Acufene e Dolore Orofacciale: Quando Orecchio e Mascella Parlano la Stessa Lingua
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un argomento che tocca da vicino molti di noi, anche se forse non ne siamo pienamente consapevoli: il legame, a volte insospettabile, tra quel fastidioso fischio nelle orecchie, l’acufene, e i disturbi che colpiscono il nostro viso e la nostra mascella, i cosiddetti disturbi orofacciali. Vi siete mai chiesti se quel ronzio persistente potesse avere a che fare con il dolore alla mandibola o con quella sensazione di “orecchio pieno”? Beh, sembra proprio di sì, e la scienza sta iniziando a far luce su questa connessione.
Cos’è l’Acufene e Perché è Così Complesso?
Partiamo dalle basi. L’acufene è la percezione di un suono – un fischio, un ronzio, un sibilo – in assenza di una fonte sonora esterna. La stragrande maggioranza degli acufeni è di tipo soggettivo, cioè lo sente solo la persona che ne soffre. Le cause? Un vero rompicapo. Si pensa che spesso derivi da un danno all’udito periferico, che innesca poi una sorta di “riorganizzazione” compensatoria nelle vie uditive centrali del cervello. Immaginate un’iperattività neuronale nella corteccia uditiva. Ma non finisce qui: perché questo segnale venga percepito come fastidioso, entrano in gioco altre aree cerebrali legate all’attenzione, alle emozioni (come l’amigdala) e alla memoria (l’ippocampo). Ecco perché l’impatto dell’acufene varia così tanto da persona a persona. Esiste poi un sottotipo interessante, l’acufene somatosensoriale, che può essere scatenato o modificato da input provenienti dalla zona della mandibola (articolazione temporo-mandibolare, ATM) o dalla colonna cervicale.
Disturbi Orofacciali: Non Solo Mal di Denti
Quando parliamo di disturbi orofacciali, spesso pensiamo ai disordini temporomandibolari (TMD). Si tratta di problemi che riguardano i muscoli masticatori, l’articolazione della mandibola (proprio quella che sentite muovere vicino all’orecchio) e le strutture associate. Questi disturbi sono incredibilmente comuni, così come l’acufene. La vicinanza anatomica tra mascella, muscoli masticatori e strutture dell’orecchio (canale uditivo, orecchio medio, tuba di Eustachio) fa sì che i sintomi possano facilmente “sovrapporsi” o influenzarsi a vicenda. Già nel lontano 1934, un certo Costen ipotizzò un legame tra acufene e TMD!
Lo Studio Svizzero: Numeri che Fanno Riflettere
Recentemente, uno studio condotto presso l’Ospedale Universitario di Zurigo e il Centro di Medicina Dentale dell’Università di Zurigo ha gettato nuova luce su questa relazione. Hanno analizzato i dati di ben 1369 pazienti che si erano rivolti alla clinica per dolori orofacciali tra il 2017 e il 2020. Utilizzando uno strumento digitale chiamato WISE (web-based interdisciplinary symptom evaluation), hanno raccolto una marea di informazioni, non solo sui sintomi fisici ma anche su aspetti psicometrici come dolore, ansia, depressione, stress e insonnia.

I Risultati Principali: Una Connessione Forte e Complessa
Cosa hanno scoperto? Preparatevi, perché i numeri sono eloquenti:
- Quasi il 60% dei pazienti con disturbi orofacciali lamentava anche sintomi all’orecchio (dolore, pressione/pienezza, acufene).
- Ben il 35% di tutti i pazienti visitati per problemi orofacciali soffriva di acufene. Una percentuale significativamente più alta rispetto alla prevalenza generale nella popolazione (che si attesta intorno al 14-15%).
- Tra coloro che riferivano sintomi auricolari “molto” fastidiosi, l’acufene era presente nel 69% dei casi, spesso in combinazione con pressione (74%) e dolore all’orecchio (62%). Quasi un terzo (32%) aveva il “pacchetto completo”: acufene, pressione E dolore.
