Litotrissia Laser Ureteroscopica: Il Catetere Che Raffredda e Rivoluziona!
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa di affascinante che sta cambiando il modo in cui affrontiamo i fastidiosissimi calcoli ureterali: la litotrissia laser. Immaginate un raggio laser super preciso che polverizza quei sassolini indesiderati. Fantastico, vero? Ma c’è un piccolo dettaglio che non possiamo ignorare: il calore.
Il Problema del Calore nella Litotrissia Laser
Vedete, il laser Holmium (Ho:YAG), che è un po’ il nostro campione in questo campo perché funziona su quasi tutti i tipi di calcoli, agisce principalmente tramite un effetto fototermico. In parole povere, scalda e vaporizza il calcolo. Questo calore, però, se non gestito correttamente, può diventare un problema. Parliamo di temperature che possono superare i 43°C, e a volte anche i 56°C! A queste temperature, le delicate cellule dell’uretere, il tubicino che collega rene e vescica, possono subire danni, denaturazione delle proteine e persino morte cellulare.
Il rischio? Lesioni termiche che, nel tempo, potrebbero portare a una stenosi ureterale, cioè un restringimento del canale, che non è certo una buona notizia. Alcuni studi hanno persino suggerito un legame tra temperature elevate durante l’intervento e problemi successivi come l’idronefrosi (ristagno di urina nel rene). È chiaro che tenere sotto controllo la temperatura è fondamentale. L’irrigazione continua con soluzione salina durante la procedura aiuta, ma a volte, specialmente con strumenti semi-rigidi, garantire un flusso costante e un efficace deflusso è complicato.
La Nostra Idea: Un Catetere per il Drenaggio Concomitante
Qui entra in gioco la nostra intuizione, nata dall’esperienza clinica. Abbiamo pensato: e se inserissimo un piccolo catetere ureterale accanto all’ureteroscopio (lo strumento con la telecamera e il laser) direttamente nell’uretere, posizionandolo sopra il calcolo? L’idea è semplice: creare una via di uscita dedicata per il liquido di irrigazione. Questo permette un drenaggio costante e, di conseguenza, un ricambio più efficace del liquido, aiutando a dissipare il calore generato dal laser.
Abbiamo quindi deciso di mettere alla prova questa strategia con uno studio retrospettivo. Abbiamo confrontato due gruppi di pazienti sottoposti a litotrissia laser Ho:YAG tra settembre 2022 e giugno 2024:
- Un gruppo “drenaggio“, in cui abbiamo usato il catetere aggiuntivo.
- Un gruppo “convenzionale“, trattato prima dell’introduzione di questa tecnica, senza il catetere per il drenaggio.
Abbiamo misurato la temperatura dell’irrigazione in tempo reale durante gli interventi usando una termocoppia K fissata alla fibra laser. Abbiamo poi analizzato un sacco di dati: temperature massime raggiunte (Tpeak), la dose termica cumulativa (espressa come lgCEM43), i tempi dell’intervento, la qualità della visione endoscopica e gli esiti a breve e medio termine.
Risultati Sorprendenti: Meno Calore, Visione Migliore, Intervento Più Rapido
E i risultati? Beh, sono stati davvero incoraggianti! Nel gruppo con il catetere di drenaggio, abbiamo registrato:
- Temperature significativamente più basse: La temperatura massima media (Tpeak) è stata di circa 39.95°C contro i 54.28°C del gruppo convenzionale. Nessun paziente nel gruppo drenaggio ha superato la soglia critica dei 56°C, mentre nel gruppo convenzionale è successo in oltre un terzo dei casi (34.28%)!
- Dose termica ridotta: Il valore di lgCEM43, che misura l’accumulo di calore potenzialmente dannoso, era drasticamente inferiore nel gruppo drenaggio (P < 0.001).
- Visione endoscopica nettamente migliore: Grazie al flusso costante, la “polvere” sollevata dalla frammentazione del calcolo veniva lavata via più efficacemente, garantendo al chirurgo una visione molto più chiara (punteggio QoEV medio di 3.50 vs 1.50, P < 0.001). Immaginate la differenza tra guidare nella nebbia e in una giornata di sole!
- Tempi ottimizzati: Con una visione migliore, il chirurgo ha potuto usare il laser per periodi continui più lunghi (tmax mediano 11.50 vs 3.00 secondi, P < 0.001) e, di conseguenza, l'intera durata dell’intervento (tempo di attivazione del laser) è stata significativamente più breve (7.15 vs 14.93 minuti in media, P < 0.01).
- Sicurezza confermata: Non abbiamo riscontrato differenze significative nelle lesioni ureterali immediate (valutate con la scala PULS) tra i due gruppi. E, cosa importantissima, a 6 mesi dall’intervento, nessun paziente in nessuno dei due gruppi ha sviluppato stenosi ureterali. Anche il tasso di successo nella rimozione dei calcoli (stone-free rate) a 1 mese era simile.
Perché Questo Approccio Funziona (e Cosa Significa per Voi)
Il nostro metodo, inserendo il catetere accanto allo strumento anziché attraverso il suo canale operativo (come provato in altri studi), sembra superare alcune limitazioni, garantendo un flusso di irrigazione e drenaggio ottimale senza intralci. Questo si traduce in un controllo termico eccellente e in una procedura più fluida.
Cosa significa tutto questo in pratica? Significa che questa strategia di drenaggio concomitante è sicura, fattibile e offre vantaggi tangibili: riduce il rischio di surriscaldamento dell’uretere, migliora la visibilità per il chirurgo permettendogli di lavorare meglio e più velocemente, e potenzialmente riduce i tempi complessivi dell’intervento. È una piccola modifica alla procedura standard, ma con un impatto potenzialmente grande sulla sicurezza e l’efficienza.
Limiti e Prospettive Future
Certo, come ogni studio, anche il nostro ha dei limiti. Si tratta di uno studio retrospettivo su un numero non enorme di pazienti (67 in totale). Abbiamo testato solo una specifica impostazione di potenza del laser e pressione di irrigazione. Inoltre, abbiamo usato l’assenza di stenosi come indicatore indiretto di danno termico, ma sarebbero utili studi futuri con follow-up più lunghi e magari l’analisi di marcatori biologici di infiammazione o fibrosi. Serviranno studi prospettici più ampi per confermare questi risultati promettenti e definire meglio le soglie di danno termico specifiche per l’uretere umano.
Nonostante ciò, siamo convinti che questa tecnica di drenaggio con catetere concomitante rappresenti un passo avanti significativo. Rende la litotrissia laser ureteroscopica, una procedura già molto efficace, ancora più sicura e performante. Un piccolo accorgimento che potrebbe fare una grande differenza per tanti pazienti!
Fonte: Springer