Una composizione artistica con una coppetta mestruale rosa e un modello di spirale IUD color rame su uno sfondo grigio chiaro minimalista, illuminazione da studio diffusa, obiettivo macro 100mm, alta definizione, focus preciso sugli oggetti, che simboleggia la connessione e il potenziale conflitto tra i due metodi contraccettivi e di igiene mestruale.

Coppetta Mestruale e Spirale: Amiche o Nemiche? Facciamo Chiarezza!

Ciao a tutte, amiche della salute intima! Oggi voglio chiacchierare con voi di un argomento che sta facendo discutere parecchio ultimamente, e che tocca da vicino le scelte di molte di noi: l’accoppiata coppetta mestruale e spirale (IUD). Entrambe sono delle vere e proprie rivoluzioni, diciamocelo: la spirale ci offre una contraccezione a lungo termine super efficace e senza pensieri quotidiani, mentre la coppetta mestruale è la paladina dell’ecologia e del comfort durante il ciclo. Ma cosa succede se queste due alleate si “scontrano”? Può la nostra amata coppetta mettere a rischio la posizione, e quindi l’efficacia, della spirale?

Ho letto uno studio scientifico freschissimo, pubblicato su Springer, che ha cercato di rispondere proprio a questa domanda, e i risultati, ve lo anticipo, mi hanno fatto drizzare le antenne. Quindi, mettiamoci comode e cerchiamo di capirci qualcosa di più, senza allarmismi ma con la giusta dose di consapevolezza.

La Spirale e la Coppetta: Due Grandi Conquiste

Prima di addentrarci nello studio, facciamo un piccolo ripasso. La spirale, o IUD (Intrauterine Device), è un piccolo dispositivo, spesso a forma di T, che viene inserito nell’utero dal ginecologo. Ne esistono di due tipi principali: quella al rame, che agisce creando un ambiente sfavorevole agli spermatozoi, e quella ormonale, che rilascia piccole dosi di progestinico per prevenire la gravidanza. È una scelta contraccettiva sempre più popolare, specialmente dopo la “crisi della pillola” che ha portato molte donne a cercare alternative.

La coppetta mestruale, d’altro canto, è una piccola coppa in silicone medicale, lattice o TPE, che si inserisce in vagina durante le mestruazioni per raccogliere il flusso. È riutilizzabile, economica, ecologica e, per molte, decisamente più comoda degli assorbenti tradizionali. Un vero boom, soprattutto tra le più giovani!

Il problema sorge quando la spirale, che per funzionare al meglio deve rimanere ben posizionata nella parte alta dell’utero (il fondo), si sposta o, peggio, viene espulsa. Questo può compromettere la sua efficacia contraccettiva, con il rischio di gravidanze indesiderate. E qui entra in gioco la nostra coppetta: c’è il sospetto che il suo utilizzo possa aumentare questo rischio.

Lo Studio Parigino: Cosa Hanno Scoperto?

Un team di ricercatori ha condotto uno studio caso-controllo in due strutture sanitarie di Parigi, coinvolgendo 747 donne che utilizzavano la spirale. L’obiettivo era chiaro: misurare l’associazione tra l’uso della coppetta mestruale e lo spostamento della spirale, tenendo conto anche di altri fattori di rischio già noti (come età giovane, flussi abbondanti, tipo di spirale, ecc.).

Come hanno fatto? Semplice (si fa per dire!): hanno controllato la posizione della spirale con un’ecografia transvaginale e hanno chiesto a ogni partecipante, tramite un questionario standardizzato, se e come usasse la coppetta mestruale e se fosse esposta ad altri fattori di rischio.

E qui, tenetevi forte, arriva la notizia “clou”: i risultati hanno mostrato che l’uso della coppetta mestruale sembra essere un fattore di rischio indipendente per lo spostamento della spirale. Nello specifico, le donne con una spirale spostata riportavano un uso della coppetta nel 41,2% dei casi, contro il 17,0% delle donne con spirale ben posizionata. Dopo aver aggiustato i dati per tenere conto degli altri fattori di rischio, è emerso che l’uso della coppetta era associato in modo significativo e indipendente allo spostamento della IUD, con un odds ratio aggiustato (aOR) di 3.09. In parole povere, significa che chi usa la coppetta ha circa tre volte più probabilità di ritrovarsi con la spirale fuori posto.

Questo dato è piuttosto importante, non trovate? Soprattutto perché lo studio ha cercato di isolare l’effetto della coppetta da altri elementi che già sappiamo poter influenzare la stabilità della spirale.

Una donna con espressione concentrata mentre legge un foglietto illustrativo di un dispositivo medico, seduta a una scrivania con una coppetta mestruale e un modello di IUD in primo piano. Illuminazione da studio, obiettivo da ritratto 35mm, duotone seppia e blu scuro, profondità di campo per mettere a fuoco gli oggetti e la donna.

Un altro dato interessante riguarda l’espulsione vera e propria della spirale: questa è risultata essere del 5,9% tra le utilizzatrici di coppetta e solo dello 0,5% tra le non utilizzatrici. Una bella differenza!

Perché la Coppetta Potrebbe “Dar Fastidio” alla Spirale?

