Costellazioni di Furti: Come la Scienza Svela i Piani dei Ladri per Prevenirli Meglio
Ciao a tutti! Avete mai provato a guardare una mappa dei furti in una grande città e a capirci qualcosa? Sembra un groviglio casuale di puntini rossi, vero? Per anni, come scienziati e analisti, ci siamo concentrati sull’idea del “near-repeat”: se avviene un furto qui, è probabile che ne accada un altro nelle immediate vicinanze poco dopo. Utile, certo, ma cosa succede quando le città sono enormi, un mosaico di quartieri diversissimi, e i ladri sono furbi e si muovono parecchio? Ecco, è qui che le cose si complicano e i vecchi metodi iniziano a mostrare la corda.
Quando il “Vicino” Non Basta Più
Immaginatevi la scena: i ladri colpiscono in una zona. La polizia, giustamente, aumenta i controlli lì. I malviventi, che non sono sprovveduti, cosa fanno? Mica restano lì ad aspettare di essere presi! Si spostano. Ma dove vanno? A caso? Non proprio. Sembra che abbiano delle “zone preferite”, magari simili a quelle già “visitate”, anche se distanti. Questo comportamento, che potremmo definiare “nomade ma non troppo”, rende difficile prevedere le loro mosse con i soli modelli di prossimità. È come cercare di prevedere il tempo guardando solo il termometro sotto casa quando c’è un fronte perturbato vasto come una regione.
Ecco le “Costellazioni di Furti”: Una Nuova Mappa per Capire i Criminali
Ed è qui che entra in gioco la nostra nuova idea, un approccio che abbiamo chiamato “Costellazioni di Furti”. L’ispirazione viene un po’ dall’astronomia: come le stelle formano figure riconoscibili nel cielo notturno, così gruppi di furti, anche se distanti geograficamente, possono formare dei “disegni” temporali ricorrenti. In pratica, abbiamo ipotizzato che certe aree, pur non essendo contigue, tendano ad “accendersi” e “spegnersi” sulla mappa della criminalità in maniera coordinata, come se seguissero uno spartito comune.
Per scovare queste “costellazioni”, abbiamo usato una tecnica statistica piuttosto potente, l’Analisi delle Componenti Principali (PCA) con una rotazione chiamata varimax. Non spaventatevi dai nomi! In soldoni, questo metodo ci aiuta a ridurre la complessità dei dati e a identificare gruppi di “celle” territoriali (nel nostro caso, quadrati di 5 km di lato) che mostrano andamenti simili nel numero di furti settimanali. Queste “piste calde” interconnesse sono le nostre costellazioni.
Perché i Ladri si Comportano Così? La Teoria del “Cacciatore Ottimale”
Ma perché i ladri dovrebbero agire in questo modo? Una possibile spiegazione ci arriva dalla Teoria del Foraggiamento Ottimale (OFT), presa in prestito dall’ecologia. Pensate ai ladri come a degli animali predatori: cercano di massimizzare il “bottino” (le risorse) minimizzando i rischi e i costi (l’energia spesa, la possibilità di essere catturati dalla “polizia-predatore”). Se una “zona di caccia” diventa troppo rischiosa o poco redditizia, si spostano verso altre zone che conoscono e ritengono promettenti. Questa strategia spiegherebbe perché vediamo attivarsi contemporaneamente aree diverse ma con caratteristiche simili, magari per tipo di abitazioni o vie di fuga.
Il Nostro “Laboratorio”: la Catalogna Sotto la Lente
Per mettere alla prova questa teoria, abbiamo analizzato i dati dei furti in abitazione avvenuti in Catalogna (Spagna) tra il 2017 e il 2019, concentrandoci in particolare sulla Regione di Polizia Metropolitana Nord di Barcellona. È un’area vastissima ed eterogenea: sobborghi, città densamente popolate, zone industriali, aree costiere turistiche, quartieri residenziali di lusso e zone rurali. Un vero e proprio “bestiario” di ambienti, perfetto per testare la nostra ipotesi. Abbiamo diviso il territorio in celle di 5×5 km e analizzato le serie storiche settimanali dei furti in ciascuna cella.
Cosa Abbiamo Scoperto: Pattern Emergenti e Prevedibilità
I risultati sono stati davvero incoraggianti! L’analisi PCA ci ha permesso di identificare 19 costellazioni principali che, messe insieme, spiegavano oltre l’80% della varianza totale dei profili temporali dei furti. In parole povere, queste costellazioni rappresentano i principali “modi di operare” dei ladri sul territorio.
La cosa più interessante è che le serie settimanali di furti all’interno di queste costellazioni non erano affatto casuali. Mostravano invece dei pattern ad “onda”, con periodi di alta attività seguiti da periodi di calma, e viceversa. Questa non casualità è la chiave per la previsione. Ad esempio, abbiamo visto che se in una settimana il numero di furti in una costellazione supera un certo livello (ad esempio, la media annuale più metà della deviazione standard), c’è una probabilità superiore all’80% che l’attività rimanga elevata per le successive quattro settimane, mantenendosi sopra un livello di “allerta” (la media meno metà della deviazione standard).
