Muoviti e Sorridi: L’Esercizio che Fa Bene a Cuore, Mente e Portafoglio negli Over 60!
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa che mi appassiona tantissimo: come mantenerci in forma e felici anche quando gli anni iniziano ad accumularsi sulle spalle. Spesso pensiamo all’esercizio fisico solo in termini di muscoli tonici o cuore allenato, ma se vi dicessi che una buona sudata può fare miracoli anche per il nostro umore, le nostre relazioni sociali e persino per come gestiamo le nostre finanze? Sembra strano? Eppure è proprio quello che abbiamo cercato di capire con uno studio recente!
Vedete, si sa che l’attività fisica fa bene agli anziani, ma la domanda che ci siamo posti è: quanto intensamente dobbiamo allenarci per ottenere i massimi benefici non solo fisici, ma anche sociali, emotivi e, udite udite, finanziari? È meglio una passeggiata tranquilla o serve spingere un po’ di più sull’acceleratore?
Come abbiamo cercato risposte: il nostro studio
Per vederci chiaro, abbiamo messo in piedi un esperimento controllato randomizzato (che suona complicato, ma significa solo che abbiamo confrontato due approcci in modo scientifico) durato 16 settimane. Abbiamo coinvolto un bel gruppo di 211 adulti sani over 60, persone come voi e me, curiose di capire come migliorare il proprio benessere.
Li abbiamo divisi casualmente in due “squadre”:
- Una squadra seguiva un allenamento chiamato LICT (Low Intensity Continuous Training): in pratica, esercizio aerobico leggero ma costante, mantenendo il battito cardiaco intorno al 50% del massimo. Pensate a una camminata a passo svelto ma senza affanno.
- L’altra squadra faceva un mix più pepato, il MICT + IT (Moderate Intensity Continuous Training + Interval Training): qui l’intensità era moderata (fino all’80% del battito massimo) con l’aggiunta, in alcune sessioni, di “scatti” più intensi (fino al 95% del battito massimo) per brevi intervalli. Un po’ più impegnativo, insomma!
Tutti si allenavano tre volte a settimana sotto la nostra supervisione, per circa 30 minuti a sessione. Prima di iniziare e alla fine delle 16 settimane, abbiamo misurato un sacco di cose.
Cosa abbiamo misurato esattamente?
Non ci siamo limitati alla forma fisica! Certo, abbiamo misurato la capacità cardiorespiratoria (il famoso VO2peak), che ci dice quanto bene il nostro corpo usa l’ossigeno durante lo sforzo. Ma ci interessava soprattutto capire l’impatto su altri aspetti della vita:
- Funzionamento Emotivo: Abbiamo usato questionari standardizzati per valutare sintomi di depressione (BDI-II), ansia (BAI) e preoccupazione (PSWQ). Volevamo vedere se l’esercizio migliorava l’umore.
- Funzionamento Sociale: Abbiamo misurato la solitudine (TILS) e quanto le persone si sentissero integrate socialmente (Social Embeddedness Scale), cioè quanto interagissero con famiglia e amici.
- Funzionamento Finanziario: Qui abbiamo usato una misura un po’ particolare, chiamata “propensione al rischio strumentale” (Stimulating-Instrumental Risk Inventory). Non si tratta di gioco d’azzardo, ma della volontà di prendere decisioni che comportano incertezza per ottenere un potenziale beneficio (come investire o gestire finanze complesse). È un indicatore di come ci si approccia a compiti pratici e importanti nella vita quotidiana, come la gestione del denaro, che rientrano nelle cosiddette Attività Strumentali della Vita Quotidiana (IADL).
L’idea era vedere se diversi livelli di sforzo fisico potessero influenzare queste aree cruciali per un invecchiamento di qualità e indipendente.

I risultati principali: buone notizie per tutti!
E ora, i risultati! La prima, grande notizia è che muoversi fa bene, punto! Indipendentemente dal tipo di allenamento seguito (leggero o più intenso), dopo 16 settimane i partecipanti, in media, hanno mostrato:
- Una significativa diminuzione dei sintomi depressivi. Davvero notevole, considerando che lo studio è durato “solo” 16 settimane!
- Una riduzione della propensione al rischio strumentale. Questo potrebbe indicare una maggiore cautela o riflessione nelle decisioni finanziarie, un aspetto importante per proteggersi da scelte avventate.
