L’Ombra del Randagio: Attacco Mortale in Russia Svelato dalle Telecamere
Amici, oggi vi racconto una storia che arriva dritta dalla Federazione Russa e che, vi assicuro, fa accapponare la pelle. Parliamo di un argomento delicato, quello degli attacchi da parte di cani randagi, eventi rari ma con conseguenze a volte tragiche. In particolare, voglio portarvi dentro un caso studio basato su un’indagine forense e, cosa ancora più incredibile, su filmati di telecamere a circuito chiuso (CCTV). Immaginate la scena: un uomo di 77 anni, nella regione della Grande Mosca, diventa vittima di un’aggressione fatale. L’autopsia parlerà chiaro: lesioni da morso estese, danni vascolari gravissimi che hanno portato al dissanguamento. Ma è il video che ha fornito un resoconto agghiacciante e dettagliato della sequenza dell’attacco, mostrando un’aggressione prolungata da parte del cane. Questo caso, credetemi, sottolinea quanto siano cruciali le indagini forensi, i filmati di sorveglianza e, soprattutto, strategie efficaci per la gestione dei cani randagi.
Un Problema Globale con Radici Profonde
Pensateci un attimo: la biomassa totale dei cani domestici equivale a quella di tutte le specie di mammiferi terrestri messe insieme! Certo, i cani sono per noi compagni fedeli, guide, aiuti terapeutici, alleati preziosi. Ma l’interazione con loro, specialmente con i randagi, è una questione di sicurezza pubblica a livello mondiale. Cani che vagano liberi, siano essi di proprietà, randagi o rinselvatichiti, possono avere un impatto notevole sugli ecosistemi naturali, minacciando la fauna selvatica attraverso competizione, predazione e diffusione di malattie. E poi ci sono i morsi agli umani, una causa comune di ricorso alle cure primarie e al pronto soccorso, con rischi non solo fisici ma anche infettivi. E, purtroppo, negli ultimi anni in Europa si è registrato un aumento degli attacchi fatali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non ha stime globali precise sull’incidenza dei morsi di cane, ma le ricerche indicano decine di milioni di feriti ogni anno. La Russia, con il suo territorio immenso e una popolazione di circa 146 milioni di persone, non fa eccezione. I cani randagi (Canis lupus familiaris) sono diventati una preoccupazione crescente, specialmente nelle aree urbane e periurbane. A differenza dei grandi carnivori come orsi e lupi, confinati in aree selvagge, i cani randagi prosperano in ambienti dominati dall’uomo, a volte formando branchi e mostrando comportamenti ancestrali come territorialità e istinti predatori. E chi ne fa le spese più spesso? Le popolazioni vulnerabili: bambini e anziani.
La Gestione dei Randagi in Russia: Una Sfida Complessa
In Russia, la gestione dei cani randagi ha visto un’evoluzione significativa. Storicamente, metodi di cattura umanitari ma definitivi avevano contribuito a ridurre gli incidenti. Fino al 2014, questi metodi, insieme ad altre misure, portavano a un calo graduale delle visite al pronto soccorso per morsi di animali. Tuttavia, con il divieto di queste pratiche e l’adozione esclusiva della politica Trap/Neuter/Return (TNR), nota come programma OSV (Отлов-Стерилизация-Возврат), gli attacchi di cani sono aumentati del 9,2% entro il 2015. La paura e la frustrazione della popolazione hanno portato a metodi non autorizzati e disumani, come l’avvelenamento, ampiamente riportati dai media nel 2017. Nonostante sforzi come il decreto del governo di Mosca sulle politiche TNR nel 2022, le sfide persistono, evidenziando la necessità di strategie di gestione più robuste e adattive. Pensate che nel 2019 si parlava addirittura di introdurre tasse sugli animali domestici, con l’obiettivo (almeno dichiarato) di migliorarne il benessere, ma con il rischio, secondo i critici, di peggiorare il problema del randagismo.
Gli attacchi fatali di cani, sebbene allarmanti, rimangono poco segnalati e studiati in Russia. Spesso, sono i media la principale fonte di informazione. Questo studio mira proprio a colmare una lacuna, presentando un caso dettagliato avvenuto nella regione della Grande Mosca.
Il Caso Specifico: Cronaca di una Tragedia Annunciata dalle Telecamere
Novembre 2021, città di S., regione di Mosca. Un uomo di 77 anni viene attaccato mortalmente. L’incidente avviene vicino all’ingresso di un edificio, dove un cane randagio aveva precedentemente attaccato una custode. I dettagli emergono grazie ai filmati del sistema CCTV dell’edificio, che, quasi per caso, registrano l’aggressione all’uomo da parte di un singolo cane.
Ecco la sequenza, da brividi:
- 15:19:10: Si vede la custode tentare di difendersi colpendo un cane randagio con una scopa.
- 15:19:35: L’uomo (la vittima) entra in scena e viene immediatamente attaccato dal cane, che lo morde all’avambraccio destro. La donna continua a cercare di allontanare il cane con la scopa.
