Occhi dal Cielo: Come Droni e Urbanistica Rivelano i Segreti della Sicurezza nelle Città
Ciao a tutti! Vi siete mai chiesti se la forma delle nostre strade, la presenza di un marciapiede o persino l’illuminazione notturna possano davvero fare la differenza nella lotta contro il crimine? Sembra quasi fantascienza, eppure è un campo di studio affascinante che mescola urbanistica, criminologia e, udite udite, tecnologia all’avanguardia come i droni! Oggi voglio portarvi con me in un’indagine intrigante che abbiamo condotto per capire proprio questo: come il layout di una città influenza dove e quando i reati accadono.
Il Contesto: Coral Gables Sotto la Lente
Per questa nostra esplorazione, abbiamo scelto un’area molto particolare: Coral Gables, in Florida, nella contea di Miami-Dade. Non una città qualunque, ma una delle prime città pianificate della Florida, nata negli anni ’20 con l’idea del movimento “City Beautiful”. Immaginate viali alberati, zone residenziali ben distinte da quelle commerciali, un design curato nei minimi dettagli. È un’area generalmente considerata benestante e con tassi di criminalità inferiori rispetto alla media della contea, ma non immune. Anzi, presenta delle dinamiche interne molto interessanti, con differenze notevoli tra le varie zone. La nostra missione? Capire se elementi come i lampioni, la presenza o assenza di marciapiedi, la struttura stessa dei quartieri (strade chiuse, gated community, vicinanza a zone diverse) avessero un peso sull’incidenza dei reati, in particolare furti e aggressioni.
Tecnologia in Volo: I Droni Come Occhi Indiscreti
Come abbiamo fatto a “spiare” la città per carpirne i segreti legati alla sicurezza? Qui entrano in gioco i nostri amici volanti: i droni (o UAV, Unmanned Aerial Vehicles). Abbiamo utilizzato un drone ad alta precisione, capace di scattare foto dettagliatissime dall’alto, creando quelle che tecnicamente chiamiamo “ortofoto” – mappe fotografiche super accurate. Abbiamo fatto volare il drone sia di giorno che di notte su quattro aree campione selezionate apposta per rappresentare le diverse caratteristiche della città, due a nord e due a sud della U.S. Route 1, una sorta di spartiacque urbano. L’idea era catturare non solo la struttura fisica (strade, edifici, parchi), ma anche l’illuminazione notturna, sia quella pubblica dei lampioni, sia quella privata proveniente dalle abitazioni. Abbiamo poi incrociato queste immagini con i dati ufficiali sui crimini forniti dalla polizia di Coral Gables dal 2017 al 2022, geolocalizzando ogni singolo incidente. Un lavoro minuzioso, ve lo assicuro!
Lampioni: Luci e Ombre sulla Sicurezza
La prima cosa che abbiamo analizzato è stata l’illuminazione. Ci si aspetterebbe una regola semplice: più luce = meno crimine. Ma la realtà, come spesso accade, è più sfumata. In alcune zone delle nostre aree campione, abbiamo visto che i crimini si concentravano proprio dove mancavano i lampioni nel raggio di circa 60 metri. Fin qui, tutto prevedibile. Ma in altre aree, i reati avvenivano anche vicino ai lampioni! Come mai? Spesso si trattava di case d’angolo. Queste proprietà, pur essendo illuminate, sono forse più esposte, più visibili dall’esterno e meno “sorvegliate” dai vicini, magari con accessi secondari meno controllati. Pensateci: un incrocio illuminato, magari con un semaforo o uno stop, potrebbe persino offrire a un malintenzionato più tempo per osservare senza destare sospetti.
E qui arriva una scoperta interessante grazie alle nostre foto notturne (anche se, va detto, la fitta copertura degli alberi in alcune zone ha reso difficile valutare l’effetto dei soli lampioni dall’alto). In zone con pochi o nessun lampione ma con bassi tassi di criminalità, abbiamo notato, sia dalle immagini aeree che dalle ricognizioni a terra, una cosa fondamentale: l’illuminazione privata. Molti residenti avevano installato proprie luci su portici, giardini, ingressi. Questa illuminazione “dal basso”, fornita dai cittadini stessi, sembrava avere un effetto deterrente significativo, creando un ambiente complessivamente più luminoso e percepito come più sicuro. Questo ci ricorda che la sicurezza non dipende solo dalle infrastrutture pubbliche, ma anche da come i residenti vivono e curano il proprio spazio. A volte, poche luci ben posizionate, anche private, possono fare la differenza, magari più di un lampione isolato. L’impatto dei lampioni, quindi, non è universale, ma va contestualizzato.
