Un'immagine concettuale che mostra un rubinetto da cui scende una singola goccia d'acqua cristallina. All'interno della goccia si riflette un paesaggio arido che si trasforma in un ambiente verde e lussureggiante, simboleggiando l'impatto dell'efficienza idrica. Macro lens, 105mm, alta definizione, illuminazione controllata per esaltare la trasparenza della goccia e il dettaglio del riflesso, con uno sfondo leggermente sfocato per concentrare l'attenzione sulla goccia.

Acqua: Sprechiamo Troppo? Vi Svelo i Segreti dell’Efficienza Idrica Mondiale (e Come Migliorarla!)

Amici lettori, parliamoci chiaro: l’acqua è vita. Sembra una frase fatta, ma mai come oggi, con i cambiamenti climatici che bussano prepotentemente alla nostra porta, questa verità risuona con forza. Ma stiamo davvero usando questa risorsa preziosa nel modo più intelligente possibile? Come possiamo misurare se un Paese è “bravo” a gestire la sua acqua e, soprattutto, come possiamo migliorare tutti insieme? Beh, tenetevi forte, perché oggi vi porto dietro le quinte di una ricerca affascinante che cerca di rispondere proprio a queste domande, usando strumenti matematici piuttosto sofisticati, ma che cercherò di spiegarvi in modo semplice e, spero, avvincente!

Recentemente, insieme ad altri colleghi, ci siamo immersi nello studio dell’efficienza nell’uso dell’acqua e dei cambiamenti di produttività in ben 91 Paesi, analizzando i dati dal 2015 al 2020. L’obiettivo? Capire chi fa bene, chi meno, e perché. E non è solo una curiosità accademica, ve lo assicuro! Queste informazioni sono oro colato per chi deve prendere decisioni politiche, per indirizzare gli investimenti e per raggiungere quel famoso Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 6 (SDG6) delle Nazioni Unite: acqua pulita e servizi igienico-sanitari per tutti. In particolare, ci siamo concentrati sull’indicatore 6.4.1, che misura proprio il cambiamento nell’efficienza dell’uso dell’acqua nel tempo.

Un Modello Innovativo per Capire il Ciclo dell’Acqua

Per affrontare questa sfida, non potevamo usare un approccio qualsiasi. Abbiamo sviluppato un modello che, modestia a parte, ha delle belle carte da giocare. Si basa su una metodologia chiamata Analisi dell’Invilluppo dei Dati di Rete (NDEA), che immagina il processo di utilizzo dell’acqua come un sistema a tre stadi, interconnessi in modo circolare. Pensatela così:

  • Stadio 1: Prelievo dell’Acqua (Water Withdrawal – WW). Qui consideriamo come le risorse idriche rinnovabili, i bisogni dell’agricoltura irrigua e la popolazione influenzano la quantità di acqua prelevata, tenendo conto anche dei Flussi Minimi Vitali (EFR) da garantire all’ambiente.
  • Stadio 2: Produttività dell’Acqua (Water Productivity – WP). L’acqua prelevata viene usata per generare Valore Aggiunto Lordo (GVA) nei settori agricolo, industriale e dei servizi. Però, ahimè, questo processo genera anche inquinamento sotto forma di acque reflue municipali prodotte.
  • Stadio 3: Trattamento delle Acque Reflue (Wastewater Treatment – WWT). Le acque reflue municipali, se trattate adeguatamente, possono essere riciclate, ad esempio in agricoltura, aumentando così la disponibilità di risorse idriche. Un vero e proprio ciclo virtuoso!

La vera “chicca” del nostro approccio è che un Paese è considerato inefficiente se, date le sue risorse, potrebbe aumentare il suo GVA e la quantità di acqua trattata, riducendo al contempo i prelievi idrici. Per misurare tutto ciò, abbiamo usato la Funzione di Distanza Direzionale (DDF) non radiale, che ci permette di valutare l’efficienza del sistema nel suo complesso e di ogni singolo stadio.

