Fotografia paesaggistica urbana, obiettivo grandangolare 24mm, che mostra il netto contrasto tra un quartiere canadese benestante, con ampi viali alberati e alberi maturi e frondosi, e un quartiere adiacente più svantaggiato con strade più strette, meno alberi e quelli presenti più piccoli o radi. Luce del tardo pomeriggio che accentua le ombre e le differenze, messa a fuoco nitida, stile documentaristico per evidenziare la disuguaglianza nella distribuzione degli alberi urbani.

Alberi in Città: Un Lusso Per Pochi? La Verità Nascosta nelle Metropoli Canadesi

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa che vediamo tutti i giorni ma a cui forse non pensiamo abbastanza: gli alberi nelle nostre città. Sappiamo che fanno bene, vero? Rendono l’aria più pulita, ci rinfrescano d’estate, aiutano con l’acqua piovana e, diciamocelo, rendono le strade molto più belle e piacevoli. Ma vi siete mai chiesti se tutti, in città, godono allo stesso modo di questi benefici? Ecco, è proprio qui che le cose si fanno interessanti (e un po’ preoccupanti).

Mi sono imbattuto in uno studio affascinante che ha messo sotto la lente d’ingrandimento ben 32 città canadesi. L’obiettivo? Capire se la distribuzione degli alberi lungo le strade – parliamo di numero, grandezza e varietà di specie – fosse equa per tutti i cittadini, o se ci fossero delle disparità legate a fattori sociali ed economici. Perché, vedete, molti dei benefici degli alberi sono super locali: più sei vicino a un albero, più ne trai vantaggio. Quindi, se gli alberi non sono distribuiti equamente, significa che anche i loro “regali” non lo sono.

Cosa Hanno Misurato Esattamente?

I ricercatori non si sono limitati a contare gli alberi. Hanno guardato tre cose principali per avere un quadro completo:

  • Densità degli alberi: Quanti alberi ci sono per chilometro quadrato in una certa zona?
  • Dimensione degli alberi: Hanno misurato il diametro dei tronchi (il famoso DBH, diametro a petto d’uomo) e calcolato l’area basale (la somma delle sezioni trasversali dei tronchi), che ci dà un’idea del “volume” di legno presente e, indirettamente, dei servizi ecosistemici offerti (alberi più grandi = più benefici, in genere).
  • Diversità delle specie: Quante specie diverse di alberi ci sono in una zona? Una maggiore diversità rende la foresta urbana più resiliente a malattie e parassiti.

Hanno analizzato questi dati mettendoli in relazione con la densità di popolazione e con un indice chiamato CIMD (Canadian Index of Multiple Deprivation), che misura diversi tipi di svantaggio in un quartiere: instabilità residenziale (quanto spesso cambiano gli abitanti), dipendenza economica (quante persone dipendono dal lavoro altrui), composizione etno-culturale (presenza di immigrati e minoranze) e vulnerabilità situazionale (che include cose come livello di istruzione e valore delle case).

La Prima Sorpresa: L’Indice di Gini e la Disuguaglianza

Per misurare quanto fosse *disuguale* la distribuzione, hanno usato l’Indice di Gini, lo stesso che si usa per misurare la disuguaglianza economica. Un valore vicino a 0 significa perfetta uguaglianza, vicino a 1 significa massima disuguaglianza. Ebbene, nessuna delle 32 città ha mostrato una distribuzione perfettamente equa (Gini > 0.2 in tutti i casi). Anzi, la distribuzione dell’area basale (legata alla dimensione degli alberi) è risultata mediamente più disuguale (Gini mediano 0.469) rispetto alla semplice densità (Gini mediano 0.401). Questo suggerisce che non solo il numero di alberi varia, ma anche la presenza di alberi grandi e maturi è distribuita in modo ancora meno uniforme. Pensateci: magari ci sono tanti alberelli giovani in una zona, ma mancano i giganti verdi che danno più ombra e assorbono più CO2!

Fotografia macro, obiettivo 90mm, di diverse foglie autunnali colorate (rosse, gialle, arancioni) sparse su un marciapiede cittadino crepato, luce soffusa del mattino, alta definizione dei dettagli delle venature e delle gocce di rugiada, a simboleggiare la diversità e la presenza degli alberi in ambiente urbano.

Legami Complicati: Alberi e Caratteristiche dei Quartieri

Qui arriva il bello (o il brutto, a seconda dei punti di vista). Quando hanno incrociato i dati degli alberi con quelli socio-demografici, il quadro è diventato molto complesso e variabile da città a città. Non c’è una regola unica che valga per tutte!

