Immagine fotorealistica di uno smartphone moderno che mostra l'interfaccia colorata e coinvolgente dell'app O2O-PEP, con icone per quiz, storie e punti premio. Lo smartphone è tenuto in mano da un giovane uomo sorridente. Obiettivo prime, 35mm, luce naturale diffusa, leggero depth of field per sfocare lo sfondo e mettere a fuoco l'app.

HIV e Gaming: L’App O2O-PEP Può Rivoluzionare la Prevenzione PEP tra MSM?

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un argomento super importante e, diciamocelo, ancora un po’ tabù: la prevenzione dell’HIV, specialmente nella comunità MSM (uomini che fanno sesso con uomini). Sapete qual è una delle sfide più toste? Fare in modo che tutti conoscano e usino gli strumenti giusti per proteggersi. Uno di questi strumenti, potentissimo ma non abbastanza utilizzato, è la PEP.

Cos’è la PEP e perché se ne parla poco?

La PEP, acronimo che sta per Profilassi Post-Esposizione, è una terapia farmacologica da iniziare il prima possibile (idealmente entro 24 ore, ma non oltre le 72) dopo un’eventuale esposizione al virus HIV per impedirne l’infezione. Pensatela come una sorta di “pillola del giorno dopo” per l’HIV. Funziona, e anche molto bene! L’OMS la raccomanda, e tanti paesi l’hanno adottata nelle loro linee guida.

E allora, qual è il problema? Beh, nonostante sia efficace, la PEP è ancora sottoutilizzata, specialmente in contesti come la Cina, dove uno studio recente ha acceso i riflettori. Perché? I motivi sono diversi:

  • Scarsa consapevolezza dei rischi di infezione HIV.
  • Preoccupazioni (a volte infondate) da parte di alcuni operatori sanitari che la PEP possa incentivare comportamenti a rischio o creare resistenze ai farmaci.
  • Difficoltà di accesso: lunghe attese negli ospedali designati, personale medico non sempre disponibile a tempo pieno per la PEP, mancanza di centri specializzati. Insomma, un percorso a ostacoli proprio quando il tempo è cruciale!

Di fronte a queste barriere, c’era bisogno di pensare fuori dagli schemi. Ed è qui che entra in gioco la tecnologia, e più precisamente, la gamification.

O2O-PEP: L’App che Trasforma la Prevenzione in un “Gioco” Serio

Immaginate un’app sullo smartphone, integrata in una piattaforma social popolarissima come WeChat (in Cina). Si chiama O2O-PEP (che sta per “modello collaborativo online-to-offline per la profilassi post-esposizione HIV”) ed è stata pensata proprio per gli uomini MSM. L’idea geniale? Usare meccanismi tipici dei giochi per rendere l’informazione e l’accesso alla PEP più coinvolgenti e facili.

Ma come funziona ‘sta O2O-PEP? Non è solo un’app informativa, è un vero e proprio ecosistema:

  • Storie basate su personaggi: Racconti che aiutano a capire situazioni reali e come comportarsi.
  • Quiz interattivi: Test con immagini sulle malattie sessualmente trasmissibili (MST) per imparare divertendosi.
  • Condivisione “Moments”: Uno spazio social per condividere esperienze (in modo anonimo o meno) e sentirsi parte di una community.
  • E-Consultation: Possibilità di fare domande e ricevere consulenza online.
  • Accesso facilitato alla PEP: L’app indirizza gli utenti verso piattaforme sanitarie online (come “HeHealth”) o ospedali offline convenzionati dove poter ottenere la PEP.
  • Gamification: E qui sta il bello! L’uso dell’app viene incentivato con punti, badge, classifiche e ricompense (come buoni acquisto o lubrificanti) per ogni azione completata (login, lettura storie, partecipazione ai quiz, post sui Moments).

L’obiettivo è chiaro: superare le barriere tradizionali rendendo tutto più accessibile, discreto e, perché no, anche un po’ divertente.

Immagine fotorealistica di un gruppo diversificato di giovani uomini che interagiscono positivamente con uno smartphone che mostra un'interfaccia di un'app sanitaria con elementi simili a giochi (punti, badge). Utilizzare un obiettivo prime, lunghezza focale 35mm, con illuminazione naturale morbida e profondità di campo ridotta per focalizzare l'interazione.

Lo Studio Pilota: Funziona Davvero?

Ovviamente, un’idea così innovativa andava testata. Perciò, è stato condotto uno studio pilota di fattibilità a Qingdao, in Cina. Hanno reclutato 20 uomini MSM, con un’età media intorno ai 30 anni, e gli hanno chiesto di usare l’app O2O-PEP per due settimane. Volevano capire tre cose fondamentali:

  1. Fattibilità: L’app viene usata? Quanto?
  2. Accettabilità: Agli utenti piace? La trovano facile da usare? La consiglierebbero?
  3. Efficacia Preliminare: C’è qualche segno che l’app migliori la conoscenza sulla PEP e ne incentivi l’uso?

