Installazione di pannelli solari fotovoltaici sul tetto di una casa residenziale in Giordania sotto un cielo azzurro e soleggiato. Ripresa leggermente dal basso con un obiettivo grandangolare 24mm per enfatizzare l'impianto e il cielo. Messa a fuoco nitida, luce diurna brillante.

Energia Solare in Giordania: Cosa Spinge Davvero le Famiglie a Volerla?

Ciao a tutti! Oggi vi porto con me in un viaggio affascinante, non in un luogo esotico qualsiasi, ma nel cuore delle decisioni energetiche delle famiglie giordane. Parleremo di energia solare, quella fonte pulita e potente che potrebbe rivoluzionare il modo in cui viviamo, e cercheremo di capire cosa frulla nella testa delle persone quando pensano di installare pannelli solari sul tetto di casa.

Vedete, la transizione energetica non è solo una questione di grandi impianti o decisioni governative. È fatta anche, e forse soprattutto, dalle scelte individuali, dalle intenzioni che maturano nelle nostre case. La Giordania, come tanti altri paesi, si è impegnata a ridurre le emissioni (ricordate l’Accordo di Parigi?) e a dipendere meno dai combustibili fossili. E il sole, da quelle parti, di certo non manca!

Ma allora, cosa serve per far scattare la scintilla? Cosa convince una famiglia a dire “Sì, voglio il solare”? È solo una questione di soldi? O c’è dell’altro?

La Teoria che Prova a Spiegare (Quasi) Tutto: Il Comportamento Pianificato

Per rispondere a queste domande, un gruppo di ricercatori ha utilizzato un modello psicologico molto interessante, la Teoria del Comportamento Pianificato (TPB). Non spaventatevi dal nome! In pratica, questa teoria dice che la nostra intenzione di fare qualcosa dipende principalmente da tre fattori:

  • Atteggiamento (ATT): Cosa pensiamo di quel comportamento? Nel nostro caso, l’adozione del solare è vista come una cosa positiva, utile, intelligente?
  • Norme Soggettive (SN): Cosa pensiamo che gli altri (familiari, amici, vicini) si aspettino da noi? C’è una sorta di “pressione sociale” a favore del solare?
  • Controllo Comportamentale Percepito (PBC): Quanto ci sentiamo capaci di compiere quell’azione? Pensiamo di avere le risorse, le conoscenze, le capacità per installare e gestire un impianto solare?

I ricercatori, però, non si sono fermati qui. Hanno aggiunto un quarto elemento: i Benefici Obbligatori Percepiti (PMB), ovvero i vantaggi (spesso economici, ma non solo) che le persone si aspettano di ottenere passando al solare. E hanno anche considerato fattori come il reddito, la zona di residenza (governatorato) e persino la povertà energetica (cioè la difficoltà ad avere accesso a sufficiente energia per una vita dignitosa). L’idea era vedere se questi elementi “esterni” influenzassero le intenzioni delle persone.

Hanno raccolto dati da circa 400 famiglie giordane tramite sondaggi online (usando metodi come il campionamento di convenienza e a palla di neve, pratici ma con qualche limite sulla rappresentatività del campione, come vedremo). Dopo un’attenta pulizia dei dati, ne sono rimasti 381 pronti per l’analisi.

Fotografia macro di un piccolo pannello solare giocattolo su un tavolo di legno, illuminato da una luce calda e controllata, messa a fuoco precisa sui dettagli delle celle. Obiettivo macro 90mm, alta definizione.

Cosa Abbiamo Scoperto? I Risultati che Sorprendono

E qui arriva la parte più succosa! L’analisi (fatta con una tecnica chiamata PLS-SEM, ottima per questo tipo di studi) ha confermato che tutti e quattro i fattori principali (Atteggiamento, Norme Soggettive, Controllo Percepito e Benefici Percepiti) influenzano positivamente l’intenzione di adottare sistemi solari (sia fotovoltaici per l’elettricità che pannelli per l’acqua calda).

Ma qual è il fattore più forte? Rullo di tamburi… l’Atteggiamento! Sembra che avere un’opinione positiva verso il solare, considerarlo una scelta intelligente e vantaggiosa, sia il motore principale delle intenzioni (coefficiente di percorso standardizzato di 0.363, il più alto). Subito dopo vengono i Benefici Percepiti (0.288), seguiti dal Controllo Comportamentale Percepito (0.165) e, un po’ più staccate, dalle Norme Soggettive (0.154). In pratica, credere nei vantaggi del solare e sentirsi capaci di adottarlo conta molto, mentre la pressione sociale sembra avere un peso minore.

