché proprio il grasso attorno al rene?”. Beh, il grasso viscerale, di cui quello perirenale fa parte, non è un tessuto inerte. È un vero e proprio organo endocrino, capace di rilasciare diverse sostanze (ormoni, citochine infiammatorie, adipochine) che possono influenzare lo sviluppo e la crescita dei tumori. L’obesità, infatti, può portare a un’espressione anomala di queste adipochine, a uno stato infiammatorio cronico e a insulino-resistenza, tutti fattori che contribuiscono all’insorgenza e alla progressione dell’RCC.
Il grasso perirenale, poi, ha delle peculiarità. Essendo a diretto contatto con la superficie del rene, è metabolicamente più attivo rispetto ad altro grasso viscerale in termini di metabolismo lipidico e secrezione di adipochine. Questo potrebbe contribuire direttamente all’insorgenza e alla progressione delle malattie renali, inclusi i tumori. Alcuni studi su animali hanno mostrato che il grasso perirenale può causare disfunzione endoteliale nell’arteria renale. Altre ricerche hanno evidenziato che il tessuto adiposo che circonda i tumori RCC crea regioni ipossiche (povere di ossigeno) e uno stato infiammatorio, promuovendo l’angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni) e modifiche nel microambiente tumorale, favorendo così la progressione dell’RCC. Addirittura, sembra che il ccRCC possa indurre un fenomeno di “browning” (imbrunimento) del grasso perirenale vicino, che a sua volta aiuterebbe la crescita, l’invasione e la metastatizzazione del tumore attraverso la secrezione di lattato.

Insomma, c’è una complessa interazione tra il grasso perirenale e l’RCC, specialmente il ccRCC. E questo supporta la nostra conclusione: una maggiore area di grasso perirenale è associata al ccRCC.
Cosa Significa Tutto Questo per la Pratica Clinica? E i Limiti dello Studio
Nella pratica clinica, la misurazione della PFA potrebbe, in futuro, aiutare nella predizione pre-operatoria dei sottotipi patologici di RCC, guidando così le decisioni sulla strategia terapeutica. Immaginate di poter avere un indizio in più sul tipo di tumore già dalla TC, prima ancora dell’intervento e dell’esame istologico!
Certo, come ogni studio, anche il nostro ha delle limitazioni. È retrospettivo, e sebbene i casi provenissero da due centri, uno aveva un campione più piccolo. Inoltre, la misurazione della PFA tramite TC a livello della vena renale potrebbe essere influenzata in pazienti con tumori molto grandi o localizzati all’interno delle linee polari, a causa della compressione che il tumore esercita sul grasso circostante. Anche la dimensione del gruppo non-ccRCC era relativamente limitata. Proprio per mitigare questi aspetti, abbiamo effettuato analisi stratificate per localizzazione e stadio.
In Conclusione: Un Indizio da Non Sottovalutare
Nonostante i limiti, i risultati della nostra ricerca sono chiari: una maggiore area di grasso perirenale (PFA) è associata al carcinoma a cellule chiare del rene (ccRCC), specialmente in contesti specifici di localizzazione e stadio tumorale. La PFA potrebbe quindi servire come un marcatore predittivo per il ccRCC. Questo studio non solo conferma che il grasso perirenale è un fattore di rischio per il ccRCC, ma suggerisce anche che potrebbe promuoverne l’insorgenza e la progressione. I meccanismi precisi alla base di questa relazione sono ancora da esplorare a fondo, e aprono la strada a future, affascinanti ricerche.
Quindi, la prossima volta che pensate al grasso, ricordate che non è tutto uguale e che quello attorno ai nostri reni potrebbe nascondere segreti importanti per la nostra salute. La scienza non smette mai di sorprenderci!
Fonte: Springer
