Immagine fotorealistica del Mar Cinese Meridionale con un ciclone tropicale in lontananza che influenza il cielo e il mare, obiettivo grandangolare 20mm, messa a fuoco nitida sull'interazione tra le nuvole cariche associate al monsone e la superficie del mare agitata dal vento del ciclone, luce drammatica del tardo pomeriggio che evidenzia l'interazione aria-mare.

Cicloni Tropicali: Gli Inaspettati Guastafeste del Monsone nel Mar Cinese Meridionale

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa di affascinante e un po’ misterioso che accade in una parte cruciale del nostro pianeta: il Mar Cinese Meridionale (SCS). Avete presente il monsone estivo? Quella stagione delle piogge che porta vita e sostentamento a milioni di persone. Beh, non è sempre una festa continua di pioggia. A volte, il monsone si prende una pausa, una vera e propria “interruzione”, e questo può avere conseguenze enormi, scatenando siccità e ondate di calore.

Per anni, noi scienziati abbiamo cercato di capire cosa causi queste interruzioni. L’idea dominante era legata a delle oscillazioni climatiche su larga scala, chiamate Oscillazioni Intrastagionali (ISO), che viaggiano per migliaia di chilometri. Ma studiando più a fondo il monsone del Mar Cinese Meridionale, abbiamo scoperto qualcosa di sorprendente.

Non Tutte le Interruzioni Vengono da Lontano

Abbiamo analizzato decenni di dati e ci siamo accorti che, sì, circa il 73% delle interruzioni del monsone nel SCS sembrano arrivare “da fuori”, in particolare dal Mare delle Filippine (PHS), proprio come ci si aspetterebbe a causa delle ISO. Le chiamiamo eventi “moving-in” (in arrivo). Immaginate un’onda di aria secca che si propaga verso nord-ovest ed entra nel SCS, bloccando le piogge monsoniche. Questo meccanismo è abbastanza ben compreso e ci aiuta anche a fare previsioni.

Ma c’è un “ma”. E non è piccolo. Quasi il 27% delle interruzioni, più di una su quattro, non segue questo schema. Sembrano nascere proprio lì, localmente, nel Mar Cinese Meridionale, senza alcun segnale precursore evidente dal Mare delle Filippine. Le abbiamo chiamate eventi “locali”. In questi casi, le grandi oscillazioni ISO sembrano giocare un ruolo minore, o addirittura nullo. E qui è iniziato il vero mistero: cosa diavolo provoca queste interruzioni “fatte in casa”?

Il Ruolo Nascosto dei Cicloni Tropicali

Indagando su questi eventi locali, abbiamo notato uno schema ricorrente. Spesso, nei giorni immediatamente precedenti l’inizio dell’interruzione monsonica, l’attività dei cicloni tropicali (TC) proprio sopra il Mar Cinese Meridionale era insolitamente alta, più del triplo della media! Sembrava quasi una coincidenza troppo strana per essere ignorata.

E infatti non lo era. Abbiamo scoperto un meccanismo affascinante: questi cicloni tropicali, anche se magari non fortissimi o di breve durata, agiscono come degli amplificatori. Intensificano l’interazione tra l’atmosfera e il mare proprio lì, nel SCS. Come?

  • Aumentano la copertura nuvolosa, riducendo la radiazione solare che scalda la superficie del mare.
  • Rinforzano i venti, che a loro volta aumentano l’evaporazione dalla superficie marina, un processo che raffredda l’acqua (un po’ come quando sudiamo e l’evaporazione ci raffredda).

Il risultato netto di questa “turbolenza” pre-interruzione è un significativo raffreddamento della temperatura superficiale del mare (SST). Parliamo di cali anche di 0.4°C o più, che possono sembrare pochi, ma in termini climatici sono importanti, specialmente in un mare relativamente poco profondo come il SCS, che reagisce più in fretta ai cambiamenti atmosferici.

Vista aerea drammatica del Mar Cinese Meridionale durante un'intensa attività di cicloni tropicali pre-interruzione monsonica, obiettivo grandangolare 15mm, lunga esposizione per mostrare il movimento vorticoso delle nuvole basse e delle onde increspate, luce cupa pre-tempesta, interazione aria-mare evidente.

Quando il Mare si Raffredda e Ferma la Pioggia

Questo raffreddamento localizzato della superficie marina ha un effetto a cascata. Un mare più freddo significa che l’aria immediatamente sopra di esso è meno incline a salire. In termini tecnici, diciamo che aumenta la stabilità atmosferica su larga scala negli strati più bassi dell’atmosfera. Quando l’aria è stabile, la convezione (il motore delle nuvole e delle piogge) viene soppressa. Ed ecco che, quasi dal nulla, si instaura l’interruzione del monsone, non perché sia arrivata un’onda secca da lontano, ma perché le condizioni locali sono cambiate drasticamente grazie all’azione precedente dei cicloni tropicali.

