Massetere Sotto la Lente: Cosa Rivela l’Ecografia su Età, Sesso e Tipo di Masticazione?
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un muscolo di cui forse non sentiamo parlare spesso, ma che è fondamentale per una funzione quotidiana essenziale: la masticazione. Sto parlando del muscolo massetere, quel potente muscolo ai lati della nostra mandibola che ci permette di chiudere la bocca e triturare il cibo. Pensate, è uno dei muscoli più forti del nostro corpo in rapporto alle sue dimensioni!
Ma vi siete mai chiesti se questo muscolo è uguale per tutti? Se cambia con l’età, se ci sono differenze tra uomini e donne, o se il modo in cui i nostri denti si incontrano (quella che i dentisti chiamano “occlusione”) possa influenzarlo? Beh, sono domande affascinanti e un recente studio condotto su una popolazione turca ha cercato di rispondere proprio a questo, usando una tecnologia super interessante: l’ecografia (USG).
Perché studiare il Massetere?
Il massetere non è solo importante per mangiare. Fa parte di un sistema complesso chiamato “sistema stomatognatico” (un parolone per indicare tutto ciò che riguarda bocca, mascelle, muscoli e articolazioni correlate). Problemi a questo sistema, come i famosi Disordini Temporomandibolari (TMD), sono più comuni di quanto si pensi. Pensate che a livello globale ne soffre circa il 34% della popolazione, e nello studio specifico sulla popolazione turca, addirittura quasi il 70% mostrava qualche sintomo! Capire come funziona e come cambia il massetere può aiutarci a comprendere meglio questi disturbi e magari a prevenirli o trattarli più efficacemente.
Diversi fattori influenzano la nostra capacità di masticare: l’età, la salute dei denti, persino la quantità di saliva. Ma uno dei fattori chiave è proprio il numero e la posizione dei denti che entrano in contatto quando chiudiamo la bocca, specialmente nella zona posteriore (premolari e molari).
L’Occlusione e la Classificazione di Eichner
Per classificare questi contatti posteriori, i ricercatori hanno usato un sistema chiamato Classificazione di Eichner. Immaginatela come un modo per “dare un voto” a quanto supporto abbiamo dai nostri denti posteriori. Si divide in tre gruppi principali (A, B, C), con sottogruppi:
- Gruppo A: Massimo supporto, con contatti su entrambi i lati (A1 senza perdita di denti, A2 con perdita unilaterale, A3 con perdita bilaterale ma sempre con supporto).
- Gruppo B: Supporto ridotto (B1 tre aree di supporto, B2 due, B3 una sola area di supporto posteriore, B4 solo contatti anteriori).
- Gruppo C: Nessun supporto posteriore (C1 denti presenti in entrambe le arcate ma senza contatto, C2 denti solo in una arcata, C3 completamente edentuli).
È intuitivo pensare che meno denti abbiamo dietro a “sostenere” la masticazione, minore sarà la forza del morso. E questo, a lungo andare, potrebbe portare a cambiamenti nei muscoli masticatori, come un loro “indebolimento” o riduzione di volume (atrofia). L’invecchiamento, poi, ci mette del suo, contribuendo anch’esso all’atrofia muscolare.