- 15:20:13: Tutti scompaiono dall’inquadratura.
- 15:21:45: Il cane riappare, trascinando l’uomo nel campo visivo della telecamera, continuando a mordergli l’avambraccio. L’uomo tenta di difendersi.
- 15:21:52: Il cane morde l’uomo al collo; entrambi escono di nuovo dall’inquadratura.
- 15:22:39: Ricompare la donna, che cerca di colpire il cane con la scopa. Il cane, nel frattempo, tiene ancora stretta la mano dell’uomo.
- 15:24:44: Il cane continua a mordere la mano dell’uomo.
- 15:25:22: L’uomo è a terra, insanguinato, mentre il cane continua ad attaccarlo alla testa e al corpo. Per tutto questo tempo, la donna cerca disperatamente di difenderlo, colpendo il cane, versandogli acqua addosso e tentando di coprirlo con una coperta.
- Circa 15:30:00: L’uomo perde conoscenza mentre il cane continua a mordere e a straziare il suo corpo, strappandogli i vestiti fino alle 15:33:00.
- Dalle 15:33:00 alle 15:59:53: Il cane appare e scompare a intermittenza, girando intorno all’uomo.
- 15:59:59: Il filmato termina.
I dati per questo caso sono stati raccolti retrospettivamente da cartelle cliniche e rapporti forensi. L’autopsia medico-legale è stata condotta circa 20 ore post-mortem. In Russia, le indagini forensi seguono procedure standardizzate. L’esame ha rivelato molteplici lacerazioni e avulsioni di varia profondità e lunghezza, compatibili con un trauma da oggetto affilato, concentrate principalmente sul lato destro. L’identità della vittima è stata confermata dai parenti.
Le Ferite: Un Quadro Raccapricciante
Sono stati identificati due tipi principali di ferite: lacerazioni profonde e ferite da puntura, compatibili con graffi e morsi canini. Nella regione cranio-facciale, lacerazioni multiple e profonde con estese avulsioni cutanee. Un trauma gravissimo alle vene giugulari esterne e interne destre è stato identificato come la causa principale della morte per emorragia significativa. Documentato anche un danno al corno inferiore destro della cartilagine tiroidea. Ferite multiple, simili a pugnalate, sono state trovate su entrambe le mani, compatibili con la distanza inter-canina tipica dei morsi di un carnivoro, accompagnate da un notevole danno ai tessuti molli e fratture comminute di radio e ulna. L’analisi del filmato CCTV ha confermato che queste ferite erano il risultato degli artigli e dei morsi del cane. Tuttavia, a causa delle lesioni da avulsione, non è stato possibile identificare in modo affidabile un’impronta dentale definitiva.
L’esame del corpo ha rivelato anche multiple abrasioni e contusioni. Sulla parte anteriore della tibia sinistra, un gruppo di abrasioni e ferite superficiali disposte in due formazioni arcuate, compatibili con segni di morso. Le lesioni fatali sono state attribuite a ferite multiple contuso-lacerate ai tessuti molli di testa, collo e tronco. È stato identificato anche un esteso trauma vascolare all’arteria e alla vena brachiale sinistra, nonché alle vene sottocutanee di entrambi gli arti superiori. L’esame interno ha rivelato una grave anemia degli organi interni, indicativa di una significativa perdita di sangue prima della morte, confermata da esami istologici.
Nel complesso, queste lesioni sono altamente compatibili con ferite da artigli e morsi inflitte da un animale, in particolare un carnivoro. Sebbene la gravità e il pattern delle lesioni suggerissero fortemente un attacco di cane, l’identificazione dell’animale è stata supportata principalmente dal filmato CCTV. È importante notare che, in assenza di filmati e testimonianze oculari, la sola distribuzione di queste ferite non avrebbe permesso un’identificazione definitiva del cane responsabile e avrebbe potuto sollevare dubbi sulla causa specifica del trauma.
Il Contesto Russo e la Vulnerabilità degli Anziani
Negli ultimi anni, i morsi di cane sono diventati una preoccupazione significativa per la salute pubblica in Russia. Nel 2023, circa 238.000 persone hanno cercato assistenza medica per morsi di cane, con un aumento del 6,26% rispetto al 2020. Gli attacchi avvengono prevalentemente in zone industriali, garage e impianti di trasporto ferroviario (43%), seguiti da settori privati e dacie (33%). I cani randagi o liberi sono implicati nel 20% dei casi; tuttavia, nei settori privati, la vera proporzione di fatalità che coinvolgono cani liberi potrebbe arrivare al 33%. La pandemia di COVID-19 ha influenzato l’andamento: un forte calo nel 2020 a causa dell’isolamento, ma un’impennata post-pandemia, con un aumento del 14,59% degli incidenti che coinvolgono minori entro il 2023. Questo ha scatenato la paura pubblica e diffusi episodi di avvelenamento di cani.