Questo è fantastico perché suggerisce che anche un’attività fisica di intensità bassa, accessibile a molti, può portare benefici tangibili all’umore e forse anche a come gestiamo aspetti pratici della vita. Non serve per forza fare le Olimpiadi!
Ma l’intensità conta davvero per qualcosa?
Qui le cose si fanno interessanti. Sebbene molti benefici fossero comuni a entrambi i gruppi, abbiamo notato una differenza significativa riguardo alla solitudine. Chi aveva seguito l’allenamento più intenso (MICT + IT) ha mostrato una tendenza alla diminuzione della solitudine, mentre chi aveva fatto l’allenamento leggero (LICT) ha mostrato una leggera tendenza all’aumento. La differenza tra i due gruppi era statisticamente significativa. Questo è un risultato affascinante! Forse lo sforzo maggiore porta a benefici psicologici più profondi in questo ambito? O forse c’entra qualcos’altro? Difficile dirlo con certezza, ma è uno spunto importante.
Inoltre, abbiamo osservato un legame interessante tra il miglioramento della forma fisica (l’aumento del VO2peak) e l’umore. Le persone che avevano migliorato di più la loro capacità cardiorespiratoria, indipendentemente dal gruppo di appartenenza, tendevano ad avere anche una maggiore riduzione dei sintomi depressivi e, in misura minore, dei sintomi d’ansia. Questo ci suggerisce che raggiungere un’intensità di esercizio che effettivamente migliora la forma fisica potrebbe dare una marcia in più nel combattere tristezza e nervosismo.
Un dato un po’ curioso è stato un leggerissimo aumento della preoccupazione (worry) in entrambi i gruppi. Non è chiarissimo il perché, ma è un aspetto da approfondire in futuro.
Cosa significa tutto questo per noi?
Il messaggio da portare a casa, secondo me, è incredibilmente positivo e incoraggiante. Fare esercizio fisico regolarmente è un investimento prezioso per il nostro benessere generale da anziani, e non parlo solo del corpo. Migliora l’umore, ci aiuta a sentirci meno soli (soprattutto se spingiamo un po’ di più) e potrebbe persino influenzare positivamente come affrontiamo decisioni importanti, come quelle finanziarie.
Anche se non abbiamo trovato differenze enormi tra i due livelli di intensità per tutti gli aspetti misurati, i risultati sulla solitudine e il legame tra fitness e umore suggeriscono che non dobbiamo aver paura di un allenamento un po’ più vigoroso (ovviamente sempre nei limiti della sicurezza e magari dopo aver consultato il medico!). Potrebbe darci quel “boost” in più per sentirci davvero al top, mentalmente ed emotivamente.

Pensate a quanto sono importanti le Attività Strumentali della Vita Quotidiana (IADL) – fare la spesa, gestire le medicine, usare il telefono, e sì, anche gestire le proprie finanze. Mantenere queste capacità ci permette di restare indipendenti e di avere una qualità della vita migliore. E se l’esercizio, magari con la giusta intensità, può aiutarci in questo… beh, direi che vale la pena allacciarsi le scarpe da ginnastica!
Limiti e prossimi passi: la ricerca continua!
Come ogni studio, anche il nostro ha dei limiti. Non avevamo un gruppo di controllo che non facesse alcun esercizio, quindi non possiamo escludere del tutto che alcuni miglioramenti siano dovuti ad altri fattori (come il semplice fatto di partecipare a un progetto e ricevere attenzioni). Inoltre, i nostri partecipanti erano persone già relativamente sane e attive; sarebbe importantissimo ripetere studi simili su popolazioni più diverse, magari più sedentarie o con qualche problemino di salute in più, per vedere se i benefici si confermano. E la misura del rischio finanziario, seppur interessante, potrebbe essere migliorata o affiancata da altre valutazioni in futuro.
Ma la strada è tracciata! Questi risultati ci spingono a continuare a indagare. Vogliamo capire sempre meglio come personalizzare i programmi di esercizio per massimizzare i benefici per ogni individuo, considerando non solo il corpo, ma tutta la persona: mente, emozioni, relazioni.
In conclusione, non smettete mai di muovervi! Che sia una camminata al parco, un corso di ginnastica dolce o qualcosa di più intenso, il vostro corpo e la vostra mente vi ringrazieranno. E chissà, magari la prossima volta che farete un piccolo sprint, penserete che state facendo bene non solo al cuore, ma anche al vostro spirito e forse persino… al vostro portafoglio!
Fonte: Springer
