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Allattamento al Seno: Un Superpotere Nascosto Contro un Nemico Insidioso?

Amiche, parliamoci chiaro. Ci sono argomenti che toccano corde profonde, soprattutto quando si parla della nostra salute e di quella delle future generazioni. Oggi voglio portarvi con me in un viaggio attraverso una ricerca scientifica che, vi assicuro, mi ha fatto riflettere parecchio. Parliamo di cancro al seno triplo negativo (TNBC), una forma particolarmente aggressiva di tumore al seno, e di come un gesto tanto naturale quanto l’allattamento possa giocare un ruolo cruciale nella sua prevenzione. E sì, c’è anche una questione di disparità razziali che non possiamo ignorare.

Cos’è il Cancro al Seno Triplo Negativo (TNBC) e Perché Preoccupa?

Prima di addentrarci nel cuore della questione, facciamo un piccolo ripasso. Il TNBC è un tipo di cancro al seno che si definisce per l’assenza dei recettori per estrogeni (ER) e progesterone (PR) e per la mancata amplificazione/sovraespressione del gene del recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano (HER2). Detta così sembra complicato, ma in soldoni significa che le terapie ormonali o quelle mirate a HER2, spesso efficaci in altri tipi di cancro al seno, qui non funzionano. Questo lo rende più difficile da trattare.

Colpisce più frequentemente le donne in pre-menopausa e, dato che ci interessa da vicino per lo studio che stiamo analizzando, ha tassi di incidenza più alti nelle donne Nere rispetto alle donne bianche non ispaniche negli Stati Uniti. Pensate che il TNBC rappresenta una percentuale maggiore di tumori al seno nelle donne Nere (19-28%) rispetto alle donne bianche (9-14%). Le cause di questa differenza? Ancora in parte sconosciute, anche se si ipotizzano predisposizioni genetiche legate a varianti specifiche dell’ascendenza, come quelle associate all’ascendenza dell’Africa occidentale e al genotipo nullo del gruppo sanguigno Duffy (DARC/ACKR1), che protegge dalla malaria ma potrebbe influenzare le reti di citochine rilevanti per il cancro.

Il Legame Inaspettato: Allattamento e Rischio di TNBC

Ed eccoci al punto che mi ha più affascinato. Diversi studi, sia di caso-controllo che di coorte, hanno identificato fattori di rischio riproduttivi per lo sviluppo del TNBC. Tra questi, spiccano la mancanza o la breve durata dell’allattamento al seno e una prima gravidanza in giovane età. Questi fattori sono stati collegati a un aumento del rischio di TNBC sia per le donne bianche che per quelle Nere. Addirittura, l’allattamento al seno ha dimostrato di ridurre anche il rischio di sviluppare la malattia luminale (ER-positiva).

Gli odds ratio (OR), che sono una misura della forza dell’associazione tra un’esposizione e un esito, per chi non allatta mai rispetto a chi allatta per più di 6 mesi variano da 1.37 a 2.0 per il TNBC. Questo significa un rischio aumentato dal 37% al 100%! E qui entrano in gioco le differenze razziali: negli USA, secondo sondaggi nazionali, il 74% delle donne Nere dichiara di aver allattato almeno una volta e il 44% ha continuato per 6 mesi, contro l’85% e il 60% rispettivamente per le donne bianche. Inoltre, il 77% delle donne Nere ha il primo figlio prima dei 25 anni, contro il 51% delle donne bianche.

La domanda sorge spontanea: quanto contribuiscono queste differenze nella prevalenza dei fattori di rischio riproduttivi alle differenze nell’incidenza del TNBC tra donne bianche e Nere?

Numeri che Parlano: La Frazione Attribuibile di Popolazione (PAF)

Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno calcolato la frazione attribuibile di popolazione (PAF). Cos’è? In parole povere, la PAF quantifica la proporzione di malattia che è dovuta a una particolare esposizione a un fattore di rischio in una data popolazione. È un modo per stimare quanti casi potrebbero essere evitati se quel fattore di rischio venisse eliminato o ridotto.

E i risultati sono illuminanti! L’allattamento per meno di 6 mesi è stato associato a maggiori probabilità di TNBC in entrambi i gruppi. La PAF per l’allattamento < 6 mesi è risultata del 12% (con un intervallo di confidenza al 95% tra 5% e 20%) tra le donne bianche e del 15% (IC 95%: 3–26%) tra le donne Nere. Questo significa che si stima che fino al 15% dei nuovi casi annuali di TNBC nelle donne Nere e il 12% nelle donne bianche potrebbero essere evitati supportando l’allattamento al seno per almeno 6 mesi.

Se guardiamo alle donne più giovani, tra i 20 e i 44 anni, la PAF dell’allattamento < 6 mesi sale addirittura al 18%. Anche l'età al primo parto < 25 anni ha mostrato un rischio significativamente più alto di TNBC nelle donne Nere (PAF del 21%), ma non in quelle bianche (PAF del 2%).

Considerando l’impatto combinato di allattamento breve o assente e gravidanza precoce, la PAF varia dall’8.6% nelle donne bianche al 26.7% nelle donne Nere. In termini assoluti, si stima che nel 2022, 4850 casi di TNBC fossero attribuibili a questi due fattori. Nello specifico, 2421 casi nelle donne bianche e 1533 nelle donne Nere. Di questi, rispettivamente il 12% (n=2421) e il 15% (n=861) dei casi annuali di TNBC potrebbero essere specificamente attribuibili all’allattamento < 6 mesi.

Una composizione artistica che mostra diverse donne di varie etnie che allattano al seno i loro bambini, con sullo sfondo grafici stilizzati che indicano la riduzione del rischio di cancro. Macro lens, 60mm, high detail, controlled lighting, colori pastello per un'atmosfera delicata e di speranza.

