Concime Liquido di Pesce (FOLM): Il Segreto per un Mais da Urlo (e un Pianeta Felice)?
Ragazzi, parliamoci chiaro: l’agricoltura è fondamentale, ma come la facciamo?
Da sempre l’uomo coltiva la terra. All’inizio bastava la fertilità naturale del suolo, ma poi, con la popolazione in crescita, abbiamo avuto bisogno di “spingere” un po’ di più. Così, nel XIX secolo, sono arrivati i fertilizzanti sintetici. Una rivoluzione, certo! Rese alle stelle, cibo per tutti (o quasi). Peccato che, a lungo andare, ci siamo accorti del prezzo da pagare: suoli rovinati, acqua inquinata, biodiversità a picco. Insomma, un disastro ambientale annunciato.
Problemi come compattazione del terreno, erosione, squilibri ecologici hanno indebolito la vitalità a lungo termine dei nostri campi. E non parliamo solo del suolo: anche i microrganismi amici delle piante, e persino il metabolismo di piante e animali, ne hanno risentito. L’impronta ecologica dell’agricoltura convenzionale è diventata pesante, troppo pesante.
E se la soluzione arrivasse… dal mare (o quasi)?
Di fronte a questo scenario, abbiamo iniziato a guardarci intorno, cercando alternative più “gentili” con il pianeta. Ed ecco spuntare i fertilizzanti organici. Non sono una novità assoluta, ma oggi li riscopriamo come una risorsa preziosa. A differenza dei cugini sintetici, quelli organici lavorano in armonia con la natura. Migliorano la struttura del suolo, lo aiutano a trattenere l’acqua (fondamentale con i cambiamenti climatici!) e nutrono le radici in modo equilibrato.
Rilasciano i nutrienti piano piano, seguendo i ritmi naturali di crescita della pianta, riducendo il rischio di “indigestione” (eccesso di fertilizzanti) e di inquinamento delle falde acquifere. Residui vegetali, letame, scarti di pesce… sono tutte fonti fantastiche di nutrienti essenziali, rendendo le colture più sane e resilienti.
E qui entra in gioco il protagonista della nostra storia: il Fish Organic Liquid Manure (FOLM), ovvero il Concime Liquido Organico di Pesce. Sì, avete capito bene, dagli scarti del pesce! L’industria ittica produce tonnellate di rifiuti che, se non gestiti, diventano un problema ambientale. Ma se li trasformiamo in concime? Bingo! Risolviamo due problemi in uno: smaltiamo i rifiuti in modo intelligente e diamo una mano all’agricoltura. Un perfetto esempio di economia circolare.
La nostra missione: testare il FOLM sul campo!
Incuriositi da questo potenziale, abbiamo deciso di vederci chiaro. Abbiamo sviluppato una nostra formula di FOLM, partendo dagli scarti viscerali di un pesce d’acqua dolce comune in India, il Catla catla. Il processo? Semplice ma efficace: pulizia, macinazione, aggiunta di melassa zuccherina e acqua, e poi via, a fermentare al sole per 21-30 giorni. Il risultato è un liquido ricco di nutrienti, pronto per essere filtrato e usato. Abbiamo persino brevettato il processo! (Numero brevetto: 202131000041).
Ma la vera domanda era: funziona? E come si comporta rispetto ai metodi tradizionali? Per scoprirlo, abbiamo allestito delle prove in campo per due anni consecutivi (2020 e 2021) in Odisha, India. Abbiamo seminato mais (varietà Seminis SV6881SN) e diviso i campi in diverse “zone test”:
- Una zona di controllo (T0): nessun trattamento.
- Una zona con fertilizzanti chimici tradizionali (T1).
- Una zona con vermicompost (un altro ottimo concime organico) (T2).
- Due zone con il nostro FOLM, a due concentrazioni diverse: 50% (T3) e 90% (T4).
Abbiamo seguito le linee guida locali per le dosi di azoto, fosforo e potassio nei trattamenti chimici e organici, irrigato regolarmente e poi… abbiamo osservato e misurato tutto!