Ma non ci siamo fermati qui! Abbiamo considerato le differenze regionali tra i Paesi introducendo una metafrontiera non convessa. Immaginate diverse “frontiere di efficienza” per gruppi di Paesi simili (ad esempio, per area geografica) e poi una “super-frontiera” globale che le avvolge tutte. Questo ci permette di confrontare i Paesi sia con i loro “vicini” sia con i migliori a livello mondiale. E per vedere come le cose cambiano nel tempo, abbiamo calcolato l’Indice di Malmquist, che scompone la variazione di produttività in tre parti: cambiamento dell’efficienza, cambiamento del divario rispetto alle migliori pratiche e cambiamento del divario tecnologico. So che sembrano paroloni, ma sono fondamentali per capire dove e come si può migliorare!

Un globo terrestre stilizzato con gocce d'acqua che lo circondano, alcune luminose (efficienza) altre opache (inefficienza). Sullo sfondo, grafici astratti che indicano trend di produttività. Macro lens, 60mm, alta definizione, illuminazione controllata per enfatizzare la tridimensionalità del globo e la chiarezza delle gocce, con un leggero effetto bokeh sullo sfondo per mantenere il focus sul tema centrale dell'acqua e dell'efficienza globale.

Questo mix di tecnologie di gruppo convesse (contemporanee e intertemporali) e una metatecnologia globale non convessa è, a quanto ci risulta, una novità metodologica di cui andiamo piuttosto fieri.

Cosa Abbiamo Scoperto? Luci e Ombre sull’Efficienza Idrica Globale

Passiamo ai risultati, la parte più succosa! In generale, l’inefficienza nell’uso dell’acqua sembra essere un problema limitato a un numero relativamente piccolo di Paesi. Le principali criticità emergono nella capacità di generare Valore Aggiunto Lordo (GVA) e nel trattamento delle acque reflue municipali. Anzi, l’inefficienza legata al GVA mostra una tendenza all’aumento, il che non è una buona notizia: significa che stiamo diventando meno bravi a “fare soldi” con l’acqua che usiamo.

D’altro canto, l’inefficienza nei prelievi idrici e nel trattamento delle acque reflue è rimasta più o meno costante nel periodo 2015-2020, mentre quella legata alla quantità di acque reflue municipali prodotte è leggermente diminuita. Un piccolo passo avanti!

Analizzando le diverse regioni del mondo, abbiamo notato che l’Australia (presa singolarmente nel suo gruppo regionale) si distingue per essere efficiente in tutte le dimensioni considerate. Altre regioni come l’Europa Occidentale e Centrale e il Medio Oriente-Asia Occidentale mostrano le maggiori inefficienze nei prelievi idrici. Per quanto riguarda la produzione di acque reflue municipali, quasi tutte le regioni, tranne il Nord America, mostrano qualche piccola inefficienza. Le inefficienze più marcate nel GVA si riscontrano in Asia Centrale, seguita da Africa Subsahariana, Medio Oriente-Asia Occidentale e Nord Africa. Infine, per il trattamento delle acque reflue, le maggiori difficoltà si concentrano in America Centrale e Nord Africa.

È interessante notare come le inefficienze emergano soprattutto quando confrontiamo i Paesi con la “super-frontiera” globale (valutazione IM), molto meno quando li confrontiamo solo con i Paesi del loro stesso gruppo e periodo (valutazione CG). Questo è normale: è più facile essere il migliore della classe che il migliore della scuola!

E la Produttività? Un Quadro a Tinte Chiare e Scure

Quando abbiamo guardato ai cambiamenti di produttività nel tempo, il quadro si è fatto più complesso. La maggior parte delle regioni ha mostrato un’evoluzione negativa tra il 2015 e il 2020. In pratica, la loro capacità di usare l’acqua in modo produttivo è peggiorata. Le uniche eccezioni positive sono state l’Asia Centrale e il Medio Oriente-Asia Occidentale. Il loro miglioramento è dovuto principalmente a un recupero rispetto alle migliori pratiche del loro gruppo (best practice gap) e, in misura minore, a un avvicinamento alla frontiera tecnologica globale (technology gap).