Pensateci: promuovere l’inizio dell’allattamento e sostenere la sua continuazione per la durata minima raccomandata di 6 mesi potrebbe non solo ridurre l’incidenza del TNBC in tutte le donne, ma anche attenuare le disparità nell’incidenza di TNBC tra donne Nere e bianche. Un messaggio di sanità pubblica potentissimo!

Perché l’Allattamento Fa la Differenza? (E le Sfide da Superare)

Ora, è importante sottolineare che la decisione su quando avere un figlio è profondamente personale. Per questo, sebbene i dati sull’età al primo parto siano epidemiologicamente significativi, il vero valore di questo studio, a mio avviso, risiede nel suo messaggio sulla promozione dell’allattamento come meccanismo per ridurre il rischio di TNBC.

Ma cosa serve per un allattamento di successo per almeno 6 mesi?

  • Conoscenza dei benefici per madre e bambino.
  • Presenza di supporto sociale.
  • Accesso a reti comunitarie (consulenti per l’allattamento, gruppi di supporto).
  • Presenza di modelli di ruolo (familiari più anziani che hanno allattato).
  • Flessibilità lavorativa e possibilità di tirare il latte.

Purtroppo, ci sono anche molti ostacoli:

  • Percezioni pubbliche prevenute.
  • Difficoltà con l’estrazione del latte o dolore.
  • Sfide finanziarie che limitano l’accesso ai tiralatte.
  • Barriere politiche sul posto di lavoro (congedo di maternità limitato, cultura aziendale non solidale, mancanza di stanze per l’allattamento e pause per tirare il latte).

Nonostante queste barriere, è incoraggiante notare che il 44% delle donne Nere e il 60% delle donne bianche negli USA allattano per più di 6 mesi. E ci sono grandi differenze all’interno dei gruppi: le donne Nere nate fuori dagli Stati Uniti hanno tassi di allattamento più alti sia delle madri Nere nate negli USA che delle madri bianche, evidenziando il ruolo dei fattori culturali e delle eredità storiche statunitensi (come le balie e il razzismo medico) nel plasmare gli atteggiamenti verso l’allattamento.

Questi risultati indicano anche che l’allattamento è un fattore di rischio modificabile per il TNBC. L’accesso al supporto degli operatori sanitari per iniziare l’allattamento e superare le sfide della sua prosecuzione è fondamentale. È quindi cruciale che le strutture per il parto abbiano piani per sostenere l’allattamento, specialmente tra le donne di colore e i genitori che lavorano.

Un Messaggio Forte e Chiaro: Promuovere l’Allattamento è Prevenzione

Lo studio ha le sue limitazioni, come l’uso di odds ratio non aggiustati (che potrebbero sovrastimare l’effetto perché non si è potuto tenere conto di potenziali fattori confondenti) e la necessità di aggregare studi di anni diversi e fasce d’età differenti. Tuttavia, fornisce la migliore stima attualmente disponibile della PAF correlata all’allattamento e alla parità per il TNBC.

In conclusione, amiche mie, abbiamo un’ulteriore prova dei benefici dell’allattamento, non solo per i nostri figli, ma anche per noi madri. Si stima che fino al 15% dei nuovi casi annuali di TNBC nelle donne Nere e il 12% nelle donne bianche potrebbero essere evitati supportando meglio l’allattamento. Cambiamenti politici volti a sostenere e rendere più ampiamente possibile l’allattamento, affrontando le barriere strutturali e promuovendo un cambiamento culturale, potrebbero ridurre l’incidenza generale e le disparità razziali nell’incidenza del TNBC negli USA.

Aumentare la consapevolezza del ruolo protettivo dell’allattamento, migliorare le politiche sul posto di lavoro e limitare il potere di lobbying delle aziende produttrici di latte artificiale potrebbero incrementare i tassi e la durata dell’allattamento, portando a neonati più sani e a un minor numero di casi di cancro al seno. Non è un obiettivo per cui vale la pena lottare?

Un primo piano di mani di diversa etnia che si sostengono a vicenda, con sullo sfondo sfocato simboli di cura e salute come un cuore e uno stetoscopio. Prime lens, 35mm, depth of field, duotone blu e grigio per un senso di serietà e speranza.

Qualche Nota Metodologica (Per i Più Curiosi)

Per chi fosse interessato ai dettagli tecnici, la ricerca si è basata su una revisione di studi pubblicati su PubMed, focalizzandosi su quelli condotti negli Stati Uniti che esaminavano l’associazione tra allattamento e rischio di TNBC. Sono stati utilizzati dati di 5 studi caso-controllo per calcolare gli OR aggregati (pOR) e successivamente la PAF utilizzando la formula di Levin. È stato scelto un cut-off di 6 mesi di allattamento perché era l’unico, oltre al “mai allattato” o “sempre allattato”, disponibile in tutti gli studi inclusi e nei sondaggi sulla prevalenza nella popolazione. Anche l’American Academy of Pediatrics e l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano l’allattamento esclusivo per almeno sei mesi.

Nonostante alcune limitazioni metodologiche, come l’impossibilità di aggiustare per tutti i confondenti o l’uso di un modello a effetti fissi per il calcolo del pOR (a causa del numero limitato di studi), questo lavoro rappresenta un passo avanti importante per quantificare l’impatto di un fattore modificabile come l’allattamento sulla prevenzione del TNBC e sulla riduzione delle disparità sanitarie.

Spero che questa “chiacchierata scientifica” vi sia piaciuta e vi abbia offerto spunti di riflessione. Alla prossima!

Fonte: Springer

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