Primo piano fotorealistico delle mani di un operatore sanitario africano che digitano attentamente su un tablet, visualizzando grafici e dati nutrizionali del sistema DHIS2. L'ambientazione è un centro sanitario rurale luminoso in Burkina Faso. Obiettivo macro 85mm, illuminazione naturale controllata, alta definizione dei dettagli dello schermo, delle mani e della texture della divisa, profondità di campo ridotta per isolare il soggetto.

Dati Nutrizionali in Burkina Faso: Come Abbiamo Trasformato Numeri in Decisioni Vincenti con DHIS2

Ciao a tutti! Oggi voglio raccontarvi una storia affascinante che arriva dal cuore dell’Africa Occidentale, precisamente dal Burkina Faso. Una storia che parla di cibo, salute, dati e, soprattutto, di come usare l’informazione per fare davvero la differenza nella vita delle persone, specialmente mamme e bambini. Parliamo di come abbiamo lavorato per potenziare la raccolta dei dati nutrizionali di routine, integrandoli nei sistemi informativi sanitari già esistenti, per prendere decisioni più efficaci. Sembra tecnico? Forse un po’, ma vi assicuro che le implicazioni sono incredibilmente umane e importanti.

La Sfida: Un Mare di Bisogni, Poche Boe Informative

Partiamo dal contesto: la malnutrizione, in tutte le sue forme, è un problema enorme in Burkina Faso, come in molte altre zone dell’Africa sub-sahariana. Pensate che, nonostante qualche miglioramento (il ritardo della crescita nei bambini è sceso), ancora un bambino su dieci sotto i cinque anni soffre di deperimento acuto (wasting). E le donne incinte? Il 72% soffre di anemia, una cifra altissima! C’è anche un grosso problema con l’alimentazione complementare dei più piccoli.

Per contrastare questa situazione, il governo ha lanciato un Piano Strategico Multisettoriale per la Nutrizione (MSNP). Bello, no? Ma un piano, per quanto ambizioso, funziona solo se puoi monitorare i progressi, capire cosa va e cosa no, e aggiustare il tiro. E qui casca l’asino, o meglio, cascava. Avevamo bisogno di un solido Sistema Informativo Nazionale sulla Nutrizione (NIS), capace di raccogliere dati di qualità sulla situazione, sugli interventi e sugli investimenti.

Storicamente, però, i dati sulla nutrizione erano frammentari, incompleti, soprattutto quelli raccolti regolarmente a livello locale (routine data). Spesso non erano disponibili o insufficienti, per non parlare dei problemi di qualità, analisi e utilizzo. Un bel rompicapo, che minava la capacità di migliorare davvero i programmi nutrizionali.

Il Nostro Approccio: Mettere Ordine nei Dati con DHIS2

Nel 2018, grazie al supporto di partner come UNICEF e la Bill and Melinda Gates Foundation (BMGF), il Ministero della Salute del Burkina Faso ha deciso di dare una svolta. L’obiettivo? Potenziare i dati nutrizionali di routine all’interno del sistema informativo sanitario nazionale, che già utilizzava la piattaforma DHIS2 (District Health Information Software 2).

Abbiamo lavorato su quattro pilastri fondamentali:

  1. Disponibilità dei dati: Integrare nuovi indicatori nutrizionali chiave nel DHIS2, colmando le lacune esistenti.
  2. Qualità dei dati: Assicurarci che i dati raccolti fossero affidabili, completi e puntuali.
  3. Analisi dei dati: Trasformare i numeri grezzi in informazioni comprensibili e utili.
  4. Uso dei dati: Fare in modo che queste informazioni venissero effettivamente usate per prendere decisioni e migliorare i programmi.

Abbiamo iniziato con una fase pilota in due distretti sanitari (Yako e Ziniaré), scelti con cura in base a criteri specifici, per testare l’approccio prima di estenderlo a livello nazionale.

