Occhio Hi-Tech: Aberrazioni Sotto Controllo per una Vista da Sogno Dopo LASIK e Cataratta!
Ciao a tutti, appassionati di scienza e benessere visivo! Oggi voglio portarvi con me in un viaggio affascinante nel mondo dell’oftalmologia moderna. Parleremo di qualcosa che suona un po’ tecnico, “aberrazioni di ordine superiore” e “aberrazione sferica”, ma che in realtà tocca da vicino la qualità della nostra vista, specialmente dopo interventi come la LASIK o la rimozione della cataratta. Pronti a scoprire come la tecnologia ci sta regalando una visione sempre più nitida e precisa? Allacciate le cinture!
Ma cosa sono queste “aberrazioni”? E perché dovrebbero interessarmi?
Immaginate l’occhio come una macchina fotografica super sofisticata. Per avere un’immagine perfetta, tutte le lenti interne devono far convergere la luce in un unico punto sulla “pellicola” (la nostra retina). Le aberrazioni oculari sono, in parole povere, delle piccole imperfezioni nel sistema ottico dell’occhio che impediscono alla luce di focalizzarsi perfettamente. Quelle più comuni, come miopia, ipermetropia e astigmatismo, le conosciamo bene: sono le “aberrazioni di ordine inferiore” e si correggono con occhiali, lenti a contatto o la chirurgia refrattiva standard.
Ma c’è di più! Esistono anche le aberrazioni di ordine superiore (HOA): pensate al coma, al trifoglio, al quadrifoglio e, protagonista del nostro discorso, all’aberrazione sferica. Queste sono più subdole, non si misurano con una semplice visita refrattiva, ma possono influenzare la qualità della visione, causando aloni attorno alle luci, difficoltà nella visione notturna o una ridotta sensibilità al contrasto. Insomma, anche se vedi 10/10, potresti non essere pienamente soddisfatto della “qualità” della tua vista.
La tecnologia wavefront, un po’ come un radar per la luce, ci ha permesso di misurare queste HOA e di capire come influenzano la nostra vista. Pensate che questo sistema proietta dei raggi di luce infrarossa nell’occhio che, una volta riflessi dalla retina, vengono analizzati per mappare tutte queste imperfezioni. È un po’ come vedere le onde del mare che arrivano a riva in momenti diversi: la tecnologia wavefront misura come questi “fronti d’onda” luminosi raggiungono il dispositivo.
L’età che avanza e l’aberrazione sferica: cosa succede?
Con il passare degli anni, il nostro corpo cambia, e gli occhi non fanno eccezione. Uno studio interessante ha evidenziato che, invecchiando, tendiamo ad avere una refrazione meno miopica (ottima notizia per alcuni!) ma, ahimè, aumenta l’aberrazione sferica interna. La cornea, la parte più esterna dell’occhio, ha naturalmente un’aberrazione sferica positiva (circa +0.27um, un valore che resta abbastanza stabile per tutta la vita). Da giovani, il nostro cristallino compensa questa aberrazione con una sua aberrazione sferica negativa. Con l’età, però, il cristallino diventa meno “efficiente” in questa compensazione e la sua aberrazione sferica tende a diventare positiva, sommándose a quella corneale e peggiorando la qualità visiva.
LASIK: non solo togliere i gradi, ma migliorare la qualità!
La chirurgia LASIK ha rivoluzionato la correzione dei difetti visivi. Inizialmente, la LASIK standard si concentrava sulla correzione di miopia, ipermetropia e astigmatismo. Funzionava bene per molti, ma fino al 60% dei pazienti lamentava una ridotta sensibilità al contrasto. Il colpevole? Un aumento dell’aberrazione sferica indotto dalla procedura stessa.
Per fortuna, la ricerca non si è fermata! Sono nate tecniche più avanzate:
- LASIK wavefront-asferica (es. Zyoptix): Questa tecnica non si limita a correggere i difetti refrattivi, ma tiene conto della topografia corneale e delle aberrazioni preesistenti, aggiungendo un trattamento asferico in periferia per contrastare l’induzione di aberrazione sferica positiva. Risultato? Visione più nitida e di qualità superiore. Nello studio, la Zyoptix ha mostrato un’aberrazione sferica corneale inferiore (+0.074um con pupilla da 3mm, e +0.237um con pupilla da 6mm) rispetto alla LASIK standard (+0.054um con pupilla da 3mm, e +0.307um con pupilla da 6mm).
