Il DNA Svela i Segreti del Pangolino della Sonda: Un Viaggio Genetico nel Cuore della Thailandia
Ciao a tutti! Oggi voglio portarvi con me in un viaggio affascinante nel mondo di una delle creature più enigmatiche e, purtroppo, minacciate del nostro pianeta: il pangolino. Nello specifico, parleremo del pangolino della Sonda (Manis javanica), un mammifero notturno ricoperto di scaglie che sembra uscito da un libro fantasy. Ma la sua realtà è ben più dura: è considerato il mammifero più trafficato al mondo, spinto sull’orlo dell’estinzione dalla domanda insaziabile per le sue scaglie, usate nella medicina tradizionale, e la sua carne, considerata una prelibatezza.
Nonostante questa triste fama, sappiamo ancora sorprendentemente poco sulla diversità genetica e sui legami tra le diverse popolazioni di pangolini asiatici. Questa mancanza di conoscenza è un ostacolo enorme per la loro conservazione. Come possiamo proteggere efficacemente una specie se non capiamo come sono distribuite le sue popolazioni e quali sono le loro differenze genetiche?
La Nostra Missione: Svelare la Mappa Genetica del Pangolino Tailandese
Ecco dove entriamo in gioco noi. Abbiamo deciso di usare la potenza della genetica per fare luce sulla storia evolutiva del pangolino della Sonda, concentrandoci su un’area cruciale della sua distribuzione: la Thailandia. Perché la Thailandia? Perché è un vero e proprio crocevia per questa specie, ma la struttura delle sue popolazioni qui era in gran parte un mistero.
Il nostro strumento d’indagine è stato il DNA mitocondriale (mtDNA). Pensatelo come un piccolo anello di DNA ereditato solo per via materna, che si trova al di fuori del nucleo cellulare, nelle “centrali energetiche” chiamate mitocondri. Analizzando l’intero genoma mitocondriale (mitogenoma) di pangolini provenienti da diverse zone della Thailandia (e confrontandoli con dati esistenti da Malesia peninsulare, Borneo, Cina e Myanmar), abbiamo cercato di ricostruire la loro “storia familiare” e la loro distribuzione geografica (la cosiddetta filogeografia).
Abbiamo raccolto campioni di sangue e tessuto (n=31) in modo opportunistico, spesso da animali salvati o confiscati ai bracconieri, assicurandoci di conoscere la loro origine geografica precisa. Questo è fondamentale per capire dove vivono i diversi gruppi genetici. L’etica è stata al primo posto: abbiamo ottenuto tutti i permessi necessari (CITES, comitati etici locali e internazionali) per lavorare con questa specie protetta.
Le Scoperte: Un Mosaico Genetico Inaspettato
E cosa abbiamo scoperto analizzando questi dati genetici? Preparatevi, perché i risultati sono stati sorprendenti e hanno rivelato una complessità che non ci aspettavamo!
1. La Linea Kangar-Pattani: Un Confine Genetico Netto
La scoperta più eclatante è stata una chiara divisione genetica tra i pangolini a nord e a sud di una linea biogeografica nota come Kangar-Pattani Line (KPL), situata nel sud della Thailandia. Questa linea, che segna il confine tra le bioregioni Indocinese e Sundaica, sembra essere una barriera significativa anche per i pangolini! I lignaggi genetici a nord sono distinti da quelli a sud (presenti anche nella Malesia peninsulare). È come se ci fossero due “famiglie” principali separate da questo confine naturale, probabilmente legato a differenze climatiche e di habitat forestale.
2. Est vs Ovest: Un’Altra Separazione in Thailandia
Ma non è finita qui. A nord della KPL, abbiamo osservato un’ulteriore divergenza, questa volta tra est e ovest. I pangolini trovati nel complesso forestale occidentale della Thailandia (e fino al Myanmar) formano un gruppo genetico (il “clade verde” nel nostro studio) distinto da quelli trovati più a est, nel complesso forestale di Khao Yai e nella Thailandia centro-meridionale (il “clade blu”, che si estende fino alla Cina). Questa divisione est-ovest ricorda quella osservata in altre specie della regione, come alcuni buceri e gibboni, e potrebbe essere legata a barriere naturali come il bacino del fiume Chao Phraya.