Fotografia realistica di un operatore sanitario in Burkina Faso che utilizza un tablet per inserire dati nutrizionali in un centro sanitario rurale. Obiettivo prime 35mm, luce naturale controllata che entra da una finestra, profondità di campo che sfoca leggermente lo sfondo della clinica, toni caldi.

Cosa Abbiamo Scoperto: Le Perle dell’Esperienza (Best Practices)

Dopo tre anni di lavoro intenso, abbiamo condotto uno studio qualitativo nel 2022 per capire cosa avesse funzionato meglio e quali lezioni avessimo imparato. Abbiamo analizzato documenti, intervistato 64 persone chiave (dai medici agli informatici, a livello locale e centrale) e organizzato un workshop nazionale per mettere insieme i pezzi. Ecco le pratiche migliori che sono emerse:

1. Integrazione di Nuovi Indicatori Nutrizionali nel DHIS2: Sembra banale, ma non lo è stato! Abbiamo identificato gli indicatori mancanti (come quelli sull’alimentazione dei lattanti e bambini piccoli – IYCF, sulla nutrizione materna, sulla supplementazione di ferro e acido folico) e li abbiamo inseriti nel sistema. Questo ha finalmente permesso un monitoraggio adeguato del piano nazionale. È stato fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori e un approccio partecipativo. Abbiamo anche integrato i dati delle campagne di supplementazione di Vitamina A, abbandonando i vecchi file Excel.

2. Creazione e Uso di Dashboard Nutrizionali: Avere i dati è un conto, visualizzarli e capirli al volo è un altro. Abbiamo sviluppato delle dashboard specifiche per la nutrizione all’interno di DHIS2, con grafici, tabelle e mappe. Questo ha reso l’analisi molto più semplice e immediata, permettendo agli operatori a tutti i livelli (nazionale, regionale, distrettuale e persino nelle singole strutture sanitarie) di vedere l’andamento degli indicatori e identificare i problemi. Un intervistato ha detto: “Con le dashboard, vediamo una maggiore appropriazione delle questioni nutrizionali. Gli attori sono più attenti all’evoluzione degli indicatori”. Un passo da gigante per il feedback e la consapevolezza!

3. Sessioni di Validazione dei Dati e Revisione delle Performance: La qualità prima di tutto! Abbiamo introdotto sessioni regolari per controllare la qualità dei dati (confrontando i report mensili con i registri primari) e per analizzare le performance. Queste revisioni, organizzate a livello regionale con tutti gli attori coinvolti, sono state cruciali per migliorare l’accuratezza dei dati e per usare le informazioni per identificare colli di bottiglia e pianificare soluzioni.

4. Inserimento Dati Decentralizzato: Questa è stata una vera svolta. Invece di inviare moduli cartacei al distretto per l’inserimento dati, abbiamo iniziato a far inserire i dati direttamente dalle strutture sanitarie, spesso usando tablet. Risultato? Un miglioramento netto della qualità dei dati in termini di tempestività, completezza e coerenza interna. Abbiamo visto la differenza confrontando un distretto pilota con uno di controllo. Certo, servono connessione internet stabile e dispositivi, ma i benefici sono enormi.

Immagine macro di uno schermo di tablet che mostra chiaramente un dashboard DHIS2 con grafici a barre e a torta colorati relativi a indicatori nutrizionali come l'anemia e l'allattamento al seno. Obiettivo macro 100mm, alta definizione, focus preciso sui dettagli dei grafici, illuminazione controllata per evitare riflessi.

