Zanzara Culex pipiens posata su una foglia verde brillante in un ambiente esterno, forse un giardino urbano al tramonto. Obiettivo macro 100mm, alta definizione, illuminazione laterale controllata per evidenziare i dettagli dell'insetto (proboscide, zampe, ali) e le nervature della foglia con qualche goccia d'acqua residua. Profondità di campo ridotta per sfocare lo sfondo.

Zanzare Sotto Lente: Come la Scienza dei Cittadini Mappa le Punture nei Paesi Bassi

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un argomento che, ammettiamolo, ci tocca da vicino ogni estate: le zanzare! Ma non solo quelle fastidiose ronzanti che ci rovinano le serate, bensì di come la scienza, con un piccolo aiuto da parte di tutti noi, stia cercando di capire meglio dove si trovano e quando pungono di più. In particolare, ci tufferemo in uno studio affascinante condotto nei Paesi Bassi sulla zanzara *Culex pipiens*.

Perché proprio la *Culex pipiens*?

Forse il nome *Culex pipiens* non vi dirà molto, ma è una delle zanzare più comuni qui in Europa, e sì, anche in Italia. Non è solo un insetto fastidioso, ma è anche un potenziale vettore di malattie come il virus del Nilo Occidentale (West Nile Virus – WNV) e il virus Usutu (USUV). Negli ultimi anni, anche paesi come i Paesi Bassi, dove queste malattie erano rare, hanno iniziato a vedere casi di trasmissione locale. Questo ha fatto suonare un campanello d’allarme: c’è bisogno di monitorare queste zanzare in modo più efficace per prevenire future epidemie.

La sfida della sorveglianza tradizionale

Monitorare le zanzare non è semplice come sembra. I metodi tradizionali, come piazzare trappole per catturare gli adulti, sono costosi, richiedono molto tempo e personale specializzato. Immaginate di dover coprire un intero paese con queste trappole! Diventa quasi impossibile avere un quadro completo e aggiornato della situazione su larga scala. Ed è qui che entra in gioco un’idea brillante: la citizen science, ovvero la scienza fatta con l’aiuto dei cittadini.

Mosquito Alert: l’app che ci trasforma in scienziati

Avete mai sentito parlare di Mosquito Alert? È un’applicazione per smartphone che permette a chiunque di segnalare la presenza di zanzare o di essere stati punti. Inizialmente nata per monitorare le zanzare invasive come la tigre (*Aedes albopictus*), l’app si è evoluta per includere anche segnalazioni di altre specie, come la nostra *Culex pipiens*, e persino le punture stesse.

Come funziona? Semplice: vedi una zanzara sospetta? Le fai una foto e la invii tramite l’app. Un team di entomologi esperti (veri e propri detective delle zanzare!) valida l’identificazione. Anche se le segnalazioni delle punture non possono essere validate con una foto (ovviamente!), forniscono comunque dati preziosissimi sulla “fastidiosità” percepita e sull’attività delle zanzare.

Questa collaborazione tra cittadini e scienziati permette di raccogliere dati su aree molto più vaste e con costi ridotti rispetto ai metodi tradizionali. Certo, c’è una potenziale “distorsione”: le persone segnalano di più dove sono più presenti o più attente. Ma gli scienziati sono furbi! Hanno sviluppato metodi statistici per “pesare” le segnalazioni, tenendo conto di quante persone stavano attivamente usando l’app in una certa zona (il cosiddetto “sforzo di campionamento”). In questo modo, le mappe che ne derivano sono molto più affidabili.

Primo piano di uno smartphone tenuto in mano che mostra l'interfaccia dell'app Mosquito Alert, con una mappa dei Paesi Bassi e icone colorate per le segnalazioni di zanzare e punture. Obiettivo prime 35mm, luce naturale morbida, profondità di campo ridotta per mettere a fuoco lo schermo.

L’esperimento olandese: un’ondata di dati nell’estate 2021

Nel luglio 2021, Mosquito Alert è stata lanciata ufficialmente nei Paesi Bassi con un servizio sulla TV nazionale. Il risultato? Un’esplosione di segnalazioni! In sole quattro settimane, sono arrivate oltre 14.000 segnalazioni validate di *Culex pipiens* e quasi 7.000 segnalazioni di punture. Un tesoro di dati!

Usando queste informazioni, insieme a dati climatici (come temperatura e precipitazioni) e non climatici (come densità di popolazione, tipo di copertura del suolo – città, campagne, foreste – e persino il reddito medio!), abbiamo costruito dei modelli statistici avanzati (chiamati GLMM) per creare due mappe predittive:

  • Una mappa dell’abbondanza relativa di zanzare *Culex pipiens* adulte.
  • Una mappa dell’attività di puntura delle zanzare.

L’obiettivo era capire non solo dove fossero le zanzare e le punture, ma anche quali fattori ambientali e sociali influenzassero maggiormente la loro distribuzione.

Cosa abbiamo scoperto? Le mappe parlano chiaro

I risultati sono stati davvero interessanti! La mappa dell’abbondanza di *Culex pipiens* (ricordate, parliamo del complesso *pipiens/torrentium*) ha mostrato che, sebbene queste zanzare siano abbastanza diffuse in tutti i Paesi Bassi, le concentrazioni maggiori si trovano nelle regioni centro-orientali del paese, aree prevalentemente rurali e agricole. Sembra che anche le zone più verdi all’interno del paese siano hotspot. Al contrario, le coste occidentali, le isole del nord e i parchi nazionali mostrano un’abbondanza molto bassa.

