Immagine fotorealistica di una donna indonesiana adulta che guarda con fiducia verso l'orizzonte, simboleggiando scelta e futuro, ambientazione esterna luminosa al tramonto, obiettivo 50mm, profondità di campo che sfoca leggermente lo sfondo, luce calda.

Donne Forti, Scelte Libere: L’Empowerment Femminile e la Fertilità in Indonesia, Cosa Ho Scoperto

Ciao a tutti! Oggi voglio portarvi con me in un viaggio affascinante nel cuore dell’Indonesia, un paese immenso, il quarto più popoloso al mondo, per esplorare un tema che mi sta particolarmente a cuore: il legame tra l’empowerment femminile e le scelte sulla fertilità. Parliamoci chiaro, quando una donna ha più potere sulla propria vita, come cambiano le sue decisioni riguardo ai figli? È una domanda potente, con implicazioni enormi non solo per le donne stesse, ma per l’intera società.

Mi sono imbattuta in uno studio recente basato sui dati dell’Indagine Demografica e Sanitaria Indonesiana (IDHS) del 2017, e i risultati mi hanno fatto riflettere parecchio. L’Indonesia ha lavorato sodo per ridurre il suo tasso di fertilità totale, passando da una media di 5,6 figli per donna nel 1971 all’obiettivo di 2,1 entro il 2024. Un cambiamento epocale! E l’empowerment delle donne è stato identificato come un fattore chiave in questa trasformazione.

Il Contesto Indonesiano: Una Nazione in Trasformazione

Ricordo ancora lo slogan della politica dei due figli introdotta in Indonesia alla fine degli anni ’70: “famiglia piccola, felice e prospera”. All’epoca, si capì che famiglie troppo numerose potevano rappresentare un peso sia per le singole famiglie che per l’economia nazionale. E i risultati si sono visti: il tasso di fertilità è crollato. Pensate che nel 1973 solo il 7% delle donne usava contraccettivi moderni, mentre nel 2018 eravamo al 54%, e studi recenti parlano addirittura del 64%!

Questo controllo sulla fertilità ha aperto porte incredibili per le donne: più accesso all’istruzione, al lavoro, alla vita civile. I ruoli di genere stanno cambiando, anche se lentamente. Non è più scontato che il destino di una donna sia solo riprodursi e prendersi cura della famiglia. Certo, in molte culture, avere tanti figli, specialmente maschi, è ancora visto come uno status symbol o una sicurezza economica per il futuro, ma qualcosa si sta muovendo.

Ma Cosa Significa Davvero “Empowerment Femminile”?

Ecco il punto cruciale: l’empowerment non è una cosa semplice da definire o misurare. Non è un interruttore on/off, ma un processo. Significa, per me, dare alle donne, che storicamente sono state messe ai margini di certe decisioni, la capacità di fare scelte strategiche sulla propria vita. Libertà di muoversi, decidere se e quanti figli avere… scelte che cambiano tutto.

Lo studio che ho analizzato ha cercato di “misurare” l’empowerment guardando a quattro aspetti specifici per le donne sposate dai 22 anni in su:

  • Partecipazione alle decisioni domestiche (tipo grandi acquisti, visite a parenti, salute personale).
  • Atteggiamento verso la violenza domestica (pensare se sia mai giustificato che un marito picchi la moglie).
  • Atteggiamento verso il rifiuto di avere rapporti sessuali con il marito (pensare se una donna sia giustificata a rifiutarsi in certe circostanze).
  • Partecipazione alla forza lavoro (avere un impiego).

Sono “proxy”, indicatori, certo, ma ci danno un’idea.

Ritratto fotografico di una donna indonesiana di circa 30 anni, pensierosa ma serena, ambientato in un contesto di vita quotidiana in Indonesia, luce naturale, obiettivo 35mm, profondità di campo, duotone blu e grigio.

Scavando nei Dati: Cosa Abbiamo Trovato?

Lo studio ha messo in relazione questi quattro indicatori di empowerment con tre risultati legati alla fertilità:

  1. Il numero totale di figli avuti.
  2. Il numero ideale di figli desiderato dalla donna.
  3. L’allineamento tra desiderio e realtà (cioè, se il numero di figli avuti corrispondeva a quello ideale).

E qui le cose si fanno interessanti. Non c’è una risposta unica! L’empowerment non ha un effetto uguale per tutti su tutto. Ogni dimensione ha una sua storia da raccontare.