A livello globale, abbiamo registrato un calo medio di produttività di circa il 3% (MMI di 0.969). Questo dato nasconde però andamenti diversi: ci sono stati guadagni di produttività tra il 2016-2017, 2017-2018 e 2019-2020, ma non abbastanza da compensare la grossa perdita registrata tra il 2018-2019. La componente che ha mostrato maggiore variabilità, e che quindi ha spesso determinato l’andamento della produttività, è stata quella del “best practice gap change” (BPGC).

Una mappa del mondo con diverse regioni colorate in base al loro indice di produttività idrica. Alcune regioni brillano di verde (produttività positiva), altre sono in rosso (negativa). Sovrapposti, piccoli grafici a barre che mostrano le componenti EC, BPGC, TGC per ciascuna regione. Wide-angle, 10mm, per una visione d'insieme, con focus nitido sui dettagli dei grafici e colori vividi per le regioni, long exposure per dare un senso di dinamicità ai cambiamenti nel tempo.

Un dato importante è che, anche se l’efficienza calcolata rispetto ai soli “vicini” (CG) è rimasta stabile, quella calcolata rispetto a tutti i periodi all’interno del gruppo (IG) e soprattutto quella globale (IM) hanno mostrato una leggera riduzione. Questa riduzione è dovuta principalmente al peggioramento dell’efficienza nello stadio di “Produttività dell’Acqua” (WP), mentre lo stadio di “Prelievo” (WW) è rimasto costante e quello di “Trattamento delle Acque Reflue” (WWT) è addirittura leggermente migliorato.

Cosa Ci Dice Tutto Questo? Implicazioni per il Futuro

Vi starete chiedendo: “Ok, bello studio, ma a che serve?”. Serve, eccome! Queste analisi forniscono informazioni preziose ai decisori politici. Ad esempio, capire quanto la crescita economica di un Paese dipenda dall’uso delle sue risorse idriche (guardando all’inefficienza nel GVA) è cruciale per valutare il rischio che l’acqua diventi un fattore limitante per lo sviluppo.

Il nostro approccio può aiutare a:

  • Formulare politiche basate sull’evidenza per un uso efficiente dell’acqua a livello nazionale, regionale e settoriale.
  • Monitorare l’efficacia delle politiche idriche nel tempo, identificando trend positivi da rafforzare e negativi da correggere.
  • Prendere decisioni informate per migliorare l’allocazione delle risorse e ottimizzare i finanziamenti.
  • Identificare le aree geografiche e i processi (prelievo, produttività, trattamento) dove gli interventi sono più urgenti e possono portare maggiori benefici.
  • Promuovere la collaborazione intersettoriale e transfrontaliera e individuare le migliori pratiche da usare come benchmark.

In definitiva, aumentare la sostenibilità delle politiche di efficienza idrica è la chiave per ridurre la pressione sulle nostre preziose risorse. E il nostro modello, speriamo, può dare un contributo concreto per misurare i progressi di ogni Paese verso l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 6.4.

Certo, la nostra ricerca ha dei limiti. Ad esempio, per mancanza di dati completi, abbiamo potuto includere solo 91 Paesi, lasciandone fuori molti, specialmente da Africa, Sud America e Asia. Inoltre, alcuni gruppi regionali avevano pochi Paesi, il che può influenzare la potenza discriminante dell’analisi a livello di gruppo. Ma queste sono sfide comuni nella ricerca globale e aprono la strada a futuri miglioramenti, come l’uso di criteri di raggruppamento alternativi o lo sviluppo di modelli ancora più dettagliati.

Il viaggio per comprendere e migliorare l’efficienza idrica globale è appena iniziato, ma ogni passo, ogni dato analizzato, ci avvicina a un futuro in cui l’acqua, fonte di vita, sia gestita con la saggezza e il rispetto che merita. E io, nel mio piccolo, sono felice di aver contribuito a gettare un po’ di luce su questo tema cruciale!

Fonte: Springer

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