- Supracor LASIK (per la presbiopia): Questa è una vera chicca! Tratta contemporaneamente presbiopia e difetti refrattivi. Come? Creando una zona centrale della cornea con aberrazione sferica negativa per estendere la profondità di fuoco (per vedere da vicino) e una zona periferica asferica ottimizzata per migliorare la visione da lontano. I valori di aberrazione sferica corneale centrale (a 3mm) erano negativi: -0.013um per la Supracor miopica e -0.032um per quella ipermetropica. Geniale, no?
Manipolare l’aberrazione sferica nella periferia corneale con la LASIK migliora la visione generale, mentre farlo nella cornea centrale offre un trattamento per la presbiopia.

Chirurgia della cataratta: la lente intraoculare (IOL) fa la differenza!
Quando il cristallino naturale si opacizza (la cataratta), va sostituito con una lente artificiale, o IOL. Anche qui, la scienza delle aberrazioni ha fatto passi da gigante.
Le prime IOL erano sferiche (come la Akreos Adapt nello studio). Queste lenti hanno un’aberrazione sferica positiva intrinseca che, sommata a quella positiva della cornea, poteva portare a una visione post-operatoria non ottimale, specialmente in condizioni di scarsa illuminazione quando la pupilla si dilata.
Poi sono arrivate le IOL asferiche, progettate per neutralizzare o ridurre l’aberrazione sferica positiva della cornea:
- IOL asferiche neutre (es. EnVista MX60): Queste lenti hanno un’aberrazione sferica pari a zero, quindi non ne aggiungono al sistema ottico dell’occhio. Nello studio, l’aberrazione sferica interna misurata con pupilla da 5mm era di +0.022um.
- IOL asferiche negative (es. Tecnis ZCB00): Queste lenti hanno un’aberrazione sferica negativa (la Tecnis circa -0.27um) pensata per compensare attivamente quella positiva media della cornea, portando l’aberrazione sferica totale dell’occhio vicino allo zero. Nello studio, il valore era di -0.150um.
I risultati dello studio sono chiari: le IOL asferiche (EnVista e Tecnis) hanno mostrato un’aberrazione sferica interna significativamente inferiore rispetto alla IOL sferica Akreos Adapt (+0.094um). Questo si traduce in una migliore sensibilità al contrasto e una migliore funzione visiva, soprattutto per i pazienti con pupille più grandi in condizioni di scarsa illuminazione (pensate alla guida notturna!).
L’importanza di misurazioni precise: il ruolo dell’iTrace
Capire se un’aberrazione origina dalla cornea o dal cristallino (o dalla IOL) è fondamentale. Strumenti come l’iTrace sono preziosissimi perché combinano l’aberrometria a tracciamento dei raggi (ray-tracing) con la topografia corneale. Il ray-tracing è superiore ai vecchi metodi perché misura le aberrazioni mentre la luce *entra* nell’occhio, mimando le condizioni visive reali, e analizza punto per punto, offrendo un quadro dettagliato. Questo permette di “separare” le aberrazioni corneali da quelle interne con grande accuratezza.
Questo studio, per quanto ne so, è uno dei primi a mappare così in dettaglio le aberrazioni totali, corneali e interne in occhi non trattati e dopo specifici interventi. Anche se non c’erano i dati pre-operatori degli occhi trattati per un confronto diretto “prima e dopo”, confrontare occhi “vergini” con occhi operati ci dà comunque informazioni preziose.
Cosa ci portiamo a casa?
Beh, prima di tutto, che la tecnologia oftalmica è incredibilmente avanzata! Comprendere e gestire le aberrazioni di ordine superiore, in particolare l’aberrazione sferica, è cruciale per personalizzare i trattamenti e ottimizzare i risultati visivi.
- Nella LASIK, possiamo “scolpire” la cornea per ridurre l’induzione di aberrazione sferica o addirittura usarla a nostro vantaggio per la presbiopia.
- Nella chirurgia della cataratta, la scelta della IOL asferica giusta, magari basata anche sulla dimensione della pupilla del paziente in condizioni di scarsa illuminazione, può fare una grande differenza nella qualità della vita.
Quindi, la prossima volta che sentirete parlare di chirurgia refrattiva o di cataratta, sappiate che dietro c’è un mondo di scienza e tecnologia dedicato a farvi vedere non solo “bene”, ma nel miglior modo possibile, quasi come dei falchi! E strumenti come l’iTrace sono i nostri alleati per pianificare al meglio e valutare i risultati. La raccomandazione è quindi quella di effettuare misurazioni pre-operatorie con questi strumenti per guidare al meglio la pianificazione del trattamento e ottimizzare gli esiti visivi.
Spero che questo “tuffo” nelle aberrazioni vi sia piaciuto e vi abbia fatto apprezzare ancora di più i progressi della medicina oculistica!

Fonte: Springer
