Studenti di Medicina e Giovani Medici: Tra Libri, Caffè ed Energy Drink – Cosa è Cambiato in 9 Anni?
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa che tocca da vicino molti di noi, specialmente chi si muove nel mondo accademico o nelle professioni ad alto tasso di stress: l’uso, e a volte l’abuso, di energy drink e caffè per tirare avanti. Mi sono imbattuto in uno studio affascinante che ha messo sotto la lente d’ingrandimento proprio studenti di medicina e giovani medici a Malta, seguendoli per ben 9 anni. E i risultati, lasciatemelo dire, fanno riflettere parecchio.
La Vita Sotto Pressione: Studenti di Medicina e Giovani Medici
Sappiamo tutti che la strada per diventare medico è lunga, tortuosa e richiede una quantità di energia mentale e fisica pazzesca. Ore infinite sui libri, turni massacranti in ospedale, la pressione degli esami… è un cocktail che può mettere a dura prova anche i più resilienti. Non sorprende, quindi, che molti cerchino un “aiutino” per rimanere svegli, concentrati e performanti. Qui entrano in gioco i nostri protagonisti: gli energy drink e l’intramontabile caffè. Ma come vengono usati? E soprattutto, le abitudini sono cambiate nel tempo?
Energy Drink vs Caffè: Cosa Dice lo Studio?
Questo studio, condotto tra il 2015 (chiamiamola Fase 1 o P1) e il 2024 (Fase 2 o P2) all’Università di Malta e nell’ospedale nazionale, ha coinvolto oltre 500 partecipanti tra studenti e giovani medici (quelli all’inizio della loro carriera, i cosiddetti “foundation year doctors”). Hanno usato questionari online per capire quanto, quando e perché queste persone bevono energy drink e caffè. Hanno anche misurato i livelli d’ansia (usando una scala validata chiamata GAD-7) e raccolto pareri qualitativi per avere un quadro più completo. L’idea era proprio vedere se ci fossero differenze significative tra i due periodi, considerando fattori come il genere, l’anno di corso, l’essere studente o già medico, e ovviamente, i temutissimi periodi d’esame.
I Risultati Chiave: Cosa è Cambiato in 9 Anni?
Allora, cosa è emerso da questo confronto lungo 9 anni? Preparatevi, perché ci sono delle sorprese.
- Più Energy Drink sotto esame: I partecipanti del 2024 (P2) hanno dichiarato di consumare significativamente più energy drink durante i periodi d’esame rispetto ai loro colleghi del 2015 (P1). Fuori dagli esami, invece, non c’era una grossa differenza tra i due gruppi.
- Si inizia più tardi: Curiosamente, chi ha partecipato nel 2024 ha iniziato a bere energy drink a un’età media leggermente più alta (circa 17 anni e mezzo) rispetto a chi ha partecipato nel 2015 (poco più di 16 anni). Forse una maggiore consapevolezza iniziale o un cambiamento nelle abitudini sociali degli adolescenti? Difficile dirlo con certezza.
- Perché si beve? I motivi principali sono cambiati leggermente. Nel 2015, la ragione più comune era mescolarli con l’alcol (ahia!). Nel 2024, invece, il motivo principale è diventato “rimanere svegli”, seguito da vicino da “studiare/lavorare”. Sembra che l’uso sia diventato più “funzionale” allo studio e al lavoro nel tempo.
- Questione di genere: Nel 2015, i ragazzi consumavano decisamente più energy drink delle ragazze. Nel 2024, questa differenza di genere si è appianata e non è più risultata statisticamente significativa. Un cambiamento interessante nelle abitudini femminili o forse legato ai livelli d’ansia (ne parliamo tra poco)?
- Studenti vs Medici: Nessuna differenza significativa nel consumo di energy drink o caffè è stata trovata tra gli studenti di medicina e i giovani medici già laureati, né tra gli studenti dei primi anni (preclinici) e quelli degli ultimi (clinici). Sembra che la pressione sia trasversale!
- Caffè batte Energy Drink (quasi sempre): In entrambi i periodi (P1 e P2), il consumo di caffè è risultato nettamente superiore a quello degli energy drink, sia durante che fuori dagli esami. Il caffè resta il re della caffeina per questa popolazione.

