Fotografia in stile reportage di un'operatrice sanitaria di villaggio (VHV) laotiana che visita una neomamma e il suo bambino nella loro casa in un villaggio rurale del Laos. L'operatrice sta mostrando qualcosa nel 'libro rosa' (libretto sanitario). Obiettivo 35mm, luce naturale filtrata dalla finestra, espressioni di fiducia e cura. Toni duotone seppia e grigio per un effetto intimo.

Laos: La Fiducia nelle Operatrici di Villaggio è la Chiave Segreta per la Salute Post-Parto?

Ciao a tutti! Oggi voglio portarvi con me in un viaggio, non fisico, ma di scoperta, in un angolo affascinante del Sud-est asiatico: la Repubblica Democratica Popolare del Laos. Parleremo di mamme, di neonati e di un elemento tanto invisibile quanto potente: la fiducia.

Sapete, a livello globale, il periodo dopo il parto è un momento delicato. Milioni di neonati non superano il primo mese di vita e troppe mamme affrontano complicazioni serie, a volte fatali, proprio nelle settimane successive al parto. Emorragie, infezioni, depressione post-partum… la lista è lunga e fa paura. Per questo esistono le cure post-natali (PNC), quei controlli e quel supporto fondamentali dopo la nascita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ne raccomanda almeno due di follow-up, oltre a quelli immediati dopo il parto. Sembra logico, no? Eppure, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, accedere a queste cure di follow-up è un’impresa.

Il Paradosso del Laos: Tanti Progressi, Ma un Tassello Mancante

Il Laos ha fatto passi da gigante negli ultimi anni per la salute materno-infantile. Pensate che la copertura delle cure prenatali è schizzata quasi al 90% e i parti in strutture sanitarie sono quasi l’80%! Numeri impressionanti. Ma c’è un “ma”, e bello grosso: le cure post-natali di follow-up restano un miraggio per molte. Nel 2017, meno del 2% delle donne riceveva controlli dopo la prima visita post-parto. Un dato allarmante.

Qui entrano in gioco figure fondamentali: le volontarie e le operatrici sanitarie di villaggio (le cosiddette VHVs/VHWs). Sono persone della comunità, spesso senza formazione medica professionale ma scelte per il loro ruolo nel villaggio, che fanno da ponte con il sistema sanitario. Visitano le famiglie, danno consigli, promuovono l’accesso ai servizi essenziali. Sono un po’ le eroine locali della salute. Ma quanto conta davvero fidarsi di loro? Può la fiducia spingere le mamme a cercare anche le cure di follow-up in ospedale o nei centri sanitari? Questa è la domanda che mi (e ai ricercatori dello studio che vi racconto) ha incuriosito.

L’Indagine sul Campo: Ascoltando le Mamme

Per capirci qualcosa di più, è stata condotta un’indagine in due distretti rurali del Laos, Sepone e Vilabuly. Zone montuose, con una forte presenza di minoranze etniche e tassi di povertà significativi. Abbiamo fatto due chiacchiere (ok, un’indagine strutturata e seria!) con 241 mamme che avevano partorito nell’ultimo anno. Abbiamo chiesto loro delle loro esperienze con i servizi sanitari, delle loro condizioni socio-economiche e, soprattutto, del loro rapporto con le VHVs/VHWs.

Come si misura la fiducia? Non è facile, ma ci abbiamo provato chiedendo alle mamme se sentivano di ricevere supporto emotivo dalle VHVs/VHWs, se le informazioni fornite erano utili, se c’era tempo sufficiente per discutere, se le percepivano come competenti e se si rivolgerebbero a loro per future gravidanze. Incrociando le risposte, abbiamo creato un indicatore di fiducia: bassa, moderata o alta.

Fotografia realistica di un'operatrice sanitaria di villaggio laotiana (VHV) sorridente mentre parla con una giovane madre che tiene in braccio il suo neonato, fuori da una casa rurale tradizionale. Obiettivo prime 35mm, luce naturale morbida, profondità di campo che sfoca leggermente lo sfondo del villaggio. Colori caldi e naturali.

La Cruda Realtà: Cure Post-Parto al Palo

E qui arriva il dato che fa riflettere: complessivamente, solo il 19% delle mamme intervistate aveva usufruito di cure post-natali di follow-up in una struttura sanitaria. Meno di una su cinque! E la cosa interessante è che non c’era una differenza significativa tra i due distretti, Sepone e Vilabuly, nonostante avessero caratteristiche diverse in termini di accesso alle strutture e di interazione con le VHVs/VHWs. A Sepone, ad esempio, le mamme interagivano di più e si fidavano maggiormente delle VHVs/VHWs, ma l’accesso fisico alle cliniche era più difficile. A Vilabuly, l’accesso era più facile, ma la fiducia e il contatto con le operatrici erano minori. Eppure, il risultato finale (basso utilizzo delle PNC di follow-up) era simile. Questo ci dice che il problema è complesso e non dipende da un solo fattore.