Non Solo Luci: Layout Urbano e Accessibilità
Ma la sicurezza non è solo una questione di luce. Come sono disegnate le strade, dove mettiamo i marciapiedi, se ci sono barriere fisiche… tutto conta! Analizzando le ortofoto diurne, abbiamo notato pattern curiosi. Ad esempio, in una delle aree campione a nord (NW2), le zone con meno crimini erano caratterizzate… dall’assenza di marciapiedi! Sembra controintuitivo, vero? Siamo abituati a pensare ai marciapiedi come a un elemento positivo, che favorisce la pedonalità. Tuttavia, potrebbero anche rendere le proprietà più accessibili a chi si muove a piedi con cattive intenzioni. Al contrario, le zone con marciapiedi presenti mostravano un’incidenza criminale relativamente più alta. Ovviamente non è una regola ferrea, ma un’osservazione che fa riflettere sull’accessibilità.
Altri elementi di design urbano giocano un ruolo chiaro. Le gated community, quartieri recintati con controllo degli accessi, mostravano, come prevedibile, tassi di criminalità inferiori. Le barriere fisiche funzionano. Anche le strade senza uscita (dead-ends), molto comuni a Coral Gables e pensate per limitare il traffico, sembrano contribuire a una maggiore sicurezza limitando l’accessibilità a chi non è del posto. E la vegetazione? A volte, una fitta siepe o alberi lungo il confine di una proprietà possono bloccare la visuale dall’esterno, agendo come deterrente.
Abbiamo anche confermato tendenze già osservate in altri studi: i condomini multi-residenziali, specialmente quelli in affitto con un maggior ricambio di residenti, tendono ad avere tassi di criminalità più alti. Questo potrebbe legarsi a una minore coesione sociale, al concetto di “occhi sulla strada” meno efficace quando i vicini cambiano spesso. Anche la presenza di lotti sfitti o aree pubbliche come i parchi può creare vulnerabilità. Abbiamo notato una concentrazione di reati vicino a un parco (Sunrise Harbor Park), forse a causa del maggior passaggio di persone. Un lotto vuoto accanto a una casa la rende più isolata e potenzialmente più esposta. E, come già accennato per i lampioni, le case d’angolo sembrano essere particolarmente vulnerabili, specialmente nelle zone sud che abbiamo analizzato.
Il Divario Nord-Sud e le Teorie Classiche
Un dato emerso chiaramente, in linea con studi precedenti, è la differenza tra la parte nord e la parte sud di Coral Gables, divise dalla U.S. Route 1. La zona nord presenta tassi di criminalità più elevati. Perché? Probabilmente per un mix di fattori: maggiore presenza di attività commerciali (strip malls), edifici multi-residenziali con più affittuari (e quindi maggior turnover di persone), vicinanza ai trasporti pubblici. Questi elementi creano quelli che in gergo chiamiamo “luoghi a rischio” (risky places).
Tutte queste osservazioni ci riportano a concetti fondamentali della criminologia ambientale e dell’urbanistica. L’idea di Jane Jacobs degli “occhi sulla strada” – una strada vissuta, con persone presenti, che esercita un controllo sociale informale – è più attuale che mai. E la teoria dello “spazio difendibile” di Oscar Newman, secondo cui il design fisico può incoraggiare i residenti a sentirsi responsabili del proprio ambiente e a proteggerlo, trova conferme nelle nostre analisi sull’illuminazione privata o sull’effetto delle gated community. Si tratta di progettare (o ri-progettare) gli spazi in modo da ridurre le opportunità per il crimine (Crime Prevention Through Environmental Design – CPTED).
Cosa Abbiamo Imparato e Dove Andare Ora
Questo nostro viaggio con i droni sopra Coral Gables ci ha mostrato quanto sia importante guardare alla città con una lente d’ingrandimento, quasi a livello del singolo lotto. L’illuminazione (pubblica e privata), la presenza di marciapiedi, il tipo di abitazioni, la presenza di spazi vuoti o parchi, la conformazione delle strade: ogni dettaglio può avere un peso sulla sicurezza.
Certo, il nostro studio ha dei limiti: abbiamo analizzato solo quattro aree campione, e la vegetazione ha complicato l’analisi notturna dall’alto in certi punti. Ma i risultati sono stimolanti. Ci dicono che le amministrazioni locali dovrebbero prestare attenzione non solo all’installazione di nuovi lampioni, ma anche alla loro manutenzione e alla potatura degli alberi per garantire che la luce arrivi dove serve. E suggeriscono che nel progettare nuovi edifici o quartieri, si dovrebbe pensare attivamente alla sicurezza fin dall’inizio.
Il futuro? Immagino analisi ancora più dettagliate, magari usando “gemelli digitali” (digital twins) delle città per simulare l’impatto di diversi interventi urbanistici. O magari integrare dati in tempo reale sulle condizioni stradali. E, fondamentale, coinvolgere di più i residenti: capire la loro percezione della sicurezza, il loro senso di appartenenza al quartiere, può aiutarci a progettare strategie di prevenzione ancora più efficaci, rafforzando quegli “occhi sulla strada” che sono forse la difesa più potente.
Insomma, la prossima volta che passeggiate per la vostra città, guardatevi intorno con occhi diversi. Quella panchina, quel lampione, quella siepe… potrebbero raccontare una storia sulla sicurezza che non avevate mai considerato!
Fonte: Springer