Abbiamo anche notato che le celle appartenenti alla stessa costellazione spesso condividevano caratteristiche simili:
- Costellazione 1: furti prevalentemente in appartamenti (71.9%) e villette a schiera (17.1%), soprattutto prime case in aree suburbane.
- Costellazione 2: colpite soprattutto ville unifamiliari (45.6%) in zone residenziali di lusso o complessi residenziali.
- Costellazione 3: simile alla 2, ma con un focus su destinazioni turistiche e seconde case.
E così via. Questa coerenza interna rafforza l’idea che specifici gruppi di criminali, o criminali con un modus operandi simile, tendano a “specializzarsi” su certi tipi di target e ambienti all’interno di una costellazione.
Dalla Teoria alla Pratica: Come Usare le Costellazioni per la Prevenzione
Ma a cosa serve tutto questo in pratica? Beh, parecchio!
Un approccio basato sulle costellazioni permette di:
- Identificare le aree a rischio su scala più ampia: non solo il singolo “hot spot”, ma intere reti di zone interconnesse.
- Prevedere ondate di furti: se una costellazione si “attiva”, sappiamo che c’è un rischio elevato che rimanga tale per alcune settimane.
- Guidare le strategie di polizia: le forze dell’ordine possono concentrare le risorse non solo dove i furti sono già avvenuti, ma anche in altre aree della stessa costellazione che potrebbero “accendersi”. Si possono pianificare pattugliamenti mirati, posti di blocco strategici lungo le probabili vie di fuga che collegano le celle di una costellazione, e campagne di informazione per i residenti delle zone a rischio.
- Capire il “modus operandi”: analizzando il tipo di abitazioni e le caratteristiche ambientali delle celle in una costellazione, si possono fare ipotesi più precise sui target preferiti dai ladri.
Questo metodo non si limita a dire “attenzione, qui c’è un rischio”, ma fornisce un quadro più ricco e dinamico, aiutando a capire come, dove e quando i ladri potrebbero colpire su un territorio vasto. Chiamiamo questo schema generale “all-in-one spatiotemporal repeat pattern”, che integra i classici near-repeat con questi schemi di “spostamento” e “co-occorrenza” a distanza.
Stabilità e Semplicità: Un Vantaggio Non da Poco
Un altro aspetto positivo è che queste costellazioni sembrano essere abbastanza stabili nel tempo. Analizzando i dati degli anni precedenti (2017 e 2018), abbiamo visto che le costellazioni identificate con i dati del 2019 mantenevano una buona capacità predittiva. Questo significa che non bisogna rifare l’analisi da capo ogni mese.
Inoltre, e questo per me è un punto fondamentale, per arrivare a questi risultati non abbiamo avuto bisogno di complessi algoritmi di intelligenza artificiale o di “black box” incomprensibili. Abbiamo usato strumenti statistici consolidati, accessibili e interpretabili. Questo rende l’approccio più trasparente e facilmente adottabile dagli analisti delle forze di polizia.
Limiti e Prospettive Future: La Ricerca Continua
Ovviamente, come ogni studio, anche il nostro ha dei limiti. Ci basiamo sui furti denunciati, quindi c’è una “cifra oscura” di reati che non conosciamo. La precisione temporale di alcune denunce può essere vaga. E, soprattutto, non abbiamo dati diretti sui singoli autori dei reati per confermare al 100% che siano gli stessi gruppi a operare all’interno di una costellazione (anche se le evidenze indirette e la letteratura criminologica lo suggeriscono fortemente).
Tuttavia, i risultati sono promettenti e aprono la strada a molte direzioni di ricerca future. Sarebbe fantastico testare questo approccio in altre città e contesti, magari integrando più dati geografici e socio-economici fin dall’inizio nella definizione delle celle.
Un Invito all’Azione: Rendere la Vita Difficile ai Ladri
In conclusione, credo che l’approccio delle “Costellazioni di Furti” offra una prospettiva nuova e potente per capire e contrastare i furti in abitazione, specialmente in ambienti complessi ed eterogenei come quelli di molte città europee. Non è una bacchetta magica, ma uno strumento in più, basato su dati e teoria, che può aiutare le forze dell’ordine a essere un passo avanti, o almeno non troppo indietro, rispetto alle strategie dei criminali.
L’idea è quella di rompere i loro schemi operativi, di rendere le loro “zone di caccia” meno sicure e prevedibili per loro. Se riusciamo a fare questo, potremmo vedere una riduzione significativa di questo tipo di reato che tanto impatta sulla nostra sensazione di sicurezza. È un invito agli analisti, ai ricercatori e alle forze di polizia a esplorare queste idee, a sperimentare e, speriamo, a rendere le nostre comunità un po’ più sicure, una “costellazione” alla volta.
Fonte: Springer