Arteria Vertebrale Segmentale C5: Un Viaggio Inaspettato nel Corpo Umano Svelato dalla Risonanza Magnetica
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa di veramente affascinante che riguarda il nostro corpo, in particolare un’arteria molto importante: l’arteria vertebrale (VA). Normalmente, questa arteria fa un percorso ben preciso per entrare nello spazio subaracnoideo, quella zona delicata attorno al midollo spinale e al cervello, più o meno all’altezza della giunzione tra cranio e collo (la regione atlanto-occipitale).
Ma, come spesso accade in biologia, la natura ama le variazioni! A volte, l’arteria vertebrale decide di prendere una “strada secondaria”, entrando nel canale spinale a livelli diversi da quello solito. Si parla in questi casi di variazioni segmentali. Fino ad oggi, conoscevamo alcune di queste varianti, come quella chiamata “C3 segmentale”, dove l’arteria entra all’altezza delle vertebre C2/C3. Ma preparatevi, perché sto per raccontarvi di un caso ancora più unico, mai documentato prima: un’arteria vertebrale segmentale C5!
Una Scoperta Casuale Durante uno Screening
Tutto è iniziato con una bambina di 8 anni. Soffriva di mal di testa, e per capire meglio cosa stesse succedendo, i medici hanno deciso di farle una risonanza magnetica cerebrale (MRI). E qui la sorpresa: durante l’esame, è saltato fuori che il percorso della sua arteria vertebrale sinistra era decisamente anomalo.
Cosa hanno visto esattamente i medici grazie all’angiografia con risonanza magnetica (MRA), una tecnica che ci permette di visualizzare i vasi sanguigni in modo super dettagliato?
- L’arteria vertebrale sinistra era assente nel suo tratto iniziale abituale (il segmento V2 prossimale).
- Al suo posto, un’altra arteria, chiamata arteria radicolomidollare, situata tra le vertebre C4 e C5, entrava nel canale spinale. Questa arteria “supplente” contribuiva a formare l’arteria spinale anteriore (ASA), un vaso fondamentale che corre lungo la parte anteriore del midollo spinale.
- L’arteria vertebrale destra sembrava normale, ma anche da quel lato c’era una piccola arteria radicolomidollare, questa volta tra C3 e C4, che si univa alla sua “collega” controlaterale all’altezza della prima vertebra cervicale (C1) per formare, appunto, l’ASA.
- Come se non bastasse, la bambina presentava anche delle arterie cerebrali medie accessorie bilaterali (altre piccole variazioni!).
La cosa importante è che, nonostante tutte queste particolarità anatomiche, non è stata trovata nessuna correlazione diretta con il mal di testa della bambina. Per questo motivo, si è deciso semplicemente di tenerla sotto osservazione.

Ma Come Nasce un’Anomalia Così Rara?
Questa variante C5 segmentale è davvero un’eccezione. Per capire come possa formarsi, dobbiamo fare un piccolo tuffo nell’embriologia, cioè nello sviluppo del feto. Durante la crescita, ci sono delle arterie temporanee chiamate arterie intersegmentali. Normalmente, la maggior parte di queste regredisce, tranne una che darà origine all’arteria succlavia. Nel caso della C5 segmentale, si pensa che la quinta di queste arterie intersegmentali (quella tra C5 e C6, per intenderci) non sia regredita come avrebbe dovuto, ma sia rimasta “attiva”, dando origine a questo percorso vascolare insolito.
È interessante notare che un percorso simile a volte si osserva in persone che sviluppano un’occlusione dell’arteria vertebrale per cause acquisite (come aterosclerosi o dissezione arteriosa). In quei casi, il corpo cerca di creare delle “strade alternative” (circoli collaterali) per garantire l’afflusso di sangue, e queste possono assomigliare a quanto visto nella bambina. Tuttavia, nel suo caso, parliamo di una condizione congenita, presente fin dalla nascita. A supporto di questa ipotesi, le immagini MRA hanno mostrato l’assenza dei forami trasversari (i buchini nelle vertebre dove normalmente passa l’arteria) sul lato sinistro da C2 a C4. È come se il percorso “standard” non fosse mai stato predisposto fin dall’inizio.
Un altro dettaglio curioso riguarda la formazione dell’arteria spinale anteriore (ASA). Di solito, l’ASA nasce dalla fusione di due vasi embrionali (le arterie neurali longitudinali ventrali). Nel caso della bambina, i due vasi che entravano nel canale spinale (uno da sinistra a C4/5, l’altro da destra a C3/4) non si sono fusi subito, ma solo più in alto, a livello di C1. Questo suggerisce una maturazione leggermente incompleta di quelle arterie embrionali.
Quali Sono le Implicazioni Cliniche? Perché è Importante Saperlo?
Ok, è una variante rarissima, ma quali potrebbero essere i rischi? Beh, un’arteria che scorre così vicino al midollo spinale e alle radici nervose in un punto “sbagliato” potrebbe, potenzialmente, causare problemi:
- Compressione del midollo spinale: La pulsazione continua dell’arteria potrebbe comprimere il midollo, portando a una condizione chiamata mielopatia, con sintomi come dolore al collo, problemi sensoriali o motori agli arti superiori.
- Rischio ischemico: Anomalie nel percorso dell’arteria vertebrale sono state associate alla Sindrome di Bow Hunter. In questa sindrome, certi movimenti del collo possono temporaneamente “strozzare” l’arteria, riducendo il flusso di sangue al cervello e causando sintomi come vertigini o attacchi ischemici transitori (TIA). Anche se la bambina non ha sintomi, è una possibilità da tenere monitorata.
- Implicazioni chirurgiche: Se mai dovesse essere necessario un intervento chirurgico al rachide cervicale in quella zona, conoscere l’esatta posizione di quest’arteria anomala è fondamentale per evitare lesioni vascolari potenzialmente gravi. Ecco perché diagnosi accurate con tecniche come l’Angio-RM o l’Angio-TC sono cruciali.

Un Caso Che Apre Nuove Prospettive
Questo caso, essendo il primo documentato di arteria vertebrale segmentale C5, è estremamente importante. Ci aiuta a capire meglio i meccanismi dello sviluppo vascolare e sottolinea ancora una volta quanto sia incredibile la variabilità del corpo umano. Ci ricorda anche l’importanza della diagnostica per immagini avanzata e di una pianificazione chirurgica meticolosa quando si incontrano queste rare anomalie.
La bambina protagonista di questa scoperta, per la cronaca, sta bene, è attiva (pratica cheerleading!) e non ha nessun sintomo legato a questa sua particolarità anatomica. Speriamo continui così!
Ovviamente, serviranno altri studi e la segnalazione di eventuali altri casi per comprendere appieno il significato clinico e le implicazioni a lungo termine di queste rare varianti anatomiche. Ma ogni scoperta, anche la più piccola o rara, aggiunge un tassello prezioso alla nostra conoscenza medica.
Fonte: Springer
