Metastasi al Seno da Carcinoma Tiroideo: Quando il “Lupo Cattivo” si Nasconde Dove Meno Te l’Aspetti
Amici, quando si parla di cancro, una delle cose che più ci colpisce è la sua capacità, a volte, di sorprenderci, di presentarsi in forme e luoghi che non ci aspetteremmo mai. Oggi voglio parlarvi di una storia clinica che ha proprio queste caratteristiche: un caso di carcinoma papillare della tiroide (PTC), un tipo di tumore tiroideo generalmente considerato “tranquillo”, che ha deciso di fare una capatina decisamente insolita… al seno.
Un Tumore Generalmente “Benigno”, Ma Non Sempre
Partiamo dalle basi. Il carcinoma papillare della tiroide è il tipo più comune di tumore maligno della tiroide. Pensate, rappresenta circa l’84% di tutti i casi. Generalmente ha una crescita lenta e una prognosi favorevole, soprattutto se preso in tempo. La sua “abitudine” è quella di diffondersi attraverso i canali linfatici, principalmente nella regione del collo. È frequente trovare metastasi ai linfonodi cervicali, ma che vada a spasso al di fuori di questa zona è già più raro. Le metastasi a distanza, quelle che raggiungono organi lontani, si verificano solo nell’1-5% dei pazienti, e di solito scelgono polmoni e ossa come destinazione.
Ora, immaginate la sorpresa quando ci si imbatte in una metastasi di questo tumore in un organo come il seno. È un evento davvero infrequente, tanto che i meccanismi precisi con cui avviene questa diffusione non sono ancora del tutto chiari. Si sa che un altro tipo di tumore tiroideo, il carcinoma midollare, a volte può dare metastasi al seno, viaggiando per via ematica (cioè attraverso il sangue). Ma per il nostro PTC, la strada è meno battuta.
La Storia di una Paziente e una Diagnosi Inattesa
Vi racconto il caso di una signora di 63 anni. Si presenta con una massa al quadrante superiore esterno del seno destro, dolorosa, che è cresciuta progressivamente negli ultimi 3 mesi. Non solo: riferisce anche perdite di sangue dal capezzolo, linfonodi ingrossati a livello del collo e sotto l’ascella, e persino difficoltà respiratorie. All’esame, i medici palpano un nodulo di circa 8×6 cm nel seno destro, di consistenza variabile, fisso ai tessuti sottostanti.
Un dettaglio fondamentale emerge dalla sua storia clinica: dieci anni prima, la paziente era stata operata per un carcinoma papillare della tiroide con una tiroidectomia totale. E non finisce qui: tre anni prima di questa nuova visita, un altro intervento per una tumefazione pre-sternale, anch’essa rivelatasi carcinoma papillare. Insomma, un nemico che sembrava non volersene andare.
Inizialmente, un agoaspirato (FNAC) dalla massa al seno non dà risultati conclusivi. Si decide quindi per una biopsia “core cut”, un prelievo di tessuto più consistente. Ed ecco la sorpresa: l’esame istologico suggerisce proprio lui, il carcinoma papillare della tiroide. Per avere un quadro completo, si procede con una PET (tomografia a emissione di positroni), che conferma un’intensa captazione del tracciante radioattivo a livello della lesione mammaria, dei linfonodi cervicali e ascellari. Purtroppo, la situazione è avanzata, e alla paziente vengono consigliate terapia con iodio radioattivo a scopo palliativo e cure di supporto.
Perché il Seno? Le Ipotesi sulla Diffusione
Ma come ha fatto questo tumore tiroideo a raggiungere il seno? È la domanda da un milione di dollari. Le ipotesi sono diverse:
- Disseminazione intraoperatoria: cellule tumorali potrebbero essere state “seminate” accidentalmente durante i precedenti interventi chirurgici.
- Via linfatica: nonostante sia insolito per questa localizzazione, non si può escludere una diffusione attraverso una rete linfatica anomala o particolarmente compromessa.
- Via ematogena: sebbene più tipica del carcinoma midollare, in casi di malattia molto estesa come questo, anche il PTC potrebbe aver trovato una strada attraverso il flusso sanguigno.
È importante sottolineare che, sebbene il PTC sia generalmente una neoplasia ben differenziata, può manifestarsi in forme più o meno invasive, con una certa tendenza a diffondersi. La sua preferenza è per l’invasione linfatica piuttosto che quella dei vasi sanguigni.
Un Promemoria Importante per i Clinici
La letteratura scientifica riporta solo casi aneddotici di metastasi mammarie da carcinoma papillare tiroideo. Questo rende il caso della nostra paziente ancora più significativo. Ci insegna una lezione fondamentale: in una paziente con una storia pregressa di carcinoma tiroideo, la comparsa di una massa al seno deve far scattare un campanello d’allarme. Non si può dare per scontato che si tratti di un tumore primitivo della mammella; bisogna sempre considerare la possibilità che sia una metastasi.
La diagnosi differenziale è cruciale. In questo caso, l’esame istopatologico della biopsia mammaria è stato dirimente, mostrando caratteristiche tipiche del PTC come colloide densa, solchi nucleari, inclusioni e un pattern di crescita papillare. L’immunoistochimica, positiva per marcatori tiroidei come CK19 e tireoglobulina, ha ulteriormente confermato l’origine tiroidea della lesione.
Incidenza e Trattamento: Uno Sguardo Generale
Il cancro della tiroide ha un’incidenza globale di 10.1 casi ogni 100.000 donne e 3.1 ogni 100.000 uomini. Il PTC, come detto, è il più frequente, con un picco di incidenza tra la terza e la quinta decade di vita. Le recidive del PTC si attestano tra il 14% e il 30%, prevalentemente a livello cervicale.
Quando ci troviamo di fronte a una malattia così avanzata, con metastasi in sedi insolite, le opzioni terapeutiche sono purtroppo limitate e spesso mirano al controllo locale della malattia e alla palliazione dei sintomi. La terapia con iodio radioattivo (RAI) e la radioterapia possono essere impiegate. Negli ultimi anni, si sono affacciate nuove terapie mirate, come gli inibitori multichinasici (ad esempio sorafenib e lenvatinib) e gli inibitori altamente selettivi di RET (selpercatinib e pralsetinib), che offrono nuove speranze per i pazienti con carcinoma tiroideo metastatico, ma il loro ruolo in contesti così rari e avanzati è ancora in fase di definizione.
La storia di questa paziente, purtroppo conclusasi con il decesso due mesi dopo la diagnosi della metastasi mammaria a causa del mancato follow-up e della malattia avanzata, ci ricorda che anche i tumori considerati “a buona prognosi” possono riservare sorprese. La vigilanza e un approccio diagnostico scrupoloso sono sempre fondamentali, specialmente in pazienti con una storia oncologica. La metastasi al seno da carcinoma papillare tiroideo è un’entità rara, ma che non va dimenticata.
Fonte: Springer