I ricercatori hanno raccolto dati quantitativi (statistiche d’uso, punteggi di usabilità, questionari sulla conoscenza) e qualitativi (interviste approfondite per capire le esperienze dirette degli utenti).

Cosa Abbiamo Scoperto? Risultati Promettenti (con qualche “Ma”)

Allora, com’è andata? I risultati sono davvero incoraggianti!

Fattibilità e Accettabilità:
Quasi tutti i partecipanti (19 su 20) hanno completato lo studio. In media, hanno passato circa 36 minuti sull’app nelle due settimane. L’uso, però, tendeva a diminuire col tempo, un classico nelle app, che suggerisce la necessità di mantenere alto l’engagement.
La maggior parte degli utenti ha trovato l’app accettabile e facile da usare. Il punteggio medio sulla Scala di Usabilità del Sistema (SUS) era buono (sopra 50 per quasi il 90% degli utenti).
Le interviste hanno rivelato cosa è piaciuto di più: la funzione “Share on Moments” è stata un successo per molti, perché permetteva di leggere storie reali e sentirsi meno soli. Anche le storie basate sui personaggi sono state apprezzate.
Tuttavia, non sono mancate le critiche:

  • Alcuni hanno trovato le storie troppo semplici o l’animazione poco adatta agli utenti più adulti.
  • La funzione “Medication Aide” (l’aiuto per ottenere i farmaci) è stata criticata da alcuni perché la piattaforma online collegata era complicata o la valutazione medica online pre-acquisto era vista come un peso. Qualcuno ha persino espresso preoccupazione che un accesso troppo facile alla PEP potesse disincentivare comportamenti sicuri.
  • Ci sono stati piccoli problemi tecnici (lentezza, crash).
  • Molti hanno suggerito di aggiungere funzioni: più info su altre MST, consulenza psicologica, info sulla PrEP (la profilassi pre-esposizione), più punti per il test HIV, e persino una funzione di dating (anche se quest’ultima è delicata).

Scatto ravvicinato fotorealistico, obiettivo macro, 85mm, che mette a fuoco un dito che scorre una funzione di feed social ('Share on Moments') all'interno di un'app sanitaria sullo schermo di uno smartphone. Dettaglio elevato, illuminazione controllata per evidenziare il contenuto dello schermo e l'interazione dell'utente.

Efficacia Preliminare:
Qui arriva la notizia bomba: la conoscenza sulla PEP è migliorata significativamente tra i partecipanti dopo sole due settimane! Il punteggio medio è passato da 7.79 a 9.68 su 11, con un “effect size” (la misura dell’impatto) considerato “grande” (Cohen’s d = 0.8). Questo dimostra che l’app è efficace nell’informare.
E, cosa ancora più importante, un partecipante ha effettivamente usato l’app per accedere alla PEP entro 12 ore dopo un rapporto anale non protetto con uno sconosciuto durante lo studio. Questo è un risultato concreto potentissimo!

Guardando al Futuro: La Strada è Tracciata

Insomma, tirando le somme, questo studio pilota ci dice che O2O-PEP è un’idea che funziona. È fattibile, è generalmente ben accettata dagli utenti MSM e mostra un potenziale reale per aumentare sia la conoscenza che l’utilizzo della PEP.

Certo, ci sono aspetti da migliorare. Bisogna rendere l’app ancora più coinvolgente nel tempo (magari con elementi di gioco più sofisticati?), risolvere i piccoli bug tecnici, semplificare l’accesso online ai farmaci e, importantissimo, integrare più supporto, come quello psicologico o informazioni più ampie sulla salute sessuale.

La buona notizia è che i ricercatori non si sono fermati qui. È già in corso uno studio più ampio per valutare l’efficacia di O2O-PEP su un numero maggiore di persone.

Questo tipo di approccio, che unisce tecnologia mobile (mHealth) e gamification, rappresenta una frontiera davvero affascinante per la salute pubblica. Raggiungere le persone dove sono (cioè, sui loro smartphone!), in modo discreto, personalizzato e coinvolgente, potrebbe davvero fare la differenza nella lotta contro l’HIV. Staremo a vedere come si evolverà O2O-PEP, ma la strada intrapresa sembra quella giusta!

Immagine fotorealistica che cattura un momento di sollievo e speranza: un giovane uomo guarda pensieroso fuori da una finestra, lo smartphone appoggiato nelle vicinanze mostra una notifica di un'app sanitaria. Utilizzare un obiettivo zoom, 50mm, stile film noir con ombre e luci drammatiche, enfatizzando la contemplazione e l'impatto positivo della tecnologia.

Fonte: Springer

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