Il Potere Incredibile della Fiducia

Ma ecco la scoperta più potente, la vera “bomba” di questa ricerca: la fiducia nelle VHVs/VHWs fa una differenza enorme. Le mamme che riponevano alta fiducia nelle operatrici di villaggio avevano ben 12 volte (sì, avete letto bene, dodici!) più probabilità di utilizzare i servizi di follow-up post-natale rispetto a quelle con bassa fiducia. Un risultato pazzesco!

Perché la fiducia è così importante? Beh, pensateci: se ti fidi di qualcuno, sei più propenso ad ascoltare i suoi consigli, a credere in quello che dice, a sentirti a tuo agio nel chiedere aiuto. Una VHV/VHW fidata può convincere una mamma dell’importanza di quel controllo in più, può rassicurarla, può aiutarla a superare dubbi o paure. Costruisce un ponte non solo verso il sistema sanitario, ma anche verso comportamenti più salutari. E i dati lo confermano: tra chi usava le cure di follow-up, la percentuale di mamme con alta fiducia era quattro volte maggiore rispetto a chi non le usava.

Risultati Inattesi e Sfide da Affrontare

C’è però un dato che ci ha lasciati un po’ perplessi. Dopo aver analizzato tutti i fattori insieme, è emerso che avere avuto contatti con le VHVs/VHWs durante la gravidanza o dopo il parto era associato a una minore probabilità di usare le cure di follow-up in struttura. Strano, vero? Uno si aspetterebbe il contrario.

Una possibile spiegazione? Forse, in alcuni casi, le mamme percepiscono l’intervento della VHV/VHW a domicilio come sufficiente, quasi un sostituto della visita in clinica. “Mi ha già vista l’operatrice del villaggio, sono a posto così”, potrebbero pensare. Questo non significa che le VHVs/VHWs non siano importanti, anzi! Ma sottolinea quanto sia cruciale la qualità del contatto e la chiarezza del messaggio: le cure a domicilio e quelle in struttura sono complementari, non alternative. Le VHVs/VHWs devono essere formate e supportate per spiegare bene questo concetto.

Altre scoperte interessanti:

  • Chi riceveva cure immediate dopo il parto (prima della dimissione) era molto più propenso a cercare anche i controlli successivi. Chi ben comincia…
  • Le mamme con bambini un po’ più grandi (9-12 mesi) usavano di più le cure di follow-up. Questo è positivo, ma anche preoccupante: significa che si perdono opportunità cruciali nei primissimi mesi, i più rischiosi.
  • Le barriere fisiche contano: vivere a più di un’ora di cammino da una struttura sanitaria riduceva le probabilità di andarci.
  • Le norme sociali pesano: dove le donne hanno meno autonomia decisionale e devono obbedire al marito anche per le cure mediche (forte aderenza alle norme di genere tradizionali), l’uso dei servizi post-natali crolla.

Immagine fotorealistica di una donna laotiana che cammina su un sentiero sterrato e accidentato verso una clinica sanitaria distante, visibile in lontananza tra le montagne. Obiettivo grandangolare 24mm, luce del tardo pomeriggio che crea lunghe ombre, mettendo in evidenza la difficoltà del percorso. Messa a fuoco nitida sulla donna e sul sentiero.

Cosa Possiamo Imparare e Come Agire?

Questa ricerca ci lascia con un messaggio forte e chiaro: la fiducia è un motore potentissimo per migliorare l’accesso alle cure post-natali in contesti difficili come le aree rurali del Laos. Ma non basta.

Cosa si può fare concretamente?

  • Investire sulla fiducia: Rafforzare il ruolo e la credibilità delle VHVs/VHWs, fornendo loro formazione continua e supporto.
  • Qualità del contatto: Assicurarsi che le visite delle VHVs/VHWs siano di alta qualità e che spieghino chiaramente la complementarità tra cure comunitarie e cure in struttura.
  • Promuovere le cure immediate: Incentivare i controlli subito dopo il parto, perché aprono la strada a quelli successivi.
  • Affrontare le barriere: Lavorare per migliorare l’accessibilità fisica alle strutture sanitarie.
  • Cambiare le norme: Contrastare le norme di genere restrittive, coinvolgendo attivamente gli uomini e promuovendo l’autonomia decisionale delle donne in materia di salute.
  • Ascoltare ancora: Servono ulteriori studi, magari qualitativi, per capire più a fondo cosa pensano le donne delle cure post-natali e disegnare interventi educativi su misura.

Insomma, la strada per garantire a tutte le mamme e i neonati del Laos (e del mondo) le cure di cui hanno bisogno dopo il parto è ancora lunga. Ma abbiamo una bussola importante: la fiducia. Coltivarla, insieme ad azioni concrete sulle altre barriere, può davvero fare la differenza tra una vita salvata e un’opportunità persa. È una sfida che vale la pena affrontare, non credete?

Fonte: Springer

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