Angolo di Fase e Acqua Corporea: Spie Segrete dell’Infiammazione Nascoste nel Tuo Corpo (e nel Sangue!)
Ciao a tutti! Vi siete mai chiesti se il nostro corpo, al di là di quello che vediamo allo specchio, potesse nascondere degli indizi sulla nostra salute interna, magari legati a quell’antipatica infiammazione di cui sentiamo tanto parlare? Beh, preparatevi, perché sto per raccontarvi qualcosa di davvero affascinante che emerge da uno studio recente. Parleremo di come certi parametri, misurabili in modo non invasivo, possano dialogare con i nostri marcatori sanguigni, svelandoci preziose informazioni, soprattutto in relazione al nostro peso.
Un tuffo nella Bioimpedenziometria: PhA e ECW/TBW
Avete mai sentito parlare di Analisi dell’Impedenza Bioelettrica (BIA)? Immaginatela come una sorta di “scanner” super intelligente che, inviando una debolissima e impercettibile corrente elettrica attraverso il corpo, riesce a stimare la nostra composizione corporea. Tra i vari dati che ci fornisce, due sono particolarmente interessanti per il nostro discorso: l’Angolo di Fase (PhA) e il rapporto tra Acqua Extracellulare e Acqua Corporea Totale (ECW/TBW).
L’Angolo di Fase (PhA) è un po’ come un termometro della salute delle nostre cellule. Un PhA più alto, in genere, suggerisce cellule più integre e sane. Al contrario, un PhA basso può essere un campanello d’allarme. Pensatelo come la “vivacità” delle vostre cellule!
Il rapporto ECW/TBW, invece, ci dice come è distribuita l’acqua nel nostro corpo: quanta ce n’è fuori dalle cellule (extracellulare) rispetto al totale. Un aumento di questo rapporto può indicare uno squilibrio idrico, spesso associato a stati infiammatori o a un eccesso di grasso corporeo. Infatti, più grasso abbiamo, più tende a salire l’ECW/TBW e a scendere il PhA. Curioso, vero?
Ma cosa c’entra tutto questo con l’infiammazione e il sangue?
Qui la cosa si fa ancora più intrigante. L’infiammazione, come sappiamo, può essere monitorata attraverso diversi marcatori, alcuni presenti nel siero del sangue (come la PCR o l’IL-6) e altri direttamente analizzando le cellule del sangue con un semplice esame emocromocitometrico (CBC). Quest’ultimo ci dà informazioni su globuli bianchi (WBC), emoglobina (Hgb), ematocrito (Hct), piastrine (Plt) e vari rapporti tra queste componenti, che possono anch’essi riflettere uno stato infiammatorio.
La domanda che si sono posti i ricercatori, e che cercherò di spiegarvi, è: esiste una relazione tra questi parametri BIA (PhA e ECW/TBW) e i marcatori infiammatori ematologici? E questa relazione cambia a seconda che una persona sia normopeso o sovrappeso/obesa?
Per scoprirlo, è stato condotto uno studio imponente, il PERSIAN Organizational Cohort Study in Mashhad (POCM), che ha coinvolto oltre 5000 persone, divise in due gruppi: normopeso e sovrappeso/obesi. A tutti sono stati misurati i parametri BIA (con uno strumento chiamato Inbody 770) e sono stati fatti esami del sangue completi.
L’obiettivo era proprio quello di vedere se, e come, PhA e ECW/TBW “parlassero” con i valori di emoglobina, ematocrito, globuli bianchi, piastrine e altri indici derivati come il rapporto piastrine/HDL (PHR) o il rapporto granulociti/linfociti (GLR).
Le scoperte principali: cosa ci dicono i dati?
Dopo aver “ripulito” i dati da fattori che potevano confondere i risultati (come età, sesso, fumo, dieta, presenza di diabete o ipertensione), ecco cosa è emerso in soldoni:
- Un aumento dell’Angolo di Fase (PhA) è risultato associato a:
- Un aumento di Emoglobina (Hgb) e Ematocrito (Hct) in entrambi i gruppi (normopeso e sovrappeso/obesi). Questo suggerisce che cellule più sane potrebbero legarsi a una migliore condizione dei globuli rossi.
- Un aumento dei Globuli Bianchi (WBC) in entrambi i gruppi.
- Nei soggetti sovrappeso/obesi, un PhA più alto era anche legato a un aumento di Piastrine (Plt), Linfociti e del rapporto PHR.
- Curiosamente, un PhA più alto era associato a una diminuzione del rapporto RPR (RDW/Piastrine) in entrambi i gruppi.
- Un aumento del rapporto ECW/TBW (più acqua fuori dalle cellule) è risultato associato a:
- Una diminuzione di Emoglobina (Hgb) e Ematocrito (Hct) in entrambi i gruppi. Questo potrebbe indicare che uno squilibrio idrico o un’infiammazione latente influisce negativamente sui globuli rossi.
- Una diminuzione dei Globuli Bianchi (WBC) solo nel gruppo normopeso.
- Nei soggetti sovrappeso/obesi, un ECW/TBW più alto era legato a una diminuzione di Piastrine (Plt) e Linfociti, ma a un aumento di Granulociti e dei rapporti RLR, RPR e GLR. Questo è interessante perché linfociti e granulociti hanno ruoli diversi nella risposta infiammatoria.