Densità: Più Alberi Dove C’è Più Gente, Ma Non Sempre Per Tutti

Una cosa abbastanza costante (in 19 città su 23 analizzabili) è che la densità degli alberi tende ad essere maggiore dove la densità di popolazione è più alta. Questo potrebbe sembrare positivo, ma attenzione! Spesso, questa stessa densità era minore nei quartieri con maggiore instabilità residenziale (16 città), dipendenza economica (9 città) e composizione etno-culturale (11 città). In pratica: più alberi nelle aree residenziali dense, ma meno alberi proprio dove vivono le popolazioni più vulnerabili o con maggiore turnover. Un segnale di iniquità abbastanza chiaro.

Dimensione: Alberi Grandi, Dove?

Per la dimensione degli alberi (sia diametro mediano che area basale), le cose si complicano ulteriormente. L’instabilità residenziale e la composizione etno-culturale sono spesso associate a alberi più piccoli (DBH mediano più basso e/o area basale minore). Questo rafforza l’idea di iniquità. Ma, sorpresa: la dipendenza economica a volte è associata ad alberi più grandi (per il DBH mediano in 10 città), così come la vulnerabilità situazionale (positivamente associata al DBH mediano in 12 città e all’area basale in 7). Come interpretare questo? Forse in alcune aree storicamente meno abbienti ma stabili, sono rimasti alberi più vecchi e grandi? O forse le politiche di piantumazione hanno avuto effetti diversi nel tempo? È difficile dirlo senza guardare alle storie specifiche di ogni città. L’associazione con la densità di popolazione era mista, ma tendenzialmente positiva per l’area basale (più volume di alberi dove c’è più gente).

Diversità: Meno Varietà Dove C’è Più Densità (e Non Solo)

La diversità delle specie ha mostrato un pattern molto forte e quasi universale: è negativamente associata alla densità di popolazione in tutte le 23 città analizzabili! Dove la città è più fitta, la varietà di alberi diminuisce drasticamente. Probabilmente perché le condizioni di crescita sono più difficili e si tende a piantare solo poche specie super resistenti. Ma non solo: la diversità era spesso più bassa anche in aree con maggiore dipendenza economica (9 città) e vulnerabilità situazionale (12 città). Questo è preoccupante, perché una bassa diversità rende quelle aree più vulnerabili a future epidemie di parassiti o malattie che potrebbero spazzare via gran parte degli alberi presenti. Le associazioni con instabilità residenziale e composizione etno-culturale erano invece miste, a volte positive, a volte negative.

Fotografia grandangolare, obiettivo 18mm, di una strada urbana divisa a metà: da un lato un viale alberato lussureggiante con alberi maturi e grandi in un quartiere benestante, dall'altro lato una strada spoglia con pochi alberelli giovani in un'area meno abbiente. Cielo parzialmente nuvoloso, luce diurna, messa a fuoco nitida su tutta la scena per evidenziare il contrasto nella copertura arborea.

Perché Tutta Questa Varietà? Il Contesto è Re!

La lezione più importante che mi porto a casa da questo studio è che non si può generalizzare. Le dinamiche che legano gli alberi alle caratteristiche socio-demografiche cambiano tantissimo da una città all’altra. Ci sono tendenze, certo (come la minore presenza di alberi in aree con alta instabilità residenziale o composizione etno-culturale), ma ci sono anche tante eccezioni e pattern contrastanti. Questo significa che le decisioni su dove e come piantare alberi, come gestirli e come garantire che tutti ne beneficino, devono tenere conto della storia, delle politiche locali, delle condizioni biofisiche e delle specifiche esigenze sociali di ogni singola città. Copiare e incollare soluzioni da un posto all’altro rischia di non funzionare o, peggio, di perpetuare le disuguaglianze.

Cosa Significa Tutto Questo Per Noi?

Questo studio ci lancia un messaggio forte: la “giustizia verde” nelle nostre città è ancora lontana. Anche in un paese come il Canada, attento all’ambiente, ci sono disparità significative nell’accesso ai benefici degli alberi urbani. E questi dati riguardano solo gli alberi lungo le strade, gestiti dal comune! Non tengono conto degli alberi nei parchi o nei giardini privati, che potrebbero accentuare o mitigare queste differenze.

La sfida per urbanisti, amministratori e anche per noi cittadini è quella di lavorare per una distribuzione più equa del verde urbano. Non si tratta solo di piantare più alberi, ma di farlo in modo strategico, scegliendo le specie giuste, garantendo che crescano sani e grandi, e soprattutto assicurandosi che i benefici arrivino proprio là dove ce n’è più bisogno. E non dimentichiamo l’importanza di coinvolgere i residenti nelle decisioni: l’equità non è solo avere lo stesso numero di alberi, ma anche avere voce in capitolo su come il verde viene gestito nel proprio quartiere.

Insomma, la prossima volta che passeggiate per la vostra città, guardate gli alberi con occhi diversi. Sono lì per tutti? O c’è ancora molta strada da fare per rendere le nostre città veramente verdi e giuste per ogni abitante?

Fonte: Springer

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