Esami, Ansia e Caffeina: Un Legame Complesso
Uno degli aspetti più interessanti era capire il legame tra consumo di queste bevande, periodi di stress (come gli esami) e ansia.
Come abbiamo visto, nel 2024 il consumo di entrambe le bevande (ED e caffè) aumentava significativamente durante gli esami. Nel 2015, questo aumento era significativo solo per il caffè. Questo suggerisce che nel tempo c’è stata una tendenza crescente a usare anche gli energy drink come “stampella” per affrontare lo stress accademico.
Un dato fondamentale: chi non beveva energy drink o caffè fuori dal periodo degli esami, era molto meno propenso a iniziare a farlo proprio sotto esame. Questo ci dice che le abitudini consolidate giocano un ruolo enorme. Se riesci a farne a meno normalmente, è più facile resistere anche quando la pressione sale.
E l’ansia? Qui le cose si complicano. Lo studio ha rilevato che i partecipanti del 2024 erano significativamente più ansiosi rispetto a quelli del 2015. Un dato che, purtroppo, rispecchia un trend globale accentuato da eventi come la pandemia, la crisi climatica e l’incertezza economica. Inoltre, nel 2015 le donne erano più ansiose degli uomini, ma nel 2024 questa differenza non c’era più.
Tuttavia, e questo è il punto cruciale, lo studio non ha trovato una correlazione statisticamente significativa tra i livelli di consumo di energy drink o caffè e i punteggi d’ansia misurati (con la scala GAD-7). Attenzione: questo non significa che non ci sia un legame (sappiamo che troppa caffeina può peggiorare l’ansia), ma che in questo specifico campione e con questo metodo di misurazione, non è emersa una correlazione diretta e lineare. C’è però un’eccezione: chi nel 2024 aveva iniziato a bere ED tra gli 11 e i 15 anni, mostrava una maggiore probabilità di soffrire d’ansia in futuro. Un campanello d’allarme sull’inizio precoce.
Interessante anche la percezione: i partecipanti ritenevano che il caffè aiutasse di più a migliorare le performance d’esame rispetto agli energy drink, e questa percezione era ancora più forte nel 2024. Eppure, il consumo di ED sotto esame è aumentato… un paradosso? Forse si cerca un effetto diverso, più “immediato” o “potente”, anche se percepito come meno utile nel complesso?

Fumatori e Bevitori: Abitudini Incrociate
Lo studio ha confermato un’associazione già nota: i fumatori tendono a consumare più energy drink e caffè dei non fumatori. Questo è risultato vero sia nel 2015 che nel 2024, con associazioni particolarmente forti per gli energy drink. Sembra quasi che certe abitudini “poco salutari” vadano a braccetto. Forse un meccanismo di coping incrociato o una sorta di “effetto valanga”?
Per quanto riguarda l’alcol, la maggior parte dei partecipanti (sia P1 che P2) ha dichiarato di ridurre il consumo durante il periodo degli esami. Meno male, almeno su quello c’è più consapevolezza dei rischi legati allo studio!
Consapevolezza vs Consumo: Sappiamo Davvero Cosa Beviamo?
Un dato che mi ha colpito: la stragrande maggioranza dei partecipanti (circa il 90% in P1 e P2) riconosceva che gli energy drink possono avere effetti dannosi sulla salute. Benissimo! Però… solo circa la metà (un po’ meno nel 2024) era effettivamente consapevole di cosa contenessero queste lattine colorate. C’è una bella differenza tra sapere che “fa male” e sapere perché fa male (caffeina, zuccheri, taurina, ecc.). Questa mancanza di conoscenza specifica potrebbe rendere più difficile regolare il consumo o scegliere alternative più sane. È un po’ come guidare bendati, no?

Cosa Possiamo Fare? Le Raccomandazioni dello Studio
Alla fine della fiera, cosa ci portiamo a casa? Lo studio non si limita a fotografare la situazione, ma, basandosi anche sui suggerimenti dei partecipanti stessi, propone delle vie d’uscita. Le più gettonate sono:
- Alternative Salutari: Promuovere attivamente opzioni più sane per gestire la stanchezza e migliorare la concentrazione. Pensiamo a pause regolari, attività fisica, tecniche di rilassamento, una dieta equilibrata… e magari un buon tè invece dell’ennesimo caffè o energy drink.
- Calendari d’Esame Umani: Rivedere l’organizzazione degli esami per renderli meno “compressi” e stressanti. Forse spalmarli meglio nel tempo potrebbe ridurre la necessità di ricorrere a stimolanti per reggere ritmi insostenibili.
- Educazione, Educazione, Educazione: Informare meglio studenti e medici non solo sui rischi generici, ma proprio sul contenuto specifico degli energy drink e sugli effetti a breve e lungo termine. Sapere è potere, anche quando si tratta di scegliere cosa bere.
Io credo che queste raccomandazioni siano sacrosante. Affrontare carichi di lavoro pesanti e ambienti stressanti è una sfida enorme, ma ricorrere sistematicamente a energy drink e caffè in eccesso è una strategia di coping “maladattiva”, come dicono gli esperti. Non risolve il problema alla radice e può anzi peggiorare le cose (pensiamo all’ansia, ai disturbi del sonno, ai problemi cardiovascolari).
Questo studio maltese ci dà uno spaccato prezioso su come le abitudini di consumo di caffeina si evolvono in risposta alle pressioni accademiche e professionali, e a un contesto globale sempre più ansiogeno. È un invito a riflettere, sia a livello individuale che istituzionale, su come supportare meglio studenti e giovani professionisti, aiutandoli a trovare strategie di gestione dello stress più sane e sostenibili nel lungo periodo. E voi, cosa ne pensate? Vi ritrovate in queste dinamiche?
Fonte: Springer