L’età avanzata della vittima è un fattore significativo. La letteratura indica che gli anziani affrontano un rischio maggiore di esiti gravi negli attacchi di cani a causa di fattori come mobilità ridotta, risposte difensive ritardate e condizioni di salute preesistenti. Casi simili riportano lesioni in aree critiche come il collo. Sebbene i maschi siano generalmente più colpiti, questa tendenza non si applica ai maschi sopra i 60 anni, che vengono morsi con tassi simili alle femmine della stessa fascia d’età. In questo caso, le lesioni consistevano principalmente in morsi al collo e agli arti, derivanti da morsi mirati, ripetuti e incontrollati, con il cane che mostrava una minima reattività ai tentativi della donna di fermare l’attacco.
L’Importanza Cruciale del CCTV e le Implicazioni Forensi
I denti canini di un carnivoro possono produrre ferite “a buco e strappo” che, combinate con lacerazioni superficiali parallele e abrasioni, sono caratteristiche distintive dei morsi di cane. Gli attacchi fatali alla regione del collo, comprese le arterie carotidi e la trachea, sono coerenti con i pattern di attacco osservati negli incidenti canini fatali. La durata prolungata dell’attacco e il significativo sanguinamento da queste ferite possono contribuire all’esito fatale. Sebbene l’analisi morfometrica dei denti canini possa aiutare a identificare il cane attraverso la distanza intercanina, casi gravi con avulsioni e lacerazioni possono rendere impossibile questa identificazione, come in questo studio. Inoltre, i morsi di cane possono inizialmente essere scambiati per ferite da taglio.
Un’indagine forense su un attacco fatale di cane dovrebbe comprendere non solo un esame approfondito della vittima e del cane, ma anche una valutazione della scena. Tuttavia, nel nostro caso, gran parte di questo lavoro forense tradizionale è stato “aggirato” grazie alla disponibilità del filmato CCTV, che ha fornito dati inestimabili agli investigatori. A quanto mi risulta, questo è il primo attacco fatale di cane documentato in modo così completo utilizzando filmati di sorveglianza. La possibilità di documentare la natura prolungata dell’attacco in tempo reale migliora la nostra comprensione dei pattern comportamentali dei cani aggressivi.
Questo caso illustra il ruolo critico della sorveglianza CCTV nelle indagini forensi, non solo fornendo un resoconto oggettivo della sequenza degli eventi, ma offrendo anche una rara opportunità di analizzare l’aggressività prolungata post-perdita di coscienza della vittima. Il filmato CCTV funge sia da strumento di esclusione sia da preziosa fonte di informazioni investigative, restringendo significativamente l’ambito dell’indagine forense.
Fattori Ambientali e Conclusioni
L’attacco fatale di novembre 2021 potrebbe essere collegato a stress stagionali e ambientali. Novembre segna il passaggio all’inverno, spesso associato a una ridotta disponibilità di cibo, che può aumentare l’aggressività nelle popolazioni di cani randagi. Sebbene la maggior parte degli incidenti di morsi di cane avvenga nei mesi più caldi, questo caso si è verificato durante un periodo di alta attività umana (15:19:10) vicino a un’area residenziale. Il comportamento del cane potrebbe essere stato influenzato dalla competizione per il cibo e dallo stress territoriale. Inoltre, il contesto socio-ambientale di novembre 2021 – quando le restrizioni per la pandemia di COVID-19 si stavano allentando, ma alcune misure come periodi di non lavoro e lockdown parziali erano ancora in vigore – ha probabilmente esacerbato questi rischi.
Il cane coinvolto nell’attacco fatale è stato soppresso da un agente di polizia locale poco dopo l’incidente. Sebbene non sia stato eseguito alcun esame dentale forense o analisi del segno del morso per confermare il coinvolgimento dell’animale, sia la testimonianza oculare (la custode) sia le chiare prove visive del filmato CCTV hanno collegato direttamente il cane specifico all’attacco. Questa convergenza di dati ha fornito un alto grado di fiducia nell’identificazione.
Questo caso, amici miei, evidenzia l’intersezione tra vulnerabilità umana, comportamento mordace dei cani randagi e il valore unico dei moderni metodi di documentazione nella ricostruzione di attacchi animali fatali. Il filmato CCTV ha giocato un ruolo cruciale, ma serve anche come strumento essenziale per la sicurezza pubblica, aiutando le autorità a monitorare, valutare le aree a rischio e implementare interventi tempestivi. Sono necessarie ulteriori ricerche e strategie di intervento per affrontare il crescente problema dell’aggressività dei cani randagi e per proteggere efficacemente le popolazioni a rischio. Rafforzare gli sforzi per gestire le popolazioni di cani randagi – attraverso migliori misure di controllo, programmi di proprietà responsabile degli animali domestici e una più rigorosa applicazione delle normative sulla sicurezza pubblica – è essenziale per mitigare tali minacce. Una vicenda terribile, che ci deve far riflettere profondamente.
Fonte: Springer