Pomodoro Power: Come Dieta Mediterranea e Licopene Rimodellano Immunità e Intestino nella SM (Modello Animale)
Ragazzi, parliamoci chiaro: la Sclerosi Multipla (SM) è una bella gatta da pelare. È una malattia cronica, autoimmune, che colpisce il sistema nervoso centrale, rovinando quella guaina protettiva chiamata mielina che avvolge i nostri neuroni. Immaginate i fili elettrici senza la loro copertura isolante: i segnali vanno in tilt. E così arrivano sintomi come vista annebbiata, formicolii, stanchezza cronica… un bel problema, che purtroppo colpisce sempre più persone nel mondo (si parla di 2,8 milioni nel 2020, un aumento del 30% dal 2013!).
Le cause? Non chiarissime, ma l’ipotesi più accreditata parla di un sistema immunitario che “impazzisce” e attacca la mielina come se fosse un nemico. Le terapie attuali cercano di calmare questo sistema immunitario iperattivo, ma non sempre riescono a fermare la progressione della malattia. Ecco perché la ricerca non si ferma mai, esplorando nuove strade. E una delle più affascinanti porta dritta… in cucina!
L’Intestino al Centro della Scena: Microbiota e Infiammazione
Sempre più studi, infatti, puntano il dito (o meglio, il microscopio!) sull’intestino e sul suo incredibile ecosistema di batteri: il microbiota. Sembra proprio che ci sia un filo diretto tra quello che succede nella nostra pancia e la salute del nostro cervello. Nei pazienti con SM, si è visto che il microbiota è spesso diverso da quello delle persone sane, con un disequilibrio (chiamato disbiosi) che potrebbe influenzare l’infiammazione e la permeabilità della barriera che protegge il nostro cervello (la famosa barriera emato-encefalica).
Ma non è solo l’infiammazione il problema. Nella SM c’è anche tanto stress ossidativo: un eccesso di “radicali liberi”, molecole instabili che danneggiano le cellule, un po’ come la ruggine sul metallo. E indovinate chi sono tra i principali produttori di queste molecole dannose? Proprio le cellule immunitarie attivate, come la microglia nel cervello. Si crea un circolo vizioso: infiammazione genera stress ossidativo, che a sua volta alimenta l’infiammazione. Un disastro per i neuroni e la mielina.
Dieta Mediterranea e Licopene: Un’Arma Segreta?
Ed ecco che entra in gioco la dieta. Non una dieta qualsiasi, ma la nostra amata Dieta Mediterranea (DM). Ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e con l’olio d’oliva come protagonista, è un concentrato di sostanze benefiche: acidi grassi monoinsaturi, polifenoli, fibre, vitamine… tutti elementi noti per le loro proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti. Diversi studi hanno già collegato una maggiore aderenza alla DM a un minor rischio di demielinizzazione, a punteggi di disabilità più bassi e a una migliore qualità di vita nei pazienti con SM.
Ma c’è un eroe nascosto, un pigmento rosso fuoco che abbonda nei pomodori (ma anche in altri frutti e verdure rosse): il Licopene. Questo carotenoide è un antiossidante potentissimo, capace di neutralizzare i radicali liberi molto più efficacemente di altri composti famosi come il beta-carotene o la vitamina E. Ha dimostrato effetti anti-infiammatori e neuroprotettivi in vari studi, ma il suo potenziale specifico per la SM era ancora tutto da esplorare.
E se unissimo le forze? Se prendessimo la già potente Dieta Mediterranea e la arricchissimo ulteriormente con una dose extra di Licopene? È proprio questa l’idea che ci ha spinto a intraprendere uno studio affascinante, anche se per ora su modelli animali.

