Primo piano di un braccio di un adulto indiano che riceve una vaccinazione da un operatore sanitario in una clinica a Nuova Delhi. Obiettivo prime 35mm, profondità di campo per mettere a fuoco l'iniezione, luce naturale soffusa.

Epatite B a Nuova Delhi: Un Grido d’Allarme sulla Bassa Copertura Vaccinale e l’Urgenza di Agire

Ragazzi, ho letto una cosa che mi ha lasciato davvero di stucco e sento il bisogno di parlarvene. Parliamo di Epatite B, una di quelle malattie subdole che possono rovinare la vita, causando cirrosi e cancro al fegato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha un obiettivo ambizioso: eliminarla come minaccia per la salute pubblica entro il 2030. E come? Principalmente con la vaccinazione. Il vaccino contro l’Epatite B è sicuro, efficace, lo usiamo da decenni! Eppure…

Lo Studio Shock a Nuova Delhi

Eppure, uno studio condotto a Nuova Delhi, la capitale dell’India, tra aprile 2021 e agosto 2022, ha dipinto un quadro a dir poco preoccupante. Immaginatevi i ricercatori che vanno in giro, nei quartieri, nelle cliniche locali (le famose ‘Mohalla Clinics’), e parlano con la gente comune, adulti dai 18 ai 99 anni. Hanno coinvolto ben 7.097 persone, chiedendo loro cose semplici: “Sei vaccinato contro l’Epatite B? Quante dosi hai fatto? Sai cos’è l’Epatite B? Ti vaccineresti?”.

I Numeri che Fanno Rabbrividire

E qui arriva la doccia fredda, anzi, gelata. Tenetevi forte: il 93,3% dei partecipanti ha dichiarato di non aver ricevuto nemmeno una singola dose del vaccino! Avete letto bene. Oltre nove persone su dieci completamente scoperte. Solo un misero 4,4% aveva completato il ciclo vaccinale (le famose tre dosi). Un altro 1,6% ne aveva fatte due e uno 0,7% solo una. Di fronte a questi numeri, l’obiettivo 2030 sembra lontanissimo, almeno lì.

Certo, l’India ha fatto passi da gigante con la vaccinazione infantile, inserendola nel Programma Universale di Immunizzazione (UIP). La copertura per i bimbi è salita parecchio. Ma gli adulti? Sembrano essere stati dimenticati. E l’Epatite B non guarda in faccia all’età.

Chi Rischia di Più?

Analizzando i dati, i ricercatori hanno notato delle tendenze interessanti, e un po’ amare. Chi è meno probabile che sia vaccinato?

  • Le persone più anziane: più l’età sale, meno è probabile essere vaccinati.
  • Le donne: gli uomini risultano leggermente più vaccinati (anche se la copertura resta bassissima per entrambi).
  • Le persone sposate.
  • Chi ha un livello di istruzione basso (gli analfabeti hanno una probabilità 30 volte maggiore di non essere vaccinati!).
  • Chi ha un lavoro (soprattutto nel settore privato, ma anche i dipendenti pubblici hanno tassi bassissimi).
  • La popolazione musulmana nello specifico contesto dello studio.
  • Chi ha un reddito mensile basso (sotto le 10.000 rupie, circa 110 euro).

Questi dati ci dicono che ci sono delle fasce di popolazione particolarmente vulnerabili e che le disuguaglianze sociali ed economiche giocano un ruolo pesante anche sulla prevenzione.

Fotografia di persone di diverse età e background etnici in fila fuori da una Mohalla Clinic a Nuova Delhi, in attesa. Obiettivo zoom 24-70mm, luce diurna, cattura l'atmosfera comunitaria e l'attesa.

Voglia di Vaccinarsi, Ma Poca Consapevolezza

C’è però un barlume di speranza, un dato che mi ha colpito positivamente. Nonostante tutto, la stragrande maggioranza delle persone intervistate (l’85,5%) si è detta disponibile a ricevere il vaccino se ci fosse una campagna dedicata. Questo è fantastico! Significa che non c’è un rifiuto preconcetto verso il vaccino nella maggior parte della popolazione.

Il problema, allora, qual è? Sembra essere la mancanza di informazione. Pensate che:

  • Quasi il 75% non sapeva cosa causa l’Epatite B (il virus HBV).
  • Circa il 65% non conosceva il calendario vaccinale.
  • Oltre il 71% ignorava come si trasmette la malattia (rapporti non protetti, siringhe infette, da madre a figlio durante il parto…).
  • Solo il 25% era consapevole che la vaccinazione è un modo efficace per prevenire e controllare l’Epatite B.

Capite? C’è tanta voglia di proteggersi, ma poca consapevolezza del rischio e degli strumenti per farlo.

Perché Dobbiamo Preoccuparci?

Ricordiamoci che l’HBV è dalle 50 alle 100 volte più infettivo dell’HIV. Non è uno scherzo. E le conseguenze a lungo termine, come la cirrosi e il cancro al fegato, sono devastanti e portano a quasi 900.000 morti ogni anno nel mondo. L’India, con i suoi 40 milioni di portatori stimati, ha un carico enorme di questa malattia. Ignorare la vaccinazione adulta significa lasciare campo libero al virus.

La Soluzione? Vaccinazione Universale per Adulti!

Cosa fare allora? Lo studio suggerisce una strada, già percorsa altrove con successo, ad esempio seguendo le raccomandazioni dell’ACIP (Advisory Committee on Immunization Practices) negli Stati Uniti: la vaccinazione universale contro l’Epatite B per tutti gli adulti (almeno fino a 59 anni, e per gli over 60 con o senza fattori di rischio).

Perché universale? Perché elimina la necessità di fare screening preliminari sui fattori di rischio, una cosa che spesso fa da barriera. Chi ha voglia di raccontare i fatti propri per farsi vaccinare? Tanti si tirano indietro. Rendendola universale, si semplifica tutto, si aumenta la copertura e, alla fine, si riducono i casi di Epatite B. È un investimento in salute pubblica enorme.

Cosa Manca Ancora?

Certo, lo studio ha i suoi limiti, come ammettono gli stessi autori. Si basa su dati auto-riferiti (la gente potrebbe ricordare male), il campionamento è stato “di convenienza” (potrebbe non rappresentare perfettamente tutta Delhi), e non ha approfondito temi cruciali come il costo del vaccino per le famiglie o la difficoltà nel completare il ciclo di tre dosi (dimenticanze, problemi economici, sfiducia). Servirebbe più ricerca, magari con dati sierologici (analisi del sangue per vedere chi è davvero immune), studi sull’accessibilità e sulla comunicazione, specie verso gli anziani.

Ma il messaggio centrale resta forte e chiaro: a Nuova Delhi, e probabilmente in molte altre parti dell’India, c’è un’urgente necessità di potenziare la vaccinazione anti-Epatite B negli adulti. La gente è disposta, il vaccino c’è ed è sicuro. Serve una strategia mirata, informazione capillare e, forse, la spinta decisiva di un programma di vaccinazione universale. Non possiamo permetterci di aspettare.

Fonte: Springer

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