Cosa Abbiamo Imparato Strada Facendo (Lezioni Apprese)

Ogni percorso ha le sue lezioni, e questa esperienza non fa eccezione. Ecco alcuni punti chiave che ci portiamo a casa:

  • Testare in piccolo prima di fare il grande salto: La fase pilota è stata fondamentale per capire cosa funzionava e cosa no prima dell’estensione nazionale.
  • Tutti a bordo: Un approccio partecipativo, coinvolgendo attori a tutti i livelli, è essenziale per creare consenso e proprietà.
  • L’importanza dell’advocacy: Convincere un sistema sanitario spesso orientato alla cura ad integrare indicatori di prevenzione non è scontato, ma è cruciale. La prevenzione viene prima!
  • La qualità non è un optional: Non basta aggiungere indicatori; bisogna lavorare costantemente sulla qualità dei dati.
  • Decentralizzare funziona: L’inserimento dati a livello locale migliora la qualità.
  • Definizioni standard aiutano: La mancanza di definizioni globali standard per gli indicatori di routine nel 2018 ha reso la scelta più complessa (anche se ora esistono guide più recenti).
  • Occhio al genere: Abbiamo notato che la disaggregazione dei dati per genere è stata trascurata, limitando l’uso dei dati per affrontare le disuguaglianze.
  • Monitoraggio in crisi: Implementare un protocollo settimanale per i dati sulla malnutrizione acuta (IMAM) ha rafforzato la sorveglianza durante le crisi umanitarie.

Non è Stato Tutto Rose e Fiori: Sfide e Ostacoli

Ovviamente, abbiamo incontrato anche delle difficoltà. Scioperi del personale sanitario hanno rallentato l’implementazione iniziale. C’è stata una certa resistenza a dare priorità agli indicatori di prevenzione rispetto a quelli curativi (più facili da misurare). La connessione internet instabile e la necessità di rinnovare i pacchetti dati per i tablet sono sfide costanti per la sostenibilità. Il contesto di sicurezza, deterioratosi a causa degli attacchi terroristici, ha avuto un impatto pesante, portando alla chiusura o al funzionamento ridotto di strutture sanitarie e influenzando la completezza dei dati. Anche ottenere dati completi dalle ONG che lavorano sul territorio, specialmente per gli indicatori comunitari, rimane una sfida. Infine, assicurare la sostenibilità finanziaria e tecnica del sistema richiede investimenti continui.

Fotografia grandangolare di un paesaggio rurale del Burkina Faso al tramonto, con un cielo drammatico. In primo piano, un sentiero sterrato che si perde all'orizzonte, simboleggiando il percorso e le sfide future. Obiettivo wide-angle 15mm, lunga esposizione per nuvole soffuse e colori intensi, focus nitido sull'intero paesaggio.

E Adesso? Prossimi Passi e Implicazioni

Questa esperienza ci ha insegnato tantissimo, ma il lavoro non è finito. Cosa bolle in pentola?

  • Vogliamo analizzare gli indicatori nutrizionali anche in altri settori chiave come la sicurezza alimentare, l’acqua e i servizi igienico-sanitari (WASH), la fortificazione degli alimenti.
  • Documenteremo l’implementazione del piano di monitoraggio e valutazione del piano nutrizionale nazionale.
  • Studieremo i dati di budget e spesa per la nutrizione, sia governativi che dei partner. È importante capire quanto costano queste “best practices” e come renderle sostenibili.
  • Dobbiamo continuare a fare advocacy per mobilitare risorse.
  • Accelerare la digitalizzazione di tutti gli strumenti di raccolta dati.
  • Sviluppare piani di sostenibilità e diffusione per le strategie che non sono ancora a regime nazionale.
  • Creare “policy brief” chiari e accessibili per i decisori politici.
  • Utilizzare le nuove linee guida globali DHIS2 per la nutrizione (del 2022) per aggiornare e migliorare ulteriormente gli indicatori.

In conclusione, l’esperienza del Burkina Faso dimostra che è possibile rafforzare i sistemi informativi sanitari per monitorare meglio la nutrizione e guidare le decisioni. Non si tratta solo di tecnologia o di numeri, ma di costruire un sistema che metta i dati al servizio della salute delle persone. È un lavoro complesso, che richiede impegno politico, collaborazione, risorse e un’attenzione costante alla qualità e all’uso effettivo delle informazioni. Ma i risultati, in termini di vite migliorate, valgono assolutamente lo sforzo. Speriamo che le nostre lezioni possano essere utili anche ad altri paesi che affrontano sfide simili.

Fonte: Springer

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