L’Esperimento: Topi, Diete e Scienza
Abbiamo preso un gruppo di topoline (modello C57BL/6, spesso usato per questi studi) e le abbiamo divise in diversi gruppi per circa 43 giorni. Alcune hanno seguito una dieta “occidentale” (WD – Western Diet), ricca di grassi e zuccheri, simile a quella purtroppo diffusa in molte parti del mondo. Altre hanno seguito una Dieta Mediterranea (MD) bilanciata. A metà dei topi di ciascun gruppo dietetico abbiamo somministrato regolarmente una dose di Lycopene.
Poi, abbiamo indotto in gran parte di loro l’Encefalomielite Autoimmune Sperimentale (EAE), che è il modello animale più utilizzato per studiare la Sclerosi Multipla, perché ne mima diversi aspetti chiave, come l’infiammazione e la demielinizzazione nel sistema nervoso centrale. Abbiamo monitorato attentamente le topoline, valutando la comparsa e la gravità dei sintomi (con un punteggio clinico specifico), e alla fine dello studio abbiamo analizzato milza, linfonodi, midollo spinale e persino il loro microbiota intestinale.
I Risultati: Cosa Abbiamo Scoperto?
E qui viene il bello! I risultati sono stati davvero incoraggianti.
1. Meno Sintomi e Più Protezione per la Mielina:
Le topoline che seguivano la Dieta Mediterranea supplementata con Licopene (gruppo MD-Lyc) hanno mostrato un leggero ritardo nella comparsa dei sintomi dell’EAE rispetto agli altri gruppi. Ma soprattutto, i loro punteggi clinici sono stati significativamente più bassi per gran parte del periodo di osservazione, specialmente rispetto al gruppo con dieta occidentale (WD). Non solo: analizzando il midollo spinale, abbiamo visto che proprio nel gruppo MD-Lyc la mielina era più intatta! Avevano il punteggio di mielinizzazione più alto, indicando una minore demielinizzazione. Anche il gruppo solo MD e il gruppo WD-Lyc (dieta occidentale + licopene) hanno mostrato una mielinizzazione migliore rispetto al gruppo WD, suggerendo che sia la DM che il licopene da soli hanno un effetto protettivo, ma la loro combinazione è risultata la più efficace.
2. Sistema Immunitario Rimodellato:
Abbiamo analizzato le cellule immunitarie nella milza e nei linfonodi. Nel gruppo MD-Lyc, abbiamo notato una tendenza generale a un minor numero di cellule T totali (CD3+), in particolare delle cellule T CD8+ (spesso implicate nel danno diretto nella SM). Questo ha portato a un rapporto CD4+/CD8+ più alto nei gruppi MD e MD-Lyc rispetto ai gruppi WD. È come se questa combinazione dietetica riuscisse a “calmare” un po’ l’esercito immunitario, riducendo la presenza di alcuni dei “soldati” più aggressivi nei siti periferici.
Interessante anche il profilo delle citochine, le molecole-messaggero del sistema immunitario. Nel gruppo MD-Lyc, la produzione di IL-17A (una citochina nota per essere pro-infiammatoria nella SM) nella milza era più bassa rispetto agli altri gruppi. Allo stesso tempo, la produzione di IFN-γ e IL-22 (citochine dal ruolo più complesso, ma a volte protettivo in certi contesti dell’EAE) sembrava aumentata in percentuale, anche se il numero assoluto di cellule produttrici non aumentava a causa della riduzione generale delle cellule T. Un cambiamento nel “dialogo” immunitario, insomma. Sorprendentemente, questi effetti sembravano avvenire indipendentemente dalle cellule T regolatorie (Treg), che di solito aiutano a spegnere l’infiammazione, suggerendo meccanismi d’azione diversi.

3. Microbiota Intestinale Trasformato:
L’analisi del microbiota intestinale ha rivelato differenze nette! Il gruppo MD-Lyc aveva un profilo batterico unico. Rispetto ai gruppi con dieta occidentale, avevano livelli più alti di batteri considerati benefici come Akkermansia (nota per migliorare la salute della barriera intestinale) e Bifidobacterium (un classico probiotico). Al contrario, avevano livelli più bassi di altri gruppi batterici come Clostridium, Enterobacteriaceae, Pseudomonas e Helicobacter, alcuni dei quali sono stati associati a disbiosi o infiammazione in altri contesti. La dieta occidentale, invece, favoriva batteri come Rikenella e Odoribacter. È la prova che la combinazione DM + Licopene non solo agisce sul sistema immunitario direttamente, ma rimodella profondamente l’ambiente intestinale, potenzialmente creando un ecosistema più favorevole e meno infiammatorio.
Cosa Ci Portiamo a Casa (per Ora)?
Questo studio, seppur condotto su modelli animali, ci dice qualcosa di importante: la combinazione di Dieta Mediterranea e Licopene sembra avere un impatto positivo tangibile sull’EAE. Riduce la gravità dei sintomi, protegge la mielina, modula la risposta immunitaria (in particolare riducendo le cellule T CD8+ e cambiando il profilo citochinico) e promuove un microbiota intestinale più sano. L’effetto sembra essere sinergico: insieme, DM e Licopene funzionano meglio che separati.
Certo, siamo ancora lontani dal poter dire “mangiate pomodori e guarirete dalla SM”. Questi sono risultati preliminari su topi. Servono studi più approfonditi per capire esattamente i meccanismi (ad esempio, come agisce il licopene sulle cellule immunitarie nel sistema nervoso centrale?) e, soprattutto, servono studi clinici sull’uomo per confermare questi benefici. Bisogna anche considerare che l’EAE è un modello, e la SM umana è molto più complessa.

Tuttavia, questi dati si aggiungono al crescente corpo di evidenze che sottolineano quanto l’alimentazione possa essere una leva potente per influenzare la salute, anche in malattie complesse come la Sclerosi Multipla. Non si tratta di sostituire le terapie farmacologiche, ma di affiancarle con strategie di stile di vita che possano contribuire a ridurre l’infiammazione, combattere lo stress ossidativo e promuovere un benessere generale, partendo proprio dal nostro intestino.
Insomma, la strada è ancora lunga, ma la ricerca va avanti. E chissà che un giorno, accanto alle medicine, non troveremo nel nostro piatto, magari in un bel piatto di pasta al pomodoro fresco e olio d’oliva, un alleato in più nella lotta contro la SM. Io continuo a studiare e a sperare!
Fonte: Springer