La mappa delle punture, invece, ha rivelato un quadro leggermente diverso. L’attività di puntura sembra essere molto diffusa in quasi tutto il paese, suggerendo che il rischio di essere punti è presente un po’ ovunque, anche se forse con intensità variabile a livello locale. Le aree molto urbanizzate e i parchi nazionali sembrano avere meno segnalazioni di punture, mentre le zone residenziali e rurali ne hanno di più.

Due mappe affiancate dei Paesi Bassi visualizzate su uno schermo. La mappa a sinistra mostra l'abbondanza predetta di Culex pipiens con colori caldi (rosso/arancio) nelle zone centro-orientali. La mappa a destra mostra l'attività di puntura diffusa con colori gialli/verdi su gran parte del territorio. Messa a fuoco nitida, stile infografica scientifica.

I fattori chiave: popolazione, reddito e… merli?

Analizzando i dati più a fondo, abbiamo identificato alcuni fattori chiave che influenzano sia l’abbondanza delle zanzare *Culex* sia le punture:

  • Densità di popolazione: Più persone ci sono, più zanzare *Culex* e più punture vengono segnalate. Questo ha senso: più persone significa più “pasti” disponibili per le zanzare e, in aree densamente popolate, spesso si creano involontariamente più siti di riproduzione (come sottovasi, tombini, ecc.).
  • Reddito: Sorprendentemente, abbiamo trovato una relazione negativa. Nelle aree con reddito medio più basso, sembrano esserci più zanzare *Culex* e più punture. Questo potrebbe indicare che i residenti a basso reddito potrebbero essere più esposti ai vettori di malattie, forse a causa di differenze nelle condizioni abitative o nell’accesso a misure preventive. È un aspetto importante per la salute pubblica.
  • Aree agricole: Queste aree sono risultate positivamente correlate sia all’abbondanza di *Culex* che alle punture. I paesaggi agricoli offrono molti habitat acquatici ideali per la riproduzione delle larve (canali d’irrigazione, abbeveratoi, ecc.).

Per il modello specifico della *Culex pipiens*, sono emersi anche altri fattori interessanti:

  • Precipitazioni e Temperatura x Superfici Artificiali: La pioggia crea nuovi potenziali siti di riproduzione. L’interazione tra temperature più alte e superfici artificiali (tipiche delle città, che creano “isole di calore”) sembra favorire l’abbondanza di *Culex*. Questo è preoccupante in ottica di cambiamenti climatici e urbanizzazione.
  • Densità dei Merli: Qui la relazione è risultata negativa. Dove ci sono più merli, sembrano esserci meno *Culex*. I merli sono ospiti importanti per il WNV, quindi questa relazione è complessa e merita ulteriori studi. Forse le *Culex* sono meno abbondanti proprio nelle aree urbane dove i merli prosperano?

Per il modello delle punture, invece, la presenza di copertura arborea è risultata positivamente correlata (più alberi, più punture segnalate in quelle aree), mentre la presenza di sabbia ha mostrato una correlazione negativa.

Più zanzare = Più punture? Non sempre!

Un’altra scoperta curiosa riguarda la relazione tra l’abbondanza stimata di *Culex* e l’abbondanza stimata di punture. Non è una relazione lineare! All’aumentare del numero di zanzare, le punture segnalate aumentano rapidamente all’inizio, ma poi la crescita rallenta fino a stabilizzarsi (un effetto “plateau”). Perché? Probabilmente per ragioni biologiche: una zanzara, dopo aver punto, ha bisogno di tempo per digerire il sangue prima di cercare un altro pasto (il ciclo gonotrofico). Quindi, anche se ci sono tantissime zanzare, solo una parte di esse è attivamente in cerca di sangue in un dato momento. Inoltre, potremmo diventare più bravi a evitarle o a proteggerci quando ce ne sono troppe!

Grafico scientifico a dispersione (scatter plot) che mostra sull'asse X l'abbondanza predetta di Culex pipiens e sull'asse Y l'abbondanza predetta di punture. I punti formano una curva che sale rapidamente e poi si appiattisce, evidenziando l'effetto plateau. Stile pulito, etichette chiare.

Limiti e prospettive future: la scienza non si ferma mai

Come ogni studio scientifico, anche questo ha i suoi limiti. I dati coprono solo un breve periodo estivo, quindi non abbiamo una visione completa della stagionalità. Le segnalazioni di punture non sono specifiche per specie (potrebbero essere altre zanzare o insetti). Inoltre, non abbiamo potuto tenere conto di fattori comportamentali umani, come l’uso di repellenti.

Tuttavia, i risultati sono estremamente incoraggianti! Dimostrano che la citizen science, se usata con intelligenza (correggendo i bias), può fornire informazioni spaziali preziose, simili a quelle ottenute con metodi tradizionali ma potenzialmente su scala più ampia e a costi inferiori.

Il futuro? Integrare questi dati partecipativi con quelli della sorveglianza classica, includere dati su più anni, studiare meglio il comportamento umano e magari collegare queste mappe con i dati epidemiologici reali sulle malattie trasmesse dalle zanzare. L’unione fa la forza: combinando diverse fonti di dati e approcci, possiamo capire sempre meglio le dinamiche uomo-zanzara e sviluppare strategie di prevenzione e controllo più mirate ed efficaci.

Questo studio olandese è un esempio fantastico di come la partecipazione attiva dei cittadini possa dare un contributo reale alla ricerca scientifica e alla tutela della salute pubblica. Quindi, la prossima volta che vedete una zanzara… magari pensate a Mosquito Alert! Potreste contribuire anche voi alla prossima scoperta.

Fonte: Springer

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