La scoperta più forte, quella che mi ha colpito di più, è stata questa: l’atteggiamento verso la violenza domestica è risultato l’indicatore più potente e costante. Le donne che rifiutavano qualsiasi giustificazione per un marito che picchia la moglie tendevano ad avere:

  • Meno figli in totale.
  • Un numero ideale di figli più basso.
  • Una maggiore probabilità di aver raggiunto il numero di figli desiderato.

Questo mi dice tanto su quanto sia fondamentale combattere la normalizzazione della violenza per dare alle donne il controllo sulla propria vita riproduttiva.

Anche l’atteggiamento verso il rifiuto dei rapporti sessuali è risultato significativo: le donne che sentivano di avere il diritto di dire “no” in certe circostanze tendevano ad avere meno figli e a desiderarne meno. È un chiaro segnale di autonomia sessuale e consapevolezza dei propri diritti riproduttivi.

Le Sorprese: Decisioni e Lavoro

E gli altri due indicatori? Qui i risultati sono più sfumati. La partecipazione alle decisioni domestiche sembrava avere un piccolo effetto positivo sull’allineamento tra figli avuti e desiderati, ma non sul numero totale o ideale. Forse, anche se una donna partecipa alle decisioni, altre norme culturali o familiari influenzano comunque quanti figli ha o desidera? È complesso.

La partecipazione alla forza lavoro ha mostrato risultati misti o non significativi, a volte persino controintuitivi (donne lavoratrici con leggermente più figli). Questo mi fa pensare che “lavorare” non basta per definire l’empowerment. Conta che lavoro fai? Hai controllo sui soldi che guadagni? Possiedi beni? Sono aspetti che questo studio non poteva approfondire, ma che sono fondamentali.

Fotografia macro di documenti e grafici relativi a dati demografici e sondaggi, con una penna appoggiata sopra, luce da ufficio controllata, alta definizione, obiettivo macro 100mm, a simboleggiare l'analisi dei dati dello studio IDHS.

Perché Tutto Questo è Importante? Oltre i Numeri

Questi risultati non sono solo numeri su un grafico. Ci parlano di vite reali, di diritti, di uguaglianza. Ci dicono che l’empowerment femminile, specialmente quello legato al rifiuto della violenza e all’autonomia sessuale, è strettamente connesso alle scelte riproduttive.

L’Indonesia, come molti paesi, sta lavorando per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), in particolare l’Obiettivo 5 sulla parità di genere. Ma c’è ancora strada da fare. Lo studio evidenzia una lacuna preoccupante: gli indicatori sulla violenza di genere non sono attualmente inclusi nel monitoraggio degli SDGs in Indonesia! È un campanello d’allarme. Come possiamo raggiungere la parità se non misuriamo e affrontiamo uno dei suoi ostacoli più grandi?

Certo, lo studio ha i suoi limiti: i dati sono del 2017 (anche se probabilmente la situazione strutturale non è cambiata radicalmente), è una fotografia di un momento (non segue le donne nel tempo), mancano dati su etnia o religione, e non analizza le enormi differenze regionali dell’Indonesia. Inoltre, misurare il “numero ideale” di figli per donne ancora in età fertile è complicato.

Guardando al Futuro: La Strada da Percorrere

Nonostante le sfide, il messaggio per me è chiaro: investire nell’empowerment delle donne è cruciale. Non solo per raggiungere obiettivi demografici, ma per garantire diritti umani fondamentali. Abbiamo bisogno di:

  • Politiche che combattano attivamente la violenza di genere e ne riconoscano l’impatto sulla vita delle donne, inclusa la loro salute riproduttiva.
  • Sistemi di raccolta dati più sensibili al genere, che includano indicatori sulla violenza e altre dimensioni dell’empowerment.
  • Interventi mirati che riconoscano la natura multidimensionale dell’empowerment: non basta un solo approccio.
  • Continuare a promuovere l’accesso all’istruzione e all’autonomia economica, ma guardando oltre la semplice partecipazione al lavoro.

In fondo, si tratta di dare a ogni donna gli strumenti e la libertà di scrivere la propria storia, inclusa la decisione su quando e quanti figli portare al mondo. È una questione di giustizia, dignità e, sì, anche di un futuro più prospero per tutti.

Foto di gruppo di donne indonesiane che partecipano a un incontro comunitario o a un corso di formazione, sorridenti e impegnate, luce calda del tardo pomeriggio, obiettivo zoom 24-70mm, catturando l'interazione e il senso di comunità e apprendimento.

Fonte: Springer

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