3. Un Hotspot di Diversità al Confine Thai-Malese
A sud della KPL, nella zona di confine tra Thailandia e Malesia, la situazione è diversa. Qui non abbiamo trovato una struttura geografica chiara, ma piuttosto una coesistenza di ben tre lignaggi genetici distinti (i cladi “rosso”, “nero” e “arancione”). Questa regione si è rivelata un vero e proprio hotspot di diversità genetica mitocondriale per il pangolino della Sonda. È un’area cruciale che ospita una grande varietà genetica, fondamentale per il potenziale evolutivo della specie.
4. Legami Sorprendenti con il Borneo
Il nostro studio ha anche rafforzato l’idea che i pangolini del Borneo non sono tutti uguali geneticamente. Come già suggerito da ricerche precedenti, i pangolini del Borneo settentrionale formano un gruppo molto distinto (che potrebbe meritare lo status di Unità Evolutivamente Significativa, o ESU). Ma la cosa interessante è che i pangolini del Borneo occidentale/meridionale sembrano geneticamente più legati ai pangolini della terraferma (Malesia, Thailandia) che ai loro vicini del Borneo settentrionale! Abbiamo persino trovato un campione nel sud della Thailandia che è strettamente imparentato con un campione del Borneo occidentale, rafforzando questo legame inaspettato attraverso il mare.
5. E la Misteriosa *Manis mysteria*?
Recentemente è stata proposta una nuova specie di pangolino asiatico, *Manis mysteria*, basandosi solo su scaglie confiscate. Abbiamo incluso nel nostro albero genealogico due sequenze di questa presunta nuova specie: si sono raggruppate insieme, risultando “sorelle” di tutti i pangolini della Sonda conosciuti, e geneticamente più simili a questi ultimi che al pangolino cinese (*Manis pentadactyla*).
Cosa Significa Tutto Questo per la Conservazione?
Queste scoperte non sono solo affascinanti dal punto di vista scientifico, ma hanno implicazioni concrete e urgenti per la conservazione del pangolino della Sonda.
- Identificare le Priorità: La regione di confine tra Thailandia e Malesia emerge come un’area prioritaria per la conservazione, data la sua eccezionale diversità genetica. Proteggere e connettere gli habitat in questa zona transfrontaliera è vitale.
- Gestione Mirata: La distinzione genetica tra i pangolini della Thailandia occidentale e orientale suggerisce che potrebbero necessitare di strategie di gestione separate (come Unità di Gestione distinte). Anche il pangolino del Borneo settentrionale, come ESU, richiede un’attenzione specifica.
- Combattere il Traffico Illegale: Capire la distribuzione geografica dei diversi lignaggi genetici è un passo fondamentale per sviluppare strumenti di tracciabilità genetica. Immaginate di poter analizzare le scaglie confiscate e determinare con buona approssimazione da quale regione provengono. Questo aiuterebbe a ricostruire le rotte del traffico illegale e a concentrare gli sforzi di contrasto dove sono più necessari.
- Reintroduzioni Consapevoli: Quando i pangolini vengono salvati dal traffico, è cruciale sapere dove rilasciarli. Reintrodurre un animale in un’area geneticamente non appropriata può essere dannoso sia per l’individuo che per la popolazione locale. La nostra mappa genetica aiuta a garantire che gli animali salvati tornino “a casa”, nel posto giusto.

Guardando al Futuro
Il nostro studio ha aperto una finestra sulla complessa storia genetica del pangolino della Sonda in Thailandia, fornendo dati cruciali per la sua sopravvivenza. Abbiamo identificato divisioni nette, hotspot di diversità e legami inaspettati.
Certo, c’è ancora molto da fare. Abbiamo bisogno di più campioni, soprattutto da aree ancora poco studiate come Indonesia (Sumatra, Giava), Vietnam, Laos e Cambogia. Inoltre, l’analisi del DNA nucleare (quello ereditato da entrambi i genitori) ci darà un quadro ancora più dettagliato dei processi genetici su scala fine.
Ma ogni passo avanti nella conoscenza è una speranza in più per queste creature straordinarie e vulnerabili. Comprendere la loro genetica non è solo un esercizio accademico; è fornire strumenti concreti per proteggerle dalla minaccia costante del traffico illegale e dalla perdita di habitat. È nostro dovere usare questa conoscenza per garantire che i pangolini possano continuare a popolare le foreste del Sud-est asiatico per le generazioni future.

Fonte: Springer