I risultati? Sorprendenti (ma non troppo)!
Fin da subito, abbiamo notato differenze significative. Le piante trattate con i concimi organici, e in particolare con il FOLM al 90% (T4), erano semplicemente… più belle!
Crescita da campioni
Abbiamo misurato l’altezza delle piante, il numero di foglie, la lunghezza delle pannocchie, il numero di file di chicchi per pannocchia, il numero di chicchi per fila, il peso di 100 chicchi e il peso totale della pannocchia per pianta. I risultati parlano chiaro (Tabelle 3, 4, 5 e Figura 3 nel paper originale, per chi ama i dettagli tecnici):
- Altezza e Foglie: Le piante trattate con FOLM (T3 e T4) sono cresciute di più in altezza e hanno sviluppato più foglie rispetto a quelle con concime chimico (T1) e, ovviamente, al controllo (T0). Alla dodicesima settimana, le piante T4 sfioravano i 170 cm in entrambe le stagioni!
- Pannocchie da urlo: Le pannocchie erano significativamente più lunghe nei trattamenti organici, specialmente T4. Più file per pannocchia, più chicchi per fila… insomma, pannocchie più “piene”.
- Chicchi “pesanti”: Anche il peso dei singoli chicchi (e quindi della pannocchia intera) era maggiore nei trattamenti organici (T2, T3, T4), con T4 che svettava.
Perché questa superiorità? Il FOLM rilascia nutrienti (azoto, fosforo, potassio, ma anche calcio, magnesio, zinco, ferro…) in modo graduale, nutrendo la pianta costantemente. Migliora la struttura del suolo, aiutandolo a trattenere acqua e favorendo l’attività dei microrganismi buoni. Anche l’analisi del suolo iniziale ci ha detto qualcosa: uno dei campi (Astia) era un po’ carente di fosforo, ma nonostante questo, il FOLM ha fatto miracoli, dimostrando la sua efficacia anche in condizioni non perfette. Il calcio presente nel FOLM, ad esempio, rafforza le pareti cellulari, rendendo le piante più robuste.
Più raccolto, più biomassa
Ovviamente, una crescita migliore si traduce in una resa maggiore (Tabella 7). E anche qui, il FOLM ha fatto la differenza:
- Resa in granella: Il trattamento T4 ha prodotto quasi 13.000 kg/ha nel 2020 e oltre 13.700 kg/ha nel 2021. Il controllo? Meno di 4.000 kg/ha in entrambe le stagioni. Una differenza abissale! Anche T3 ha dato ottimi risultati.
- Resa biologica e paglia: Non solo più chicchi, ma anche più “pianta” in generale (resa biologica) e più biomassa residua (paglia) con i trattamenti T3 e T4.
Questi risultati confermano quanto già visto in altri studi: i fertilizzanti organici possono aumentare significativamente le rese, a volte anche più dei chimici, migliorando al contempo la qualità del suolo.

Ok, bello e buono, ma… conviene? Parliamo di soldi!
Giusta osservazione. Un prodotto può essere eccezionale per l’ambiente e per le piante, ma se non è economicamente sostenibile per l’agricoltore, serve a poco. Abbiamo fatto i conti (Tabelle 8 e 9).
Abbiamo considerato tutti i costi: preparazione del terreno, sementi, irrigazione, manodopera, e ovviamente, il costo dei fertilizzanti. I fertilizzanti organici, come il vermicompost e il FOLM, possono avere un costo iniziale per ettaro leggermente superiore a quello dei chimici (il vermicompost, in particolare, era il più caro nel nostro studio).
Ma la vera domanda è: quanto si guadagna alla fine? Qui arriva la sorpresa:
- Profitto Netto: Il trattamento con FOLM al 50% (T3) è risultato il più redditizio in entrambe le stagioni, generando un profitto netto di circa 4767$ nella prima stagione e risultati simili nella seconda. Subito dietro, il FOLM al 90% (T4) con circa 4645$.
- Rapporto Costi-Benefici (BCR): Questo indice ci dice quanto guadagniamo per ogni dollaro investito. Ancora una volta, T3 ha mostrato il ritorno sull’investimento più alto (BCR di 15.5!), seguito da T4. Il controllo (T0) e il trattamento chimico (T1) erano molto meno efficienti.
Quindi, sì, l’investimento iniziale per il FOLM può essere leggermente più alto, ma viene ampiamente ripagato da rese maggiori e, di conseguenza, da un profitto netto superiore. È una scelta economicamente vantaggiosa a medio-lungo termine, oltre che ecologica.

Tiriamo le somme: il FOLM è il futuro?
Questo studio ci dice che il Concime Liquido Organico di Pesce (FOLM) è molto più di un semplice fertilizzante. È una soluzione win-win:
- Vince l’ambiente: Trasformiamo un rifiuto (scarti di pesce) in una risorsa, riduciamo la dipendenza dai chimici e miglioriamo la salute del suolo a lungo termine (più materia organica, migliore ritenzione idrica, più vita microbica).
- Vince l’agricoltore: Aumenta la resa del mais in modo significativo e, nonostante un costo iniziale potenzialmente maggiore, si rivela più redditizio.
- Vince la pianta: Cresce più sana, forte e produttiva, più resiliente agli stress ambientali.
Certo, ogni campo è diverso e le strategie di fertilizzazione vanno sempre adattate alle condizioni specifiche del suolo e del clima. Ma il potenziale del FOLM è enorme, specialmente per un’agricoltura che vuole essere davvero sostenibile. È un passo concreto verso un futuro in cui possiamo produrre cibo in abbondanza senza distruggere il pianeta che ci nutre. E voi, siete pronti a provare la rivoluzione organica che viene dal pesce?
Fonte: Springer