Una delle conclusioni più importanti è che il rapporto ECW/TBW sembra avere una correlazione più forte con i marcatori ematologici rispetto all’Angolo di Fase. Inoltre, queste associazioni sono risultate particolarmente significative nelle persone normopeso.
Perché queste connessioni? Proviamo a interpretare
Cerchiamo di dare un senso a queste scoperte. L’associazione tra PhA e Hgb/Hct non è del tutto nuova. Cellule più integre (PhA alto) potrebbero riflettere una migliore produzione o sopravvivenza dei globuli rossi. Al contrario, un eccesso di acqua extracellulare (ECW/TBW alto), che può essere segno di infiammazione o ritenzione idrica, sembra “diluire” o comunque impattare negativamente questi parametri. Pensate che la disidratazione, ad esempio, può disturbare l’eritropoiesi (la produzione di globuli rossi).
Per quanto riguarda le piastrine, un PhA più alto potrebbe indicare una migliore salute generale, inclusa quella delle piastrine, e uno stato nutrizionale ottimale. D’altro canto, il fattore attivante le piastrine (PAF) è un potente mediatore infiammatorio, e i suoi livelli sono inversamente associati al PhA. Quindi, meno infiammazione (PhA più alto), forse piastrine più “felici”.
L’aumento dei globuli bianchi con un PhA più alto nei soggetti sani del nostro studio è un dato che differisce da alcuni studi su pazienti critici, ma la dimensione del campione e la popolazione studiata (adulti sani) potrebbero spiegare questa differenza. L’associazione tra ECW/TBW e WBC è logica: un ECW/TBW elevato indica infiammazione, e i livelli di WBC tipicamente aumentano come parte della risposta immunitaria.
La discrepanza nel comportamento di linfociti e granulociti in relazione all’ECW/TBW nei soggetti sovrappeso è affascinante. I linfociti, di fronte all’infiammazione (ECW/TBW alto), potrebbero migrare verso il tessuto infiammato, riducendo la loro presenza nel sangue. I granulociti, invece, spesso aumentano nel sangue come prima risposta a un’infezione o a un danno.
Il ruolo del BMI: l’obesità “sporca le carte”?
Un aspetto cruciale è che le relazioni tra PhA, ECW/TBW e i marcatori ematologici erano più “pulite” e robuste nei soggetti normopeso. Perché? Beh, l’obesità è di per sé associata a uno stato di infiammazione cronica di basso grado e a cambiamenti nel PhA. Inoltre, l’obesità può influenzare i livelli di Hgb, Hct, piastrine e globuli bianchi. Quindi, è come se l’obesità aggiungesse un “rumore di fondo” che rende più complesse queste correlazioni.
È interessante notare che il legame tra PhA o ECW/TBW e le componenti specifiche dei globuli bianchi (linfociti e granulociti) è stato identificato solo nei partecipanti con BMI ≥ 25. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che le persone obese tendono ad avere conte più alte di globuli bianchi e linfociti circolanti.
Implicazioni pratiche: perché tutto questo dovrebbe interessarci?
Al di là della curiosità scientifica, queste scoperte hanno implicazioni pratiche notevoli. L’analisi BIA è semplice, rapida e non invasiva. Pensate a quanto potrebbe essere utile per monitorare lo stato di salute cellulare e l’infiammazione, specialmente in contesti dove i prelievi di sangue sono difficili o si vogliono evitare procedure invasive.
Monitorare PhA e ECW/TBW, soprattutto in persone sovrappeso o obese, potrebbe offrire uno strumento in più per gestire l’infiammazione legata all’obesità. Ad esempio, un PhA più alto associato a più piastrine e linfociti, o un ECW/TBW più basso correlato a certi livelli di granulociti e rapporti specifici, potrebbero diventare target o indicatori di miglioramento.
Questo studio è stato il primo a indagare così a fondo questa relazione, considerando anche le diverse categorie di BMI e un’ampia gamma di marcatori ematologici. Certo, ci sono delle limitazioni, come l’assenza di dati sull’uso di farmaci o sui sottotipi di granulociti, che aprono la strada a future ricerche. Ad esempio, sarebbe interessante studiare queste associazioni anche nei soggetti sottopeso.
In conclusione: il nostro corpo ci parla, impariamo ad ascoltarlo!
Quindi, la prossima volta che sentite parlare di Angolo di Fase o di distribuzione dell’acqua corporea, sappiate che non si tratta solo di numeri astratti, ma di potenziali messaggeri della nostra salute interna. Questi parametri BIA, così facili da ottenere, sembrano davvero avere un filo diretto con ciò che accade nel nostro sangue, specialmente per quanto riguarda l’infiammazione.
Il rapporto ECW/TBW, in particolare, si è dimostrato un “chiacchierone” più affidabile del PhA nel predire le variazioni dei marcatori ematologici, forse perché riflette sia l’infiammazione sia l’equilibrio dei fluidi, che a sua volta influenza la concentrazione di queste cellule nel sangue. E ricordiamoci che l’obesità può fare da “guastafeste”, complicando un po’ la lettura di questi segnali.
La ricerca futura ci dirà di più, ma una cosa è certa: strumenti come la BIA potrebbero diventare sempre più preziosi nella pratica clinica, offrendoci un modo più semplice e immediato per tenere d’occhio la nostra salute cellulare e i livelli di infiammazione. Un piccolo passo per la tecnologia, un grande passo per la nostra consapevolezza! E voi, siete pronti ad ascoltare i segreti che il vostro corpo ha da svelarvi?
Fonte: Springer