Ma come diavolo succede? Lo studio non indaga i meccanismi precisi, ma le ipotesi più accreditate sono due:

  • Effetto “ventosa”: Quando si rimuove la coppetta, se non si “rompe” prima il sigillo che crea con le pareti vaginali (pizzicandone la base, per intenderci), si potrebbe generare una sorta di aspirazione che tira verso il basso i fili della spirale, e con essi la spirale stessa.
  • Pizzicamento accidentale dei fili: È anche possibile che, nel maneggiare la coppetta per inserirla o rimuoverla, si possano accidentalmente tirare i fili della spirale, che sporgono leggermente dalla cervice.

Curiosamente, nello studio, né il modo specifico di utilizzo della coppetta (frequenza, durata, numero di rimozioni), né il fatto di rompere o meno l’effetto ventosa prima della rimozione sono risultati significativamente associati allo spostamento della IUD. I ricercatori ipotizzano che questo possa essere dovuto a un numero limitato di donne utilizzatrici di coppetta nel gruppo con IUD spostata, rendendo difficile trarre conclusioni definitive su questi aspetti specifici. Servirebbero studi più ampi per capirlo meglio.

Cosa Dobbiamo Portarci a Casa (e Cosa No)

Ora, prima di buttare la coppetta dalla finestra o farci prendere dal panico, facciamo un respiro profondo. Questo studio è importante e ci dà un’indicazione chiara, ma come ogni ricerca scientifica, ha i suoi limiti e va interpretato con grano salis.

Innanzitutto, i ricercatori stessi sottolineano alcune limitazioni:

  • Bias di memoria: Le partecipanti dovevano ricordare come avevano usato la coppetta nel tempo, e la memoria, si sa, può giocare brutti scherzi.
  • Somministrazione del questionario: Il questionario non era auto-compilato, ma somministrato da un operatore sanitario. Questo potrebbe aver influenzato le risposte, specialmente quelle sull’uso corretto della coppetta.
  • Popolazione specifica: Lo studio è stato condotto su una popolazione parigina, giovane, prevalentemente nullipara (cioè che non ha mai partorito) e con una maggioranza di spirali al rame. I risultati potrebbero non essere generalizzabili a tutte le donne o a chi usa spirali ormonali (infatti, l’associazione non è risultata significativa nel piccolo sottogruppo con IUD ormonale, ma i numeri erano troppo bassi per trarre conclusioni).

È anche vero che altri studi in passato hanno dato risultati contrastanti. Una revisione canadese del 2012 non aveva trovato differenze significative, mentre studi più recenti, come uno francese del 2018 e uno americano del 2019, avevano già suggerito un’associazione tra uso di coppetta ed espulsione/spostamento della IUD, sebbene senza aggiustare per i fattori di rischio come ha fatto questo studio più recente.

Una cosa che questo studio mette in luce è l’importanza di considerare non solo l’espulsione completa della spirale, ma anche il suo semplice spostamento, specialmente per le spirali al rame, dove anche un malposizionamento può ridurne l’efficacia.

Quindi, Che Fare? Consigli Pratici (e Sinceri)

Allora, amiche, la domanda sorge spontanea: devo smettere di usare la coppetta se ho la spirale? La risposta, come spesso accade in medicina, non è un “sì” o un “no” secco. È più un “dipende” e un “parliamone”.

Ecco qualche mio pensiero, da amica ad amica:

  1. Parlatene con il vostro ginecologo/a o ostetrica/o: Questa è la regola numero uno. Ogni donna è un caso a sé, e il vostro professionista di fiducia è la persona più indicata per consigliarvi, conoscendo la vostra storia clinica, il tipo di spirale che avete e le vostre abitudini.
  2. Siate consapevoli del rischio: Questo studio ci dice che un rischio, seppur non altissimo in termini assoluti, esiste. Esserne consapevoli è il primo passo per fare scelte informate.
  3. Attenzione alla rimozione: Anche se lo studio non ha trovato una correlazione diretta con la tecnica di rimozione, la prudenza non è mai troppa. Assicuratevi sempre di rompere il sigillo della coppetta pizzicandone la base prima di tirarla verso il basso. Non tirate mai direttamente lo stelo!
  4. Controllate i fili: Alcuni ginecologi consigliano di controllare periodicamente la presenza dei fili della spirale (con le dita, dopo essersi lavate bene le mani). Se non li sentite più o vi sembrano più lunghi o più corti del solito, contattate il medico.
  5. Non ignorate i campanelli d’allarme: Dolore insolito, sanguinamento anomalo, o se semplicemente “sentite” che qualcosa non va, fate un controllo.
  6. Valutate le alternative (se siete preoccupate): Se l’idea di questo rischio vi mette ansia, esistono altre opzioni per la gestione del ciclo, come gli assorbenti lavabili o le mutande assorbenti, che sono altrettanto ecologiche.

Insomma, la scienza ci offre continuamente nuovi dati per comprendere meglio il nostro corpo e le nostre scelte. Questo studio aggiunge un tassello importante al puzzle della compatibilità tra coppetta mestruale e spirale. Non si tratta di demonizzare la coppetta, che resta uno strumento meraviglioso per moltissime donne, ma di usarla con un pizzico di consapevolezza in più se si porta una IUD.

La ricerca andrà avanti, e magari in futuro avremo linee guida più precise o coppette progettate specificamente per chi usa la spirale. Nel frattempo, informiamoci, parliamone e facciamo le scelte che ci fanno sentire più sicure e serene. Voi cosa ne pensate? Usate entrambe? Avete avuto esperienze particolari? Raccontatemelo nei commenti!

Fonte: Springer

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