Come si Misura un Muscolo dall’Esterno? L’Ecografia Entra in Gioco!
Come hanno fatto i ricercatori a “vedere” dentro il muscolo massetere senza essere invasivi? Hanno usato l’ecografia (USG), la stessa tecnologia usata per vedere i bambini nella pancia della mamma! È fantastica perché è semplice, accessibile, non usa radiazioni pericolose, è ben accettata dai pazienti e permette di vedere le strutture in tempo reale.
Nello specifico, hanno misurato due cose principali:
- Spessore del muscolo: Sia a riposo (con la mandibola rilassata) sia durante la massima contrazione (stringendo i denti più forte possibile).
- Elasticità del muscolo: Utilizzando una tecnica avanzata chiamata Elastografia Shear Wave (SWE). Questa tecnica misura la velocità di piccole onde (generate dalla sonda stessa) che attraversano il tessuto. Più il tessuto è rigido, più le onde viaggiano veloci. Ci dà un valore quantitativo (in kPa o m/s) di quanto il muscolo sia “elastico” o “rigido”. La cosa bella della SWE è che è molto oggettiva e riproducibile, riducendo l’influenza dell’operatore.
Hanno esaminato 120 persone (60 donne e 60 uomini) tra i 18 e i 78 anni, dividendole anche per fasce d’età (18-35, 36-54, 55+) e per categoria di Eichner. Hanno fatto molta attenzione a escludere persone con bruxismo (digrignamento dei denti), dolore orofacciale o altri problemi che potessero confondere i risultati.
Cosa Hanno Scoperto? Differenze tra Sesso, Età e Occlusione
E qui arrivano i risultati interessanti!
Differenze di Genere:
Ragazzi, c’è una bella differenza! Le donne, in media, avevano un massetere significativamente più sottile rispetto agli uomini, sia a riposo che (soprattutto) quando contraevano il muscolo. Questo non sorprende del tutto, dato che fattori ormonali (come gli androgeni negli uomini) influenzano lo sviluppo muscolare.
Differenze di Età:
L’età conta, eccome! Le persone nella fascia 55+ anni mostravano un massetere significativamente più sottile e meno “rigido” (più elastico) a riposo rispetto ai più giovani (18-35 anni). Sembra esserci un picco di spessore intorno ai 50-60 anni, per poi iniziare un declino. Questo combacia con l’idea generale dell’atrofia muscolare legata all’invecchiamento, ma anche con la possibile perdita di denti più frequente in età avanzata.
Differenze legate all’Occlusione (Eichner):
Qui le cose si fanno ancora più specifiche. Come previsto, la perdita di supporto dentale ha un impatto:
- Lo spessore a riposo era minore nelle persone con meno supporto (in particolare nel gruppo Eichner C3, cioè senza denti posteriori).
- Lo spessore in contrazione era minore nei gruppi B3 (un solo supporto posteriore) e B4 (solo contatti anteriori).
- L’elasticità (o meglio, la rigidità) misurata con SWE era significativamente più bassa (quindi muscolo meno rigido/più “molle”) nel gruppo B4, sia a riposo che in contrazione. Anche i gruppi C1 e C3 mostravano valori di rigidità inferiori a riposo sul lato sinistro.
Questi risultati suggeriscono fortemente che la mancanza di “lavoro” dovuta alla perdita di denti (atrofia da disuso) porta a una riduzione dello spessore e della rigidità del massetere. È interessante notare che a volte i valori peggiori non erano nel gruppo C3 (totalmente edentuli), ma magari nel B3 o B4. Questo potrebbe dipendere da quanto tempo le persone erano senza denti o se avevano iniziato a usare protesi da poco tempo (il muscolo può recuperare un po’ con le protesi, ma ci vuole tempo, almeno 3 mesi secondo alcuni studi). Sembra anche esserci un effetto del lato preferito per la masticazione.

Perché Tutto Questo è Importante?
Potreste chiedervi: “Ok, interessante, ma a cosa serve sapere tutto ciò?”. Serve eccome! Per i dentisti, gli ortodontisti e i protesisti, queste informazioni sono preziose.
Sapere che il massetere di una donna anziana con pochi denti posteriori (es. Eichner C) sarà probabilmente più sottile e meno reattivo di quello di un giovane uomo con tutti i suoi denti (Eichner A1) può guidare la pianificazione del trattamento.
- Nella progettazione di protesi dentarie: bisogna considerare la forza masticatoria residua e la capacità di adattamento del muscolo.
- Nei trattamenti ortodontici: spostare i denti cambia l’occlusione e quindi potenzialmente anche la funzione muscolare. Tenerne conto può portare a risultati più stabili e funzionali.
- Nella diagnosi precoce di problemi muscolari o articolari (TMD): l’ecografia potrebbe diventare uno strumento utile per monitorare cambiamenti nel muscolo associati a queste condizioni o per valutare l’efficacia delle terapie.
In pratica, considerare queste variazioni legate a età, sesso e stato dentale permette di personalizzare meglio i trattamenti, migliorando potenzialmente la capacità masticatoria e la soddisfazione del paziente.
Limiti e Prospettive Future
Come ogni studio, anche questo ha i suoi limiti. Reclutare partecipanti che rispettassero tutti i criteri (età, tipo di occlusione, assenza di dolore, bruxismo, malattie sistemiche, ecc.) non è stato facile, specialmente per alcune categorie Eichner meno comuni. Inoltre, misurare la forza “massima” di contrazione o il rilassamento “completo” ha una componente soggettiva. Non si è potuto sapere da quanto tempo esattamente i partecipanti avevano perso i denti.
Studi futuri potrebbero includere altri fattori come l’indice di massa corporea (BMI) o la morfologia facciale, che potrebbero anch’essi influenzare il massetere. Sarebbe anche interessante seguire i pazienti nel tempo per vedere come i muscoli cambiano dopo trattamenti protesici o ortodontici.

In Conclusione
Questo studio ci ricorda che il nostro corpo è dinamico e si adatta. Il muscolo massetere non fa eccezione: la sua struttura (spessore) e le sue proprietà meccaniche (elasticità/rigidità) cambiano in base a chi siamo (età, sesso) e a come funziona la nostra bocca (tipo di occlusione). L’ecografia, e in particolare l’elastografia SWE, si dimostra uno strumento potente e non invasivo per “sbirciare” questi cambiamenti.
La prossima volta che masticate, pensate a quel piccolo ma potente muscolo che sta lavorando per voi e a come la cura dei vostri denti e della vostra occlusione possa mantenerlo in forma! È affascinante come tutto nel nostro corpo sia connesso, vero?
Fonte: Springer