Soldi e Povertà Energetica: Contano Meno di Quanto Pensiamo? (Attenzione: Parliamo di Intenzioni!)

Ma la vera sorpresa è arrivata quando i ricercatori hanno analizzato l’impatto del reddito, della zona di residenza (Amman vs. resto della Giordania) e della povertà energetica. Ci si aspetterebbe che chi ha meno soldi o vive in condizioni di povertà energetica sia meno intenzionato ad adottare il solare, giusto? E invece no!

L’analisi multi-gruppo ha mostrato che queste variabili non modificano in modo statisticamente significativo le relazioni tra i quattro fattori principali e l’intenzione. Certo, ci sono delle piccole differenze (ad esempio, le norme soggettive sembrano contare ancora meno per chi ha redditi alti o vive fuori dalla capitale), ma nel complesso il quadro non cambia.

Questo non significa che i soldi non siano un ostacolo all’adozione effettiva! Anzi, è probabile che lo siano eccome. Ma a livello di intenzione, di desiderio, sembra che la conoscenza, la consapevolezza e l’atteggiamento positivo verso il solare e i suoi benefici percepiti abbiano un peso maggiore delle condizioni economiche o della povertà energetica. È come se le persone dicessero: “Lo vorrei tanto, perché credo sia una buona cosa e mi porterebbe vantaggi, anche se poi magari non ho i mezzi per farlo davvero”.

Un altro dato interessante emerso (anche se poi escluso dal modello finale per renderlo più solido) è che le politiche energetiche esistenti in Giordania e la consapevolezza dei programmi di incentivi sembravano avere un impatto nullo sull’intenzione. Un segnale che forse queste politiche non sono abbastanza efficaci o ben comunicate.

Ritratto ambientato di una famiglia giordana sorridente sul tetto della loro casa al tramonto, con pannelli solari visibili sullo sfondo. Profondità di campo ridotta per sfocare leggermente lo sfondo. Obiettivo prime 35mm, toni caldi del tramonto.

Cosa Fare Adesso? Suggerimenti per la Giordania (e Non Solo)

Questi risultati sono importantissimi per chi deve promuovere la transizione energetica. Invece di focalizzarsi solo sugli incentivi economici (che restano fondamentali per superare le barriere all’adozione!), bisogna lavorare molto sull’atteggiamento e sulla consapevolezza.

Ecco qualche spunto concreto suggerito dallo studio:

  • Programmi di Alfabetizzazione Energetica: Far conoscere meglio i benefici del solare, come funzionano gli impianti, le opzioni di finanziamento.
  • Regole Trasparenti: Chiarezza sui prezzi, sugli incentivi governativi, sulle tariffe per l’energia immessa in rete. La fiducia è fondamentale.
  • Modelli Energetici Decentrati: Promuovere le comunità energetiche rinnovabili, dove gruppi di persone si uniscono per produrre e consumare energia solare, rendendola più accessibile.
  • Rafforzare la Vigilanza sugli Incentivi: Assicurarsi che le aziende comunichino in modo corretto le opzioni di finanziamento, evitando marketing ingannevole.
  • Nuovi Incentivi Finanziari Mirati: Anche se l’intenzione non dipende direttamente dal reddito, l’adozione sì. Servono incentivi accessibili, come prestiti a basso interesse per le famiglie a basso reddito, magari ripagabili con i risparmi in bolletta.

È importante ricordare i limiti dello studio: il campione potrebbe non essere perfettamente rappresentativo di tutta la popolazione giordana (soprattutto per livelli di istruzione più bassi) e si è misurata l’intenzione, non il comportamento effettivo. Serviranno ricerche future, magari longitudinali (che seguono le persone nel tempo) o qualitative (per capire più a fondo le motivazioni), per avere un quadro ancora più completo.

Ma il messaggio chiave resta: per spingere l’energia solare nelle case, dobbiamo coltivare la conoscenza, la fiducia e un atteggiamento positivo. Il sole c’è, ora dobbiamo far splendere la voglia di usarlo!

Fonte: Springer

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