Questi dati confermano quanto già suggerito da altre ricerche: chi soffre di TMD ha una probabilità molto più alta di avere anche l’acufene, e viceversa.
Non Solo Sintomi Fisici: Il Peso della Psiche
Ma lo studio non si è fermato qui. Analizzando le risposte ai questionari psicometrici, è emersa una correlazione fortissima tra la gravità dell’acufene (misurata con il Tinnitus Handicap Inventory, THI-12) e altri fattori:
- Ansia e Depressione (PHQ-4): La correlazione più forte. Più l’acufene è invalidante, maggiori sono i livelli di ansia e depressione riportati.
- Catastrofizzazione del Dolore (PCS): Chi percepisce l’acufene come più grave tende anche ad avere pensieri più catastrofici riguardo al dolore in generale.
- Senso di Ingiustizia (IEQ): Una correlazione significativa è stata trovata anche con la percezione di aver subito un’ingiustizia legata alla propria condizione. Un dato nuovo e interessante che merita ulteriori approfondimenti.
Questo ci dice che l’acufene, soprattutto quando associato a problemi orofacciali, non è solo un problema uditivo o meccanico, ma coinvolge profondamente la nostra sfera emotiva e psicologica. Le aree cerebrali coinvolte nella percezione del dolore (tipico dei TMD) e dell’acufene (talamo, corteccia cingolata anteriore, insula) si sovrappongono, suggerendo meccanismi neurali comuni.

La Sorpresa del Genere: Un Campanello d’Allarme per gli Uomini
Ed ecco un altro dato che ha colpito i ricercatori. Sebbene la clinica orofacciale fosse frequentata prevalentemente da donne (69%), la proporzione di uomini aumentava significativamente nel sottogruppo con acufene pronunciato (arrivando al 38%). Non solo: gli uomini in questo gruppo riportavano punteggi di handicap da acufene (THI-12) significativamente più alti rispetto alle donne (handicap moderato per gli uomini vs lieve per le donne).
Cosa significa? Sembra che gli uomini con problemi orofacciali, pur essendo meno numerosi in generale, abbiano maggiori probabilità di soffrire di un acufene più severo e invalidante rispetto alle donne nella stessa condizione. Le ragioni non sono chiare: potrebbero entrare in gioco differenze nel modo di cercare aiuto medico, fattori psicologici, strategie di coping diverse o anche fattori biologici. Ma il messaggio pratico è forte e chiaro: nei pazienti maschi che si presentano con dolore orofacciale, bisogna indagare attivamente la presenza e la gravità dell’acufene e del disagio associato.
Cosa Portiamo a Casa? L’Importanza di un Approccio Globale
Questa ricerca sottolinea in modo potente quanto sia cruciale un approccio multidisciplinare. Dentisti, otorinolaringoiatri, fisioterapisti, psicologi/psicoterapeuti devono collaborare strettamente. Se soffrite di dolore alla mascella o al viso, parlatene col vostro medico e non sottovalutate eventuali sintomi all’orecchio. Allo stesso modo, se avete un acufene fastidioso, considerate se avete anche tensioni o dolori a livello masticatorio o cervicale.
È fondamentale valutare non solo i sintomi fisici, ma anche l’impatto psicologico. Chiedere aiuto per l’ansia, la depressione o lo stress associati può fare una grande differenza nella gestione complessiva del problema. Trattare i disturbi orofacciali (con bite, fisioterapia, ecc.) può avere effetti positivi sull’acufene, e viceversa, lavorare sugli aspetti psicologici comuni a entrambe le condizioni può migliorare la qualità della vita.
Insomma, orecchio e mascella sono vicini di casa un po’ rumorosi, e a volte i loro problemi si intrecciano profondamente. Ascoltare tutti i segnali che il nostro corpo ci invia, anche quelli apparentemente slegati, è il primo passo per trovare le giuste strategie e tornare a stare meglio.
Fonte: Springer