È un meccanismo nuovo, che mostra come eventi meteorologici intensi ma relativamente localizzati come i cicloni possano influenzare il comportamento di un sistema climatico vasto come il monsone. È un po’ come se una piccola perturbazione riuscisse a “rompere” temporaneamente un grande ingranaggio. Negli eventi “moving-in”, invece, il raffreddamento del mare è molto più debole e non sembra essere la causa scatenante; lì dominano le dinamiche delle ISO.

Impatti Climatici Diversi: Pioggia o Caldo?

La cosa ancora più interessante è che questi due tipi di interruzioni monsoniche non solo nascono diversamente, ma hanno anche impatti climatici differenti sulle regioni circostanti.

Gli eventi “moving-in”, quelli legati alle ISO che arrivano dal Mare delle Filippine, tendono a causare un aumento significativo delle precipitazioni nella Valle del Fiume Yangtze (YRV), una regione cruciale per l’agricoltura cinese. Durante queste interruzioni, la probabilità di piogge moderate o intense (da 10 a 100 mm al giorno) aumenta notevolmente, e persino quella di eventi estremi (oltre 100 mm) cresce del 35-50%! Questo accade perché l’anticiclone anomalo associato a queste interruzioni è più forte e spinge più umidità verso la YRV.

Gli eventi “locali”, quelli innescati dai cicloni e dal raffreddamento del mare, hanno invece un impatto molto limitato sulle piogge nella YRV. Ma attenzione, non sono innocui! Causano un riscaldamento significativo nella regione della Cina Meridionale (SC), proprio a sud della YRV. Le temperature massime possono superare la media di oltre 1°C, e la probabilità di giornate con più di 30°C aumenta sensibilmente. Addirittura, la frequenza di ondate di calore (giornate sopra i 35°C) può aumentare di oltre il 40%! Questo riscaldamento è legato a una subsidenza atmosferica (aria che scende) più intensa e persistente sulla Cina Meridionale, innescata prima dai cicloni stessi e poi mantenuta dall’interruzione del monsone che hanno contribuito a creare.

Fotografia di una strada affollata in una città della Cina Meridionale durante un'intensa ondata di calore causata da un'interruzione locale del monsone, obiettivo 35mm, effetto foschia da calore visibile nell'aria, persone che si riparano dal sole cocente, luce di mezzogiorno dura e ombre nette.

Perché Questa Scoperta è Importante?

Capire che esistono due “sapori” di interruzioni monsoniche nel SCS, con cause e conseguenze diverse, è fondamentale.

  • Migliora le previsioni: Riconoscere i segnali precursori specifici (attività dei TC per gli eventi locali, segnali ISO dal PHS per quelli moving-in) può aiutarci a prevedere meglio non solo l’interruzione stessa, ma anche i suoi impatti specifici (caldo in SC o pioggia in YRV).
  • Comprendere le interazioni climatiche: Dimostra un nuovo modo in cui eventi di scala più piccola (cicloni) possono modulare sistemi di scala più grande (monsone), un pezzo importante del puzzle climatico.
  • Gestione dei disastri: Previsioni più accurate di siccità, ondate di calore o piogge intense aiutano a prepararsi e mitigare i danni.
  • Cambiamenti climatici: Con il riscaldamento globale che potrebbe alterare sia le temperature oceaniche sia l’attività dei cicloni tropicali, capire questo meccanismo diventa cruciale per prevedere come i monsoni potrebbero comportarsi in futuro.

Come Abbiamo Fatto a Capirlo? (Per i più curiosi)

Per arrivare a queste conclusioni, abbiamo usato un arsenale di dati che coprono oltre 40 anni (dal 1979 al 2020):

  • Dati satellitari sulla radiazione emessa dalla Terra (OLR), un indicatore della copertura nuvolosa e della convezione.
  • Dati di rianalisi atmosferica (ERA5), che combinano osservazioni e modelli per darci un quadro completo di venti, temperature, umidità, ecc.
  • Dati sulla temperatura superficiale del mare (SST).
  • Archivi sui percorsi e l’intensità dei cicloni tropicali (JTWC).
  • Dati osservativi di precipitazione e temperatura da stazioni meteorologiche in Cina.

Abbiamo poi definito criteri precisi per identificare le interruzioni monsoniche e le abbiamo classificate in “locali” e “moving-in” in base alla presenza o assenza di segnali precursori nel Mare delle Filippine. Infine, abbiamo usato analisi composite per confrontare le caratteristiche medie, i meccanismi e gli impatti dei due tipi di eventi.

Insomma, il monsone del Mar Cinese Meridionale ci ha rivelato un altro dei suoi segreti. Non è un sistema monolitico, ma un delicato equilibrio influenzato da attori diversi, inclusi gli inaspettati cicloni tropicali che, agendo localmente, possono “spegnere” la pioggia e accendere il caldo altrove. Continuare a studiare queste dinamiche è essenziale per navigare le sfide climatiche presenti e future